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PENSIERO

Pensiero e pensare… quanto ne sappiamo nella nostra vita quotidiana?

Che fine fa il nostro pensiero quando sembra scomparire?

A volte non tornano mai più, alcuni pensieri, pur avendoci creato un massacro mentale a lungo.

Interessante approfondire questi temi non tanto dal punto di vista fisiologico o delle neuroscienze su cui tomi sono scritti in abbondanza.

Invece pensando insieme- per l’appunto – pensieri del nostro quotidiano, come esperienza diretta.

Se ne occupa un grande del nostro pensiero filosofico contemporaneo, al Festival della Filosofia, Galimberti.

Secodo il filosofo l’uomo si trova fuori dalla storia, cavalca la sua macchina dove il pensiero è sempre più estromesso.

La scuola ha il compito, tra i tanti, di educare al pensiero, nel senso latino di educere, tirare fuore.

Siamo bravi a pensare ?

Insegnare ai ragazzi a pensare, una sfida a cui troppo poco si pensa.

Pensiero nuovo in tempi nuovi eppure continua a farsi presente la vena polemica, la tendenza alla sopraffazione, la logica del violento.

Per non dire delle psicopatie gravi che camminano tra noi in preoccupante quantità, addirittura uno ogni cento persone, e a volte esplodono in delitti di cronaca.

Ci dice il filosofo che in questo momento storico la technè ci orienta a valutare tutto in base alla funzionalità: tace il sacro, l’arte, il sentimento profondo e articolato, quello sfumato sfumato.

Pensiero nell’uomo di ogni epoca si fa a volte dolore ma anche immaginazione e a volte creatività e la mente tecnologica non ne ha coscienza.

Si è generato un inconscio collettivo che vive di tecnicismi e il pensiero umano ne risente, perde colpi, perde dimestichezza con le sue altezze vertiginose.

Con la sua capacità di portare ognuno che pensi in modo sano ed evoluto, ampio e affettivo, ad altezze felici.

Se dominano altri fattori sul pensiero, inconsci, privi di consapevolezza, al servizio delle nevrosi e delle difese più primitive, c’è ben poco spazio per nutrire il proprio pensare di pensieri opportuni

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in Tema di Felicita

La felicità per Platone è frutto di una vita buona.

Per Adorno la vediamo solo quando sparisce.

Sarà meglio essere Socrate infelice  o un idiota contento? questo si chiede John Stuart Mill e la risposta che trova è che sia preferibile comunque essere Socrate, pur se infelice,  “e se l’idiota è d’altro avviso dipende dal fatto che vede solo un lato della questione”.

Per Josè Ortega y Gasset l’uomo vive a prtire da e in una filosofia, qualunque filsofia.

E la qualità della nostra filosofia di riferimento determina la qualità della nostra vita e probabilmente la qualità del nostro gradiente di felicità.

E’ evidente che la nostra felicità non dipende esclusivamente da noi stessi, anche se alcune dottrine tradizionali dall’Oriente sapienziale invece affermano e sostengono con forza che dipenda proprio solo ed esclusivamente da noi.

Una cosa è certa però: quando la filosofia, come amore per il pensiero e le sue plaghe più vaste, ci tocca e riesce ad animarci, avremo senza alcun dubbio una marcia in più per procedere sui nostri sentieri di esistenza..

Ci si aspetta che i filosofi abbiano qualcosa di illuminante da dire alla vita di tutti, anche nel cuore della nostra cultura scientifica ed è quanto rimane del suo antico prestigio; la filosofia è la ricerca e lo studio del pensiero antico e sapiente, guidata da amore per la conoscenza.

busti in terracotta dei nostri grandi filosofi greci

Saremo pià felici se più saggi?

Le risposte possono essere tante, quante sono le persone che si interrogano su questo punto ma è indubbio che una mente pensante abbia maggiori possibilità di una mente incolta.

Coltivare la propria mente non è semplicissimo, ci vorrà interesse e curiosità, ci vorrà un maestro saggio, ci vorrà capacità di pensiero e perseveranza, oltre ad un obiettivo virtuoso.

yin e yang nel cerchio del tao bianco e nero

La filosofia a volte si avventura su percorsi che appartengono tradizionalmente alla psicologia, come consulenze sul disagio della persona:

ne ha titolo e competenza, purchè riconosca per tempo disturbi e disagi dell’anima che spesso celano psicopatologie anche molto serie.

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