PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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Hokusai, disegni

Disegni e pitture caratterizzano l’opera del maestro giapponese, Hokusai: « Sin dall’età di sei anni ho amato copiare la forma delle cose, e dai cinquant’anni pubblico spesso disegni, ma fino a quel che ho raffigurato a settant’anni non c’è nulla degno di considerazione. A settantatré ho un po’ intuito l’essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cento anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso. Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se posso esprimere un desiderio, prego quelli tra lor signori che godranno di lunga vita di controllare se quanto sostengo si rivelerà infondato. Dichiarato da Manji il vecchio pazzo per la pittura. »
(Katsushika Hokusai, postfazione di Cento vedute del Monte Fuji, 1835[4][5])

Da pochi giorni si è conclusa a Roma l’esposizione di dipinti su seta del maesteo giapponese della prima metà del XIX secolo, Hokusai.

Questo è l’ultimo nome che il pittore si era dato, negli anni della maturità.

Leggendo la sua storia ci porta nel Giappone antico, lento, rispetto ad oggi, tradizionale, rispetto ad oggi.

Intendo le vecchie tradizioni della pittura su seta, l’arte di raffigurare con tratti piccoli e decisi, i vari momenti del quotidiano.

Ad esempio la traversata sul fiume con sottili barche di legno mentre dietro, immancabile, sembra proteggere il viaggio il monte Fuji.

La famosa Grande Onda di Kanagawa sembra arrotolarsi verso la distesa d’acqua e sulle cose con artigli uncinati, come osservò il nostro Vincent Van Gogh che ne restò affascinato.

Ritrae paesaggi, volti, tralci di fiori, animali, acqua e cieli.

beltà femminili sono ritatti di donne giapponesi nei loro kimono dell’epoca ottocentesca di cui Hokusai ci fornisce una serie importante e pregiata

 Cosa ci colpisce di più?

la precisione, l’accuratezza del tratto, come in ogni arte che in punta di dita sappia trasfrire realtà e fantasia sulla tela.

Mi ricorda il ricamo …………….

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ricamo e psiche

Ricamo,  un’arte antica.

Fa pensare a donne di oggi e dame di ieri intente a intrecciare  fili sottili, con lo sguardo a tele leggere e  candidi veli in cui prendono forma sotto le dita i colori, in disegni  fantastici.

Tra seta, cotone, lino e ogni altro tessuto si formano tra le mani immagini e forme di qualsiasi genere.

forme astratte di colori azzurri si intrecciano in armonia di forme ricamate

Non c’è alcun limite alla creatività, alla fantasia, all’immaginazione e si creano così, come per opera fatata, realizzazioni di gran pregio.

Nella storia i ricami hanno custodito tra i fili abiti sacri, abiti per le spose, per le occasioni speciali della vita.

Hanno segnato uniformi per le alte cariche degli stati, stemmi, bandiere fino ad arazzi e rivestimenti per diversi oggetti.

Fili di seta intrecciati insieme a fili di vero oro hanno permesso la filatura  di vesti  preziose di esclusivo appannaggio della famiglia imperiale  russa.

I più antichi frammenti di ricamo con oro filato risalgono al XIII secolo.

Il ricamo porta con sè la pazienza e la passione, qualità della mente che sono terapeutiche.

Ricamo è arte sicuramente ma è donna? 

donne ricamano e si riuniscono a condividere parole e idee

Non solo, in Italia Renato Parolin disegna e ricama e la sua meritata fama varca da tempo i confini nazionali.

E’ pur vero che la psiche femminile per la storia secolare che portiamo sulle spalle, si è trovata incoraggiata a sviluppare tante arti coltivabili nei luoghi sicuri della casa, dei salotti, dei conventi, lontano da guerre e politica.

Ma donne o uomini che siamo, ricamare è un modo di dipingere con fili di stoffa e tecniche raffinatissime sono sorte ovunque nel mondo. Ricamare ci riconnette con la psiche profonda, è una forma di meditazione.

Ieri ho imparato la tecnica del ricamo di Luneville, una cittadina della Lorena, in Francia e ho scoperto alcuni segreti per illuminare di perle un tessuto di organza e creare un mandala prezioso.

Grazie alla maestra Jelena Saveljeva, ma di tutto questo vi parlerò meglio nel prossimo post!

 

Sommario
ricamo e psiche
Titolo
ricamo e psiche
Descrizione
ricamo è arte antica, tracce e frammenti si ritrovano in culture precristiane. Per la mente è rilassante come una fora di meditazione ed esercita l'attività di entrambi gli emisferi cerebrali
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pensieri figura sfondo

Carissima,         

iniziavi così ogni lettera che mi scrivevi, compagna di scuola, per dirmi pensieri.

Pensieri dell’animo, ricordo, anche se avevamo 18 anni ed è passato tanto tempo.

Ne scrivevi su lunghi fogli protocollo, come si faceva con i temi di italiano, e mi piaceva moltissimo leggere

pensieri formulati per me, per dirmi i recessi dell’animo, raccontarmi le scelte. O le mancate scelte.

Ci frequentavamo ancora sui banchi di scuola, pieni di contraddizioni, dibattendoci tra le ali del futuro.

Le tue parole, amica, giungevano a sorpresa quando qualcosa aveva turbato consuetudini, aveva preoccupato i pensieri e cercavano di riformulare il nostro legame, di nuovo. In un certo senso rimettevano tutto a posto.

Ho conservato per lunghi anni quelle care lettere dal sapore di amicizia e di forza, di desiderio di superare quello che poteva aver turbato la relazione.

Non ricordo più di che parlavano, quei pensieri, quali storie della nostra adolescenza narravano ma mi hanno fatto compagnia, negli anni seguenti, quando le strade della vita, banalmente, ci avevano fatte dimenticare una dell’altra.

Però, vedi?

Un flebile canto era rimasto, nascosto tra le pieghe della memoria antica, dolce e lontano.

Rivedendoci, dopo quaranta anni, un mattino romano – sì, siamo sempre noi! – questo ricordo è balzato di nuovo dallo sfondo come figura, come nel Vaso di Rubin

Nel fenomeno figura-sfondo lo psicologo danese Edgar Rubin rintracciò nei primi anni  del ‘900 alcune condizioni come quella che la figura ha un carattere oggettuale, ha un contorno, a volte un colore, una densità e assume la forma grazie al margine di cui diventa sovrana.

Più facile il processo di recupero mnestico in rapporto alla figura che non allo sfondo anche grazie al fatto che solitamente le emozioni si agganciano più alla figura che allo sfondo.

Sono processi mentali che attribuiscono valore e demarcano questi contorni, come la Psicologia della Gestalt (della Forma in tedesco) ha studiato, nulla di oggettivo.

i volti della giovane e della vecchia, nella celebre immagine di Rubin sono lo stimolo ambiguo percettivo, vedi psicologia della Gestalt

La lettera dall’incipit “Carissima” si è staccata dallo sfondo e di nuovo si è fatta dolce sorpresa, come un tempo, rivedendoti, amica, un bellissimo  mattino romano.

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pensieri figura sfondo
Titolo
pensieri figura sfondo
Descrizione
figura sfondo dagli studi di Edgar Rubin si ritrova nellapsicologia quotidiana nell'esperienza di un incontro dopo molti anni
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Casa ideale

La casa idealeviene scritto da Robert Louis Stevenson  nel 1884

ne cito qualche stralcio:

“Sarebbe desiderabile una vista imponente, le fitte felci nella brughiera del Surrey, punteggiata di abeti e betulle che si levino sui poggi”

“Il salotto dovrà essere un luogo aticolato, da consentire piccoli recessi per conversarvi, le poltrone comode e profonde, una rastrelliera con i giornali della settimana, un taolo per i libri dell’anno e a portata di mano, in un angolo, le tre scansie piene dei libri immortali che non stancano mai”

“Dovrà essere a portata di voce di un fiumicello o del mare”

Stevenson scrittore in questo suo breve libro sembra scrivere di immagini della memoria, luoghi visti e amati o sospirati frutti delle sue fantasie.

Con le parole qui l’autore è in grado di dipingere per i nostri occhi questi panorami, interni ed esterni alla casa dei suoi sogni e si svela ciò che io chiamo la narrazione visibile,pregio dei grandi della scrittura di ogni epoca e luogo, in cui il piacere di una lettura d’autore si mescola al  piacere di immagini da gustare con gli occhi.

una di quelle lande costiere rocciose della Provenza, deserte, ricoperte di timo e di rosmarino che trasudano aromi, luoghi in cui l’animo è sempre esente dal tedio”

Anche tu vorresti una casa così?

Oggi si moltiplicano studi, ricerche, osservazioni e pareri di esperti intorno al tema della Casa, il luogo dell’anima, come ricordo sempre nei miei corsi di Home Therapy.

Non tutti abbiamo la fortuna di abitare luoghi evocativi come quelli immaginati e offerti alla nostra lettura da Robert Louis Stevenson.

Luoghi dove i merli ci svegliano e durante il giorno cantano per noi canzoni nuove.

Molto possiamo fare però per migliorare.

Possiamo migliorare la nostra casa, dedicarci a piccole fasi di rinnovo, di recupero, di restyling fai da te e senza che nemmeno ce ne accorgiamo, migliorare noi stessi.

Se l’aiuto a percorrere questa via ci viene da uno psicologo esperto in questo argomento, avremo qualcosa di bello

A lavor terminato avremo  benessere per la  nostra casa e contemporaneamente per noi stessi, quasi senza accorgercene.

Davvero.

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casa ideale
Titolo
casa ideale
Descrizione
La casa ideale si forma nella nostra mente da ricordi, immagini, sogni e desideri. E' importante portare a galla questa immagine ideale e cercare di avvicinarci ad essa. Home Therapy di Fulvia Tramontano può farlo per te
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Psicoanalisi o psicoterapia breve?

La psicoanalisi rischia di diventare obsoleta.

Tra poco forse anche la psicoterapia.

Perchè?

Perchè siamo da decenni dentro un tempo che tra i suoi Dei annovera la Velocità e la Fretta.

Tutto e Subito, attenzione! non il preferibile e più sano Qui e Ora …

Entrare in contatto con gli elementi della Psiche non può essere un desiderio o un bisogno orientato dagli schemi della Velocità.

Schemi molto spesso tiranni, a guardar bene.

Perchè?

Perchè seguono logiche distanti dal Benessere delle persone, dal delicato e fragile equilibrio psicologico.

La Psiche ha i propri Tempi, fatti di Crescita e di Sviluppo Personale.

La Psicoanalisi non forza MAI questi tempi naturali, non usa indagini nè forzature che la psiche percepisce come violente.

Avete mai provato ad essere sottoposti alle domande cosiddette “potenti“?

Sono domande ideate con lo scopo di scardinare le difese che una mente – spesso sanissima – ha eretto con fatica per tutelare i propri punti di debolezza.

Ci sentiamo a disagio difronte a tali domandi, spesso.

La psicoanalisi ha cura estrema di queste fragilità umane e tiene in grandissimo conto il processo con il quale una persona ha edificato le proprie difese psicologiche.

Se risultano inadeguate al buon funzionamento psichico e, in ultima analisi, al raggiungimento del benessere personale, una buona psicoanalisi non forzerà mai il crollo delle difese ma ne avrà cura per comprenderne la logica e il nesso con gli accadimenti di vita di quella persona.

Come si può dire che una psicoanalisi sia “buona”?

Lo è sempre quando è condotta da uno psicoterapeuta analista adeguatamete formato, che ha completato i duri anni di apprendistato fatto di studi, tirocinio, supervisione, analisi didattica, prima di trattare i pazienti che a lui si rivolgeranno.

Attenzione pertanto ai tentativi di aiutare la mente guidati dalla fretta e dalla velocità, a tutte le correnti di pensiero del “tutto e subito” applicate anche alla mente, che per propria natura richiede tempo, pazienza e sollecita attenzione diversa per ogni persona

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Parole junghiane

Parole che curano, Talking cure, come disse una paziente di Freud agli inizi del secolo scorso rendendosi conto che la terapia psicoanalitica consisteva in parole, parole che curano.

Il discorso analitico si dipana tra paziente e analista, alternando voce e silenzi.

Parole spontanee del paziente, e poi scelte del terapeuta.

Un racconto che svela il senso profondo che un discorso narrato dal paziente può significare nella storia della sua vita.

A volte le parole sono quasi una traduzione in altro linguaggio di ciò che un simbolo, a volte un sintomo, cercano di dire.

Il simbolo si fa voce rappresentativa di un mondo interno inaspettato e sorprendente che si esprime per immagini, che sono il linguaggio dell’inconscio.

Quando diciamo che le parole curano, stiamo sottendendo che le parole costruiscono una relazione, un filo di connessione tra il paziente e il terapeuta, e quella relazione sarà la vera cura.

Come avverrà la cura,  il miglioramento dei sintomi che il paziente porta dal l’analista?

E’ la relazione che cura.

Importante e fondamentale diviene così la personalità del curante, la sua capacità di aver conosciuto se stesso e le proprie dinamiche inconsce.

Questo permetterà alla cura, o terapia psicologica analitica, di procedere senza incagliarsi in letture miopi di quanto avviene al’interno della relazione psicoteraputica, senza “agiti” nei cinquanta minuti di lavoro terapeutico che fraintendano i contenuti profondi sottostanti.

Proviamo a spiegarci meglio:

Da parte di un terapeuta adeguatamente formato, competente ed esperto non è ammissibile un “agito”,

cioè  mettere in atto,senza consapevolezza, parole o comportamenti che nascono dal proprio inconscio.

Da parte del paziente ogni “agito” sarà il suo modo di essere dentro la relazione e dovrà essere cura del terapeuta osservarlo, se è il caso mostrare al paziente stesso il senso profondo di quella comunicazione.

In quel momento stesso o successivamente, quando il paziente sarà nella condizione di afferrarne il significato e l’utilità per se steso e il proprio cambiamento.

 

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parole junghiane
Titolo
parole junghiane
Descrizione
Parole che curano nella narrazione che il paziente porta nello studio dell'analista e l'analista ascolta, recupera, ricostruisce il filo della significatività profonda
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