PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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FELICITA’ ESTIVA

 

E’ esperienza di ognuno quanto l’estate, pur nel suo caldo torrido, si accompagni nel nostro immaginario a idee di leggerezza e di possibilità nuove.

Probabilmente perché si associa ad un tempo per le ferie, per il riposo, per la “vacanza” dal luogo consueto, sia casa, scuola, lavoro.

Se non ci sentiamo occupati dalle routine logoranti pensiamo che potremo fare migliore spazio alle possibilità nuove che la vita ci riserva.

Ed accade proprio così.

Possiamo essere più felici e meno depressi d’estate?

Purtroppo nella realtà paradossale molte volte accade l’esatto contrario.

Perché?

Il tempo dilatato, le lunghe giornate non occupate dal lavoro o studi lasciano spazi vuoti dentro la mente, da riempire.

Alcune persone trovano facile riempire tali spazi con idee, progetti, iniziative.

Altre persone, non poche, restano impercettibilmente disorientate, quel tanto che basta a riempire “in automatico” tali spazi lunghi con pensieri negativi o sensazioni di malessere.

Quando la depressione larvatamente viene sommersa da molta attività “per distrarsi” da essa stessa, in realtà rimane esattamente lì dove si trova, immutata.

Distrarsi non è l’antidoto migliore allo stato depresso dell’umore.

Meglio e più proficuo risulta cercare luoghi in cui riconoscersi, in cui ritrovarsi, in cui immergersi secondo la propria personale natura.

Per alcuni andrà bene una passeggiata sotto gli alberi, per altri sarà meglio un bagnarsi nelle acque tranquille di una piscina cittadina.

Qual è la strada migliore?

panorama con montagne e lago alpino

Non ce ne è una adatta a tutti, se non quella di ascoltare se stessi ed offrirsi quindi la giusta esperienza che ci traghetti fuori.

Permettendo alla nostra idea di avvicinarsi a noi e prenderci per mano per condurci fuori dallo stato depressivo dell’umore: ci riuscirà un’idea vicina al nostro essere profondo, quindi mare sia per chi si sente affine alla natura.

O biblioteca di città sia, per chi avverte il bisogno di cullare la propria mente tra letture scelte e parole in sintonia con Sé.

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ESTATE

Tempo indolente l’Estate. Invita a pensare leggero, alla mobilità del nostro essere.

Eppure è tempo pigro che, come fanno i gatti,  ci suggerisce riposo, alla luce se non al sole, allungandoci senza stress.

Sono lunghe le giornate di sole, si fanno lunghi i nostri tempi perché sembra che le giornate riescano ad accogliere più cose del solito.

Così anche le serate, che si caricano di esperienze condivise, di profumi, di luoghi in cui andiamo a sostare assaporando quel che c’è.

E cosa si trova, dentro l’estate?

Spesso la sensazione di possibilità vicine, probabilmente dovuta alla sensazione di avere più tempo, possibilità che si aprono al nuovo.

Così esplorare nuovi luoghi, a volte solo con i pensieri, mete da raggiungere, a volte molto lontane,  a volte distanti soprattutto come modo di vivere.

Fantasie di nuove conoscenze, nuovi amici, nuovi amori, nuovi incontri, nuovi luoghi, nuove esperienze…

Questo ci porta l’estate, frammisto al caldo e alla nostra insofferenza ad esso: apre le porte alle serate in cui il tramonto si tinge di arancio e illumina di sfumature rubino terrazze, aperitivi, sorrisi.

E’ un tempo caro l’Estate se non ci lasciamo cadere nella spirale del pensiero insofferente che subisce il caldo afoso e si abbatte.

Se lasciamo che resti socchiusa la porta del nuovo e anche lo specchio può rimandarci ogni mattina il piccolo nuovo che siamo riusciti a lasciar depositare sulla pelle: qualche volta scuriti leggermente dall’esposizione al sole ci si può sentire diversi e senza meno più belli.

La vita all’aria aperta se pure non ci dà l’abbronzatura così fashion ci regalo un aspetto più sano, in cui tutti i nostri pori hanno respirato più vita attraverso passeggiate, sport, immersioni nelle acque marine e non, respirando più vicini alle vette montane.

E poi feste alla sera, con lanterne cinesi accese che traghettano desideri verso le alte vette dei cieli e musica di ogni tipo che sembriamo più disposti ad ascoltare con molto gusto …

Buona estate allora …

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libro surreale

Libro per l’estate

“I TRE CHE VIDERO IL RE”                  

è il titolo del libro che attrae  chi cerca nella lettura di svago elementi per viaggiare fuori da pesanti realtà.

…da questo titolo si apre una storia surreale e inizia un libro speciale

romanzo breve scritto da un autore del Regno Unito nel 2001 , il suo nome è Magnus Mills, non è scrittore di professione ma questo suo libro è sorprendente.

Tutti sappiamo quanti  libri abbondano su scaffali in libreria, quanto del tempo prezioso che troviamo per ritirarci nel mondo speciale della lettura ci sottraggono con libri francamente brutti .

Invece questo libro “I tre che videro il Re” ci accompagna in un mondo surreale affascinante.

Riesce anche a chiudere una vicenda assai improbabile con un fascino e un augurio meraviglioso.

Ve lo racconto?

Non voglio togliere il gusto della sorprendente lettura ma non si può tacere che è una vicenda davvero interessante e di una semplicità pazzesca, in questo mondo di cose complicate

E di che parla?

Di amicizia, di solitudine, di amore e soprattutto di una Casa – una casa strana! –  di un modo di vivere la casa con le sue sensazioni, le sue promesse e le sue atmosfere speciali.

E poi arriva una persona e la vicenda riesce a farsi anche un po’ tesa, in uno scorrere lieve e tranquillo, ci sono sogni di vita e si evocano atmosfere di altri tempi e anche, direi, di altri mondi.

Gli elementi della Natura sono uno sfondo essenziale per dettare ritmi e attività del giorno.

Per me che non finisco mai di comprendere i sentimenti che vivono dietro all’argomento dell’abitare, un libro che ha per protagonista  una Casa è irresistibile e mi sento di consigliare questa serena e lieve lettura a tutti;  è come un viaggio dentro mondi interiori, divertente, sorprendente e anche profondo

Bravo Magnus Mills !

La frase finale è …

Questa mia casa mi ha fatto un buon servizio. Anche se è costruita solo in latta, ha resistito mentre dei regni venivano spazzati via. E’ il mio rifugio e la mia fortezza. Fa che sia anche il tuo tempio.

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