Libri: da un articolo letto su Social Science Research abbiamo un dato importante e interessante:
riguarda i libri e si riferisce ad uno studio effettuato in trentuno Paesi, compresa l’Italia.
Crescere fin da piccoli in un ambiente dove i libri sono “di casa”, ovvero una casa con tanti libri, ha molti effetti positivi sui ragazzi.
Offre la capacità di affinare gusti, abilità e conoscenze per tutta la loro vita.
Trovarsi fin da piccoli in un ambiente orientato al libro favorirebbe anche l’orientamento professionale una volta cresciuti e di conseguenza lo status economico.
Migliorerebbe la capacità di leggere e scrivere e di far di conto. Anche la capacità di utilizzo della tecnologia sarebbe più rapida ed efficace tra i bambini che crescono tra i volumi cartacei.
Lo studio avrebbe calcolato quanto sia il numero minimo di volumi che dovrebbero essere presenti nella biblioteca di casa per sviluppare questi effetti positivi: almeno ottanta.
Non è un gran numero se si pensa che i genitori tendenzialmente sono due e quindi … diciamo circa quaranta libri a testa. Questo si accompagna anche all’idea che se ci sono molti testi in casa è probabile che si leggano e quindi il livello culturale dei genitori è non basso.
Il potere terapeutico della carta stampata, per dire così, o meglio dei libri, è noto e riconosciuto anche nello sviluppare curiosità, uno dei cardini per una vita mentale sana e vivace. Se i libri occupano in casa uno spazio ampio, anche solo come oggetti, ad un primo livello iniziale, sono già una fonte di attrazione per i bambini che presto imparano a guardarvi dentro.
La stessa arte di contenere molto, in poco spazio, acuisce e aiuta la mente ad essere concentrata; certo un libro è uno spazio abbastanza piccolo e contenuto rispetto alla vastità di pensieri che contiene tra le pagine.
Sul genere di libri non si esprime lo studio citato.