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PSICOTERAPIA NATURALE

Psicoterapia naturale? ?

COSA E’?

 un titolo provocatorio, solo per ricordarci che il processo di crescita interiore e sviluppo personale come un viaggio affascinante all’interno di se stessi è un processo del tutto naturale.

Per vegani, vegetariani, naturisti e amici? e perchè no, ironizziamo con un sorriso verso noi stessi, prima che verso gli altri.

La mente umana infatti è organizzata per crescere ed arricchirsi, per attraversare nuove esperienze, creare, organizzare se stessa e i nuovi equilibri alla luce delle esperienze che attraversa. Se lo fa senza troppo drammatizzare quel che attraversa ma cercando invece chiavi di lettura più lievi, si sentirà meglio.

Tutto questo appartiene alla natura della mente.

Molte tradizioni di studio anche di secoli e millenni antecedenti alla nostra riportano idee intorno al funzionamento mentale:

si parla di inquinanti mentali che potremmo comprendere come elementi negativi radicati nei propri atteggiamenti che si continua a lasciar entrare nella mente.

O anche di fattori del risveglio ovvero passi o step progressivi che conducono a vivere appieno la propria vita.

Oppure con nomi più evocativi nelle traduzioni nella nostra lingua dal sanscrito o dall’aramaico si legge delle “Beatitudini” o delle “4 dimore divine”.

In un caso è l’indicazione di attitudini mentali che condurranno in qualche modo ad una sorta di “Terra promessa”, come cantava una canzone anni fa, nell’altro si allude a qualità mentali da coltivare senza indugio per raggiungere pace mentale e profonda serenità:

tra queste qualità spicca la gentilezza amorevole.

Come agisce la psicoterapia naturale?

Sono processi di risveglio interiore assolutamente naturali che sarebbe di grande beneficio conoscere, infatti aiutano anche su un altro aspetto:

ci avvicinano a quanto di naturale esiste nelle persone contribuendo ad   un processo di ri-connessione virtuosa con gli eco-sistemi.

Si parla di eco-psicologia in questi casi delineando il legame profondo e inalienabile tra tutti i viventi e la natura, dalla quale dipendono.

Quanto spesso dimentichiamo di dipendere dalla natura…

Conosciamo tutti bene i molti film e romanzi distopici che interpretano il flagello più grande in  cui l’umanità possa intercorrere, l’alienazione dalla natura: Mondi grigi, di cemento, autodistrutti dalla stessa umanità che li ha costruiti.

Il potere rigenerante degli ambienti naturali si può avvicinare in parte, mutatis mutandis, al potere rigenerante della psicoterapia.

Viene in mente la simbologia complessa del Bosco, come una metafora dell’Inconscio, ombroso ma tenace, nella sua perpetua antichità, luogo concreto e spirituale, angosciante e sacro.

Abbiamo tutti un po’ di Bosco dentro noi stessi fortunatamente !    

Un celebre autore- Eckart Tolle, titola uno dei suoi più noti lavori “Il potere di adesso”, ricollegandoci ad una precisa capacità della mente naturale spesso dimenticata.

L’invito è a non focalizzarci in modo sbilanciato né sul passato (così spesso) né sul futuro ma cercarne una sintesi felice restando sul presente.

La psicoterapia, nel suo essere un processo naturale, non potrà fare che bene per connetterci al naturale che è in noi, per sganciarci dalla presa accecata degli eventi passati e dalla paura di quelli futuri.

Ci farà non solo Bene ma Più che Bene………… la password è….. PSICOTERAPIA NATURALE :-

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Caldo e relazioni

Caldo estremo in Italia, da moltissimi giorni, non siamo abituati e chi lo subisce in città è davvero in sofferenza.

Sofferenza fisica per lo scarso riposo, si dorme male, poca attività fisica, alimentazione meno controllata del solito.

Quindi difficile possibilità di recuperare energie, risorse, per la propria stabilità

E la nostra psiche? come reagisce ad un tempo lungo in cui le condizioni di benessere fisico sono difficili da trovare?

Ne soffre la psiche che ha difficoltà di concentrazione, di organizzazione mentale nel progettarsi in momenti migliori, di mantenimento della propria efficienza cognitiva consueta. Si percepisce più stanchezza ma soprattutto….

ecco che succede nelle relazioni

si diventa meno tolleranti ! meno pazienti, meno disponibili ma più irritabili, nervosi e più reattivi e a volte irascibili.

Molta parte dei pensieri si ritrova a girare intorno a soluzioni per fronteggiare il disagio, centrati sulle proprie difficoltà.

Si reagisce a cambiamenti indesiderati e sgradevoli entrando in una situazione di stress, che come sempre non è necessariamente negativo, quando innesca pensieri e/o comportamenti volti ad uscire dalle strettoie.

Spesso tuttavia sotto stress si può finire a “scaricare” nervosismo, aggressività, frustrazione, impulsività, ridotto self control, affaticamento sulle persone con cui abbiamo più confidenza, come il partner o i figli, o i genitori. Le figure relazionali più significative affettivamente.

E’ proprio all’interno dei rapporti a cui teniamo di più che rischiamo di far esplodere scintille di rabbia, liberatorie quanto controproducenti, inutili quando non dannose.

Ecco come restare sereni anche con questo caldo

teniamo a mente che condizioni climatiche avverse come il caldo incidono sul cervello e i suoi neurotrasmettitori, anche la serotonina che interviene nel controllo dell’aggressività. Compiti cognitivi complessi risentono dello stress termico con conseguente frustrazione per le meno brillanti performance

Aria calda e umida è un mix che agisce sui sistemi neuroendocrini: il caldo stimola l’attività del glutammato, mediatore chimico che esercita azione eccitante decisa sui circuiti cerebrali, mentre riduce l’attività del Gaba, il neurotrasmettitore che ci rende rilassati e tranquilli.

Allora sono determinanti due condizioni: fare tutto ciò che è possibile per gestire questa temperatura eccezionale, senza lesinare sulle soluzioni tecniche nè quelle naturali che tutti i rotocalchi consigliano.

Senza fare gli eroi.

Nelle nostre relazioni portiamo consapevolezza che l’altro sta patendo nella stessa maniera e se già soffre di ansia o depressione o disagi mentali francamente psichiatrici, questi disturbi peggioreranno in queste giornate roventi.

Infinita pazienza a tutti continuando a coltivare serena attesa di tempi migliori, non manca poi molto.

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CALDO SENZA FINE

Caldo d’agosto, non è certo una sorpresa ma quest’anno abbiamo percepito che la temperatura è più alta dell’anno scorso.

ecco perchè questo caldo

cambiamenti climatici è una specie di mantra che ascoltiamo ormai ovunque, ognuno cerca, se è sensibile al Pianeta e ai Sapiens, di fare del suo meglio per non alimentare questo enorme ingravescente problema.

Ma il caldo, le temperature estreme anche alle nostre latitudini temperate, continua a mordere.

Senza dubbio la causa è dovuta ai cambiamenti della Terra, certo sensibili ai comportamenti dei suoi abitanti, ma anche legati ai cambiamenti che il pianeta incontra nei decenni, secoli e millenni.

la progressione del rialzo delle temperature è una novità per noi che abbiamo in sorte di vivere in questa era ma per il Pianeta non è certo una novità, da ere glaciali a eruzioni vulcaniche, assestamenti della crosta terrestre, placche tettoniche in movimento, derive dei continenti…

Uno sguardo più ampio, oltre il singolo piccolo perimetro di vita di ognuno, ci rende le difficoltà più piccole, rispetto ad uno sfondo più ampio in cui inquadrarle.

E’ indubbio che il caldo a cui non siamo abituati (ci vorranno generazioni e generazioni finchè gli umani saranno in grado di sopportare mesi estivi a 40°), protratto per giorni e giorni senza tregua, sia fonte di sofferenza, più o meno marcata.

Uno studio universitario pubblicato in questi giorni in California, mette in luce che il caldo superiore alla media genera disagi alla salute mentale per il 22% della popolazione.

Più colpite le donne e la fascia giovane sotti i 30 anni. Sappiamo comunque che tutte le persone fragili, anziali e bambini piccoli nonchè persone già affette da disagio mentale peggiorano le proprie condizioni se esposte ad eventi avversi.

Sul piano della salute psicologica si avverte un senso di ridotta energia,di impulsi creativi e di pensieri costruttivi. Aumenta invece la percezione di essere in una condizione di stress, sovraffaticamento, scarsa ideatività e propositività, irritabilità diffusa.

ecco che fare per resistere

Gli osservatori per la salute mentale indicano come ogni anno di adottare comportamenti a tutela del proprio stato fisico e la psicologia aggiunge di aver particolare cura di sè, riconoscendo un periodo, seppur lungo, che richiede attenzioni e scelte mirate per valorizzare quanto si ha.

Anche immaginare, in stato di distensione rilassata, scenari naturali di freschezza, colori azzurri e verdi tra cascate di acqua cristllina, aiuta la mente a ritrovare quiete, più di quanto si creda

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BENESSERE

Benessere è una parola sempre più sentita, agognata direi, anche sostituita da wellness in ambito fisico sportivo.

Infatti è nell’attività motoria che la forma fisica fitness è modernizzata in un concetto più ampio di “sentirsi bene”.

E nella psicologia? cosa possiamo trovare per imparare a stare nel benessere?

Intanto cerchiamo una definizione di Benessere che è un concetto che abbraccia la totalità della persona, quindi è uno stato emotivo, mentale, fisico, sociale, spirituale.

Una zona di gradevolezza tra picchi di felicità e al suo opposto di malessere.

Crea il tuo benessere, ecco come

in primis non dimentichiamo che c’è sempre almeno una piccola parte di responsabilità individuale nel creare la propria realtà e quindi il proprio stato emotivo.

Questa è una considerazione generale naturalmente, per motivi di brevità, quindi non considera situazioni estreme di prevaricazione, sfruttamento, violenza, che pure in questi tempi sempre più turbano le pacifiche convivenze relazionali di una società che vuol dirsi civile.

In generale noi siamo influenzati dalla realtà e la influenziamo.

Molto più spesso di quanto ci possa apparire abbiamo la possibilità di scelta tra varie alternative di comportamento e così siamo in grado di conoscere, grazie a massiva informazione che oggi non manca, quali elementi aumentano il grado di benessere e quali lo riducono.

Certo è che il cervello umano sperimenta la sensazione di stare bene quando riesce nei compiti prefissi, quando centra un obiettivo, è la sensazione di self-efficacy come definita da Bandura:

la consapevolezza di padroneggiare alcuni aspetti di sè, di essere capaci di…, e di saper organizzare le cose nel modo appropriato per ottenere determinati risultati.

Questo concetto porta con sè la capacità di essere fiduciosi in se stessi ed anche di guardare con un certo grado di fiducia a ciò che ci riguarda.

Il senso di fiducia porterà ad un senso di maggiore sicurezza e aumenterà la sensazione di appartenenza al gruppo sociale o affettivo o professionale.

Sganciarci dal principio di piacere per abbracciare un più consono principio di realtà permetterà di ascoltare dentro di sè, ascoltare gli altri e orientarsi in maniera realistica.

verranno allora adottate condotte virtuose che in un circolo autoalimentesi aumenteranno il grado di benessere nelle varie sfere della vita.

Ci torneremo con strategie più dirette per capire quali passi ci conducano ad un benessere personalizzato.

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il B E N E

.. il Bene… sappiamo ancora cosa è ? cosa esprimiamo davvero con questa parola ? così comune, tra le prime che impariamo.

il Bene che ritroviamo in una specie di acronimo che tutti abbiamo imparato a conoscere: TVB

Valeva proprio la pena di abbreviare una parola già breve e così generosa, al solo pronunciarla in consapevolezza ?

Chissà.. abbrevia, accorcia, corri, affrettati…. ci porterà da qualche parte, l’attuale rivoluzione tecnologica si porta dietro una potente rivoluzione culturale e voglio portare qui con noi un gigante del passato, Aristotele.

ecco il Bene per te

Diceva, riporto qui un pezzetto della “Metafisica” […] e infatti gli uomini, all’inizio come adesso, hanno preso lo spunto per filosofare dalla meraviglia poichè dapprincipio essi si stupivano dei fenomeni più semplici e di cui essi non sapevano rendersi conto […]

..le condizioni della Luna e quelle del Sole, le Stelle e l’origine dell’Universo. Anche chi ha interesse per le leggende è in certo modo filosofo, giacchè il mito è un insieme di cose meravigliose.

Gli uomini cercavano per puro amore del sapere […] e a questo sapere è subordinata l’Etica, scienza pratica che si occupa del Bene, del sommo Bene.

Come si sa Aristotele nacque nel 383 a.C. e già in quel tempo oggi lontano teorizzava che l’amore per il conoscere è iscritto nel cuore dell’uomo.

Conoscere, sapere, allarga a dismisura l’orizzonte del possibile e l’idea del Bene su cui ogni pensatore ha dedicato pensieri e pagine trova posto.

Oggi al contrario è più facile che la cultura, un certo tipo di cultura, ci mostri invece il volto del Male, in certa letteratura di fantasia distopica, in certi testi di canzoni, nella moda e a volte design che rimandano a mondi di tenebre.

Anche i film sembrano proporci horror e male in varie forme appariscenti, per non dire del male più sottile.

Chi non conosce l’oscurità, non può capire la luce…. e questo è l’inimitabile Enzo Avitabile insieme ad un musicista della Mauritania, li trovate qui, splendidi, nel Bene !

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Sentiamoci protetti

sentiamoci protetti in modo assoluto, la nostra casa può aiutarci e non è un modo di dire.

La comprensione dell’abitare si è molto aricchita negli ultimi anni, con studi di architettura e di psicologia.

Si chiama Psicologia dell’abitare, una branca della psicologia sociale che prepara a riconoscere gli elementi fondamentali per un vivere felice.

Sociale perchè mette in contatto con il mondo esterno, la propria casa è un porto sicuro per se stessi, per la propria famiglia, per la convivialità e le esperienze condivise.

Ci permette di comunicare prima con noi stessi e poi con gli altri, non è solo comodità ma è creare spazi funzionali a ciò che ci caratterizza.

Sentiamoci protetti nella nostra casa.

Sentiamoci protetti grazie alla casa, ecco come fare

Cominciamo ad immaginare gli spazi abitativi come uno specchio di noi, quali scelte facciamo, quanto spazio ci piace dedicare alla nutrizione del corpo ma anche del nostro cuore e della nostra mente.

Libri? musica? device aggiornatissimi? salotti accoglienti? bacheche di ricordi ? piante? colori o austerità?

Dedichiamo spazio a questa riflessione tutt’altro che banale, se così può sembrare a un primo sguardo, perchè ci porta dritti al cuore di noi stessi, indicandoci piano piano come sentirci protetti.

Sentirci protetti da cosa ?

Dal malumore, per esempio. O dallo stress. Dalla solitudine. Dalla noia. Dalla stanchezza e dalla Paura.

L’elenco potrebbe essere senza fine perchè ogni persona è diversa da ogni altra ed ha le sue specifiche aree del Sè che vuole accudire e nutrire.

La casa è la nostra prima forma di terapia, nel senso di cura verso noi stessi e fa miracoli nel migliorare lo stato d’animo e le relazioni, sia dentro casa che fuori di essa.

Sì, perchè ci sentiamo più forti, più capaci di ascoltarci e riusciamo a dare spazio a ciò che per ognuno è davvero importante.

Una casa senza amore non c’è, dall’amore per gli aspetti più materiali, o più personali e quelli più spirituali.

Poniamoci in ascolto attento e curioso. Con mente da principiante, suggeriscono tradizioni di saggezze lontane.

Un piccolo passo, piccolissimo: accettiamo che sia la nostra casa, qualunque essa sia, ad accogliere amore in cui stare. Sembra banale eppure è una chiave che nasce da rara profondità

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Emily Dickinson

Smise di farmi male, però talmente piano

che non vidi la pena allontanarsi –

ma solo guardando indietro seppi –

che qualcosa – aveva oscurato le sue tracce –

Nemmeno quand’era cambiata, potrei dire,

perchè l’avevo portata, ogni giorno,

di continuo come il grembiule che da piccola –

appendevo al gancio, la notte.

Ma nè nel dolore – che si era annidato a fondo

come aghi – che le signore premono pian piano

sulle guance del puntaspilli –

per tenerli a posto –

nè di ciò che l’aveva consolato, trovi il segno –

tranne che, dov’era desolato –

è meglio – è quasi pace.

Splendida poesia

indimenticabile e mirabile verso di Emily Dickinson

immortale cantore al femminile dei moti dell’animo,

sensibile allora , alla metà del 1800, come oggi.

Ci parla come un canto antico e attuale del dolore dell’animo che piano piano ci lascia e se ne va, lasciando traccia breve e spazio nuovo di pace.

E’ tempo di vacanze ma per molti non sarà, come sempre e da sempre. Ci sono luoghi e persone che non hanno spazi facili di gioia e il dolore o la pena dell’animo colpisce a volte di più, tra la speniseratezza stagionale di molti.

Lasciamoci allora cullare da questa voce sensibile di donna di altri secoli che sembra parlarci dolcemente per consolarci e dire: “su coraggio, osserva piano e vedrai il dolore che lascia spazio nuovo di pace in fondo al cuore”

Una donna americana Emily Dickinson nata in Massachussets il 10 dicembre 1830 e andata a miglior vita il 15 maggio 1886

Lasciamone vivere il canto, alto sulle umane pene, a confortare pene diverse, di oggi, umane come allora seppure in contesti del tutto diversi.

Lasciamoci prendere per mano…..

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Musicoterapia

Musicoterapia vuole indicare una forma di terapia o cura attraverso la musica, ascoltata o autoprodotta.

Fa parte delle cure naturali, olistiche che si propongono di produrre un miglioramento escludendo qualsiasi effetto avverso.

Nei fatti è così: la musicoterapia non fa male ma ci si chiede: fa realmente bene? cura qualche forma di disturbo o di patologia?

La musica genera emozioni che incidono sulla sfera affettiva, cognitiva, sull’attenzione, la memoria e il ragionamento.

Le basi biologiche degli stati affettivi sono studiate dalle neuroscienze affettive e si osservano le variazioni della frequenza cardiaca e respiratoria come della pressione arteriosa, prodotte dall’ascolto misicale.

Musica quale?

La musica vivace stimola le funzioni cardiocircolatorie, quella melodica ha effetto calmante mentre alcune con accenti molto lenti e gravi possono provocare risposte nurovegetative di tipo depressivo.

Anche durante il sonno la musica percepita in modo involontario sembra influire su alcune aree funzionali.

L’apparato muscolo scheletrico e il comportamento motorio sono direttamente influenzati dall’ascolto musicale come è esperienza di ognuno durante qualsisi tipo di ballo.

La psicologia dello Sport studia quali sequenze musicali siano più adatte al movimento che si vuole incentivare o accompagnare, come nella corsa o nelle attività motorie di allenamento.

Musica per il rilassamento del corpo e della mente durante le sessioni di yoga, di pilates o di rilassamento post allenamento intenso.

Musicoterapia efficace

dobbiamo concludere che gli effetti che la musica produce sulla mente e sul corpo sono ben visibili e misurabili. A volte produce sensazione di rifiuto a quel tipo di sonorità, o di noia ad un certo tipo di musica.

Questo perchè un percorso di musicoterapia deve sempre essere calibrato, pensato e studiato per la persona che si ha davanti e richiede l’intervento di miglioramento attraverso la musica. L’orecchio deve piano piano essere preparato.

Non tutte le musiche sono adatte a tutti per ottenere un determinato effetto, sia migliorare lo stato del sonno o affrontare l’insonnia o migliorare lo stato dell’umore o calmare da stati di agitazione.

Anche seguire meglio un regime alimentare restrittivo, somministrando pillole musicali a determinati orari.

ognuno può sperimentare da sè, senza controindicazioni, quali musiche riescono meglio sulla sua sensibilità musicale.

Senza dimenticare che proprio la sensibilità musicale va affinata con ascolto, meglio se ascolto guidato, ripetuto, attento e consapevole.

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Ricamo nepalese

Ricamo nepalese come arte in punta di dita offre segreti sempre nuovi.

A proposito di manufatti con fili e tele tessuti con arte, esiste in Nepal una antica tradizione che un autore importante ripropone per il messaggio che racchiude.

I panorami culturali del Nepal raccontano antiche storie fatte di un popolo forte e temprato che ha attraversato sentieri himalayani nella diaspora che attraversa la storia di nomadismo di queste donne e questi uomini coraggiosi.

qual è il ricamo nepalese?

Alla biennale di Venezia per l’arte contemporanea del 2022 un artista del Nepal ha provato a raccontare questa storia con filo e tela, dando vita ad un tessuto dove gomitoli a terra, congiungono i fili provenienti da varie direzioni e di vari colori.

Si dàa vita così ad una installazione creativa con un lavoro a telaio.

Il risultato è un pannello di colori modulati che sembra un’opera in divenire, espressiva del comporre una moltitudne, come i fili e i gomitoli, in un inseme unitario e organico, di grande effetto.

quale artista?

ll nome dell’artista nepalese dell’arte dei fili è Sheelasha Rajbhandari, nome autorevole ospite in mostre internazionali, perchè il suo lavoro è un messaggio di ace e di collaborazione, di bellezza, di arte e di resilienza. Attraverso simboli antichi ci racconta storie, nel tempo in cui il concetto di “storie” viene travisato come quattro foto infinitamente postte sui social network dalle generazioni del futuro, profondamente confuse sui significati culturali del mondo in cui vivono….

Nel ricamo sempre troviamo storie fatte di pazienza e dedizione, di bellezza e di impegno e di talento. Non so per quale motivo tra le giovani generazioni sia così scarsamente di moda, liquidato come antica ferraglia dei nonni e bisnonni. Peccato, quanta occasione di crescita sciupata… senza ascoltare la calma, la tranquilità, la capacità, la determinazione che crescono dentro di sè..

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NATALE

Natale segna il passo dell’anno che scorre, ogni anno ci offre i suoi simboli ricchi e carichi di fascino, simboli per piccini e per grandi.

festa religiosa

indubbiamente le liturgie celebrano Natale come una nascita importante, si officiano riti di nascita e simboli che rimandano alla luce del Nuovo Inizio e cosa più di una nascita evoca il Nuovo?

L’origine si data intorno al IV secolo mentre nei periodi antecedenti quello che si festeggiava era il Sole Invicto, con il solstizio; molta influenza sulle date si deve al Calendario che nei secoli è stato riveduto e corretto. E in epoca romana i Cristiani vollero sovrapporre alla festa pagana del Sole la nascita dellaSole più vero, la Luce del Cristo

festa simbolica a Natale

dal nascere del nuovo e le solenni celebrazioni religiose si sfuma nel valore simbolico di questo richiamo annuale e tutti gli oggetti e i colori di questo periodo natalizio offrono i loro significati nascosti a chi ha voglia di comprensone più profonde.

Quali simboli per Natale

Certamente candele con la piccola fiammella che è il fuoco della vita senza fine e emblema di Luce, nelle varie accezioni; ne troviamo nelle chiese, i luoghi rituali per eccellenza, nelle case, sulle tavole, come dono scambiato di buon augurio, o le disegnamo sui bigliettini di augurio pechè anche solo vederne il disegno, una traccia appena, ha effetto sulla mente che ricerca luce nuova.

Quindi presepi, piccole installazioni che rimandano al tema della natività e della famiglia, fissato in uno spazio-tempo irreale che non ha fine, per celebrare la forza di quanto non è vittima di usi e mode più effimere. Nel presepe si avvia la cultura del Dono, un gesto anche questo da piccolissimo a grande che vuol testimoniare sentimento, affetto, apprezzamento e generosità verso l’altro.

L’Albero, grandioso simbolo della Vita e dell’essere Umano, che si radica alle condizioni terrene e aspira verso l’altro e cresce poco alla volta, resiste e cresce, simbolo di resilienza per eccellenza.

Si addobba a Natale di angeli, luce, dolcetti, pacchetti e decori di ogni genere per renderlo più forte, più festoso, più bello affinchè abbia una parola, senza parlare, per ogni sguardo che si soffermi su di lui…

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