Natale è neve, nel nostro emisfero.
E’ renne, slitta e Babbo Natale.
E’ pacchetti col fiocco, regali e consumismo sfrenato.
Per le vie di Roma e nelle campagne del centro Italia oggi è autunno dorato e splendente, foglie volteggianti che fanno mucchio ai lati delle strade.
Gli alberi si stanno sfogliando a poco a poco, secondo il vento e non sono ancora del tutto spogli per caricarsi della neve che ancora è ben lontana da caderci sulla testa.
E’una suggestione diversa, un tempo di attesa che ancora non si è fatto inverno e si vive lasciando andare i colori caldi dell’estate mentre ancora ci meravigliamo di quanto sia presto buio e tramonti presto il sole.
Ci spingono a forza verso il Natale dalle vetrine anticipatissime, oggi il Black Friday americano sta dilagando. In una follìa collettiva nuova di cui potevamo fare a meno
Chi ci spinge?
Negozi, vetrine, commecio, crisi economica ed emotiva, soldi ?
Avidità, secondo me, è la parola giusta e Ansia. L’avidità non ci fa accontentare, non ci riposa, non ci acquieta e ci vuole perennemente col portafoglio aperto ai famelici negozianti.
Hanno tante spese, chi può negarlo? ma quale brutta spirale ci sta avvolgendo….
Intanto che la classe politica e dirigente del Paese continua nel suo tenore di vita sempre altissimo di politici e famiglie , la classe media cerca di mantenere i redditi abituali e vede i consumatori come pollastri sempre da spennare.