Violenza e neuroscienze, un binomio per capire.
Il comportamento violento non è riscontrabile tra i vertebrati al di fuori di Homo Sapiens.
Homo homini lupus, non a caso già i latini dicevano
Ci siamo autodefiniti Sapiens ma nella categoria rientrano anche coloro che della violenza fanno un nuovo passatempo ben lontano dalla sapienza.
Si inorridisce alle cronache quotidiane infestate da adolescenti che si armano di coltelli e feriscono altre persone inermi, quando non un innocnte passante.
E’ la folle moda del Knock out game.
Ritengono di appartenere anch’essi al gruppo dei Sapiens, che diversamente da loro invece arrivarono in migliaia di anni dagli ominidi a scoprire leggi universali di immensa portata.
Scoprendo, inventando, studiando, dal fuoco all’astronomia, dalla scrittura alla medicina, dalla spiritualità al rigore della scienza.
La Violenza però non siamo mai riusciti ad estinguerla del tutto, genocidi di massa o violenze domestiche fisiche o abusi psicologici ancora avvengono mentre la mente umana capace di escogitare tali atti si ritiene sana o normale.
La specie umana si è evoluta e si evolve creando strutture complesse che si sostengono su sistemi più arcaici e semplici.
Le neuroscienze indicano che non è possibile cancellare o buttare via il nostro passato filogenetico perchè questo è incarnato nella struttura organizzativa del cervello e della mente.
Esercitare forza e aggressività serviva ai nostri progenitori per la difesa, per la sopravvivenza, per cotruire una famiglia vincendo sui competitors, mai per sconfiggere la noia
La diversità tra i popoli, le lingue e i sistemi culturali permette variegate forme di accrescimento anche dell’evoluzione biologica della specie umana, se si arriverà a farne tesoro come merita.
Fuori da tentativi sterili di omologazione che condurrebbe soltanto ad una desolante, disumana e universale standardizzazione.
Ci verrà in soccorso aumentare la conoscenza combattendo la profonda ignoranza, sviluppare la tolleranza contro la egocentratura imperante. promuovendo azioni gidate dalla razionalità e non dagli impulsi non controllati.
Esseri umani che si sono definiti Sapiens dovrebbero proprio cercare di dimostrarsi tali e nell’attesa che si sviluppino azioni collettive per porre riparo a crimini, violenze, comportamenti primitivi e archeotipici, muoversi nel piccolo.
All’interno delle famiglie ma anche all’interno di se stessi, nel piccolo io di ognuno che governa la costruzione della felicità vera capace di dare ristoro allo Spirito umano.
Ma davvero chi si macchia di efferate azioni contro altri umani come lui può ritenere di essere alfine felice ? da quanto rivelano rei confessi dopo l’arresto sembra che l’unico esito sia desolazione, confusione, solitudine, sguardo perduto nel nulla cosmico…