Una buona giornata si alterna molto spesso a una “cattiva giornata”.
Ci siamo abituati a dividere il nostro tempo in buone o cattive giornate, anche chiamate “giornate storte”.
Riflettiamo però: cosa rende le giornate ditinte su questo parametro? cosa le rende buone o cattive?
Spesso sono le nostre aspettative, se riteniamo che vadano nel verso “giusto” cioè come vorremmo che andassero per esaudire il nostro desiderio.
Invece è più conveniente – per sentirci bene tutti i giorni – almeno all’inizio della giornata partire da pensieri diversi, ricercando un atteggiamento positivo più profondo e sostanziale, non un generico buon umore..
Uno stato interiore positivo va coltivato e purtroppo è proprio questo che facilmente si dimentica.
Finiamo per aspettarci che il buon umore si presenti da sè, ci cada in grembo.
Si propone così di essere meno rattivi, cioè in grado di restare insieme a qualunque evento accada in mezzo ai nostri pensieri.
E’ ovvio che in questo ragionamento non consideriamo eventi gravi negativi o dolorosi che posono sempre accadere ma cerchiamo di percepire uno stato interno, a prescindere dall’esterno, uno strato solido profondo che è simile alla quiete dell’animo.
Proviamo a cambiare prospettiva con cui guardiamo alle cose, restiamo saldi al cuore profondo della pace profonda.
Continueremo a vedere tante nefandezze, ad acorerci di tanta negatività ma non ne saremo travolti.
Se ricerchiamo una “Buona giornata” dovremo assolutamente disporre lo stato d’animo su posizioni di serenità, anche contemplative a tratti, finchè non riusciremo a sare con ciò che ci accade, con spirito di osservazione e senza giudicare.
Questo è un punto molto importante. Inoltre sarà bene cercare di curarci di questo stato d’animo positivo, coltivando tutte le sue premesse. Non nascerà dal nulla, almeno se non dopo un profondo cammino di crescita spirituale, cioè che tenga conto del proprio spirito profondo.
E allora la buona giornata ci verrà incontro, quando la parte inconscia della mente sarà allineata all’Io. Per contro quando l’Io è discosto dlle sue istanze più profonde ecco comparire quella che chiamaiamo una “cattiva giornata.
Con le parole di Erich Neumann in “La luna e la coscienza matriarcale”:
favorevole o sfavorevole è un periodo di tempo in cui l’attività spirituale (dipendente dalla periodicità dell’inconscio) si rivolge verso l’Io e si manifesta o se ne distoglie, si oscura e scompare.