Un altro Amore è sempre possibile.
Anche quando non ci crediamo più, forse perchè la persona a cui tenevamo di più ora non c’è.
I motivi per cui si può restare affamati d’amore sono moltissimi e a volte affondano le radici nell’infanzia, se ci siamo sentiti poco amati, considerati, apprezzati, valorizzati.
Oppure avvertiamo il forte dolore di sentirci senza amore se veniamo abbandonati, se la vita pone ostacoli invincibili e la perdita può essere irreversibile.
Un altro Amore allora deve essere immaginato, anche in prospettiva lontana, lontanissima.
Senza perdere di vista che è sempre possibile. Certo non è una certezza, naturalmente, che presto si incontrerà di nuovo e migliore di quello perduto. Ma è un importante punto di vista che la psicologia ci insegna ad adottare, poco per volta.
Cioè il mondo delle possibilità, un mondo immenso che a volte attraversiamo senza farci caso.
Vorrei indicare qui un aspetto mentale soprattutto, dal quale deriverà in seguito una pace interiore ritrovata.
E’ difficile assumere un punto di vista possibilista perchè è proprio della natura dell’esperienza di perdita avvertire una stagnazione emotiva, agganciata inesorabilmente al dolore.
Cambiare avverbio aiuta a cambiare il corso dei pensieri:
non inesorabilmente ma inevitabilmente, nel senso che in questo specifico momento non si può evitare il dolore di non ritrovare Amore ma non è qualcosa che durerà per sempre.
E’ nel corso naturale delle cose, la mente umana ha in sè le risorse per attraversare i durissimi momenti della perdita d’amore. Attraversare appunto, quindi venirne infine fuori.
Ogni esperienza psicologica difficile appare immobile, eterna e immutabile ma la vita è mutamento.
Sarà necessario imparare a connettersi a questa parte di se stessi.
Ne ricaveremo la pace che abita ilmondo delle possibilità, della ritrovata forza di lasciarsi coinvolgere, col tempo, da nuove esperienze di vitalità.
E’ sempre possibile che accada ancora, che accada di nuovo, per tutti.
Solo non dobbiamo restare intrappolati in pensieri oscuri di sconfitta e di dolore, dobbiamo coltivare consapevolezza profonda per tutti gli stati mentali che attraversiamo, incontrarli e poi lasciarli andare.
Se abbiamo un disturbo di dipendenza affettiva o solo temiamo di soffrirne il percorso è completamente diverso per uscire dal dolore e ritrovare il sorriso, occorrerà l’aiuto professionale dello psicoterapeuta.