Il modello psichico proposto dalla psicologia analitica è uno dei più noti e accessibili concetti.

Aiuta a  comprendere come funziona la mente, si tratta di un modello quadripartito.

L’autore ha immaginato quattro funzioni della psiche  che, graficamente rappresentate, si fronteggiano e si incrociano.

Quando  una funzione è prevalente nel funzionamento abituale di una persona,   la sua opposta e  complementare diviene la funzione inferiore, secondo Jung, nel senso di minor utilizzo consapevole.

La funzione inferiore  è attiva prevalentemente nell’ inconscio della personalità e si può manifestare, ad esempio, in espressioni psicosomatiche.

La si può trovare anche in  atti mancati, lapsus e  in espressioni che la psiche conscia non riconosce immediatamente come proprie.

Facciamo un esempio

Pensiero/Sentimento sono due funzioni opposte e posizionate in questo modello psichico alle estremità di una linea.

Questa linea interseca a croce un’altra linea ai cui estremi poniamo le altre due funzioni psichiche: Sensazione/ Intuizione

Utili nel lavoro clinico?

Per un terapeuta che utilizza il modello junghiano questo schema essenziale di modello psichico è una prima chiave di orientamento nel labirintico funzionamento psicologico.

Possiamo cercare di cogliere dall’altro a quale funzione fa maggiormente ricorso e quale utilizza di meno.

Cercheremo di attivare la possibilità terapeutica di risvegliare con opportune tecniche le funzioni meno presenti.

In questo lavoro saranno i sogni ad offrire aiuto per comprendere e per procedere,come indicazioni di percorso.

Intanto una definizione di coscienza da Jung:  “ una relazione con l’Io di fatti psichici “ e con “ Io” si intende qui “un complesso di fatti psichici”

E’ sufficiente questo per capire qualcosa?

No, occorre un lavoro capillare e articolato di tipo interpretativo e conoscenza delle tecniche che fondano il modello.

I contenuti della coscienza sono in relazione con le impressioni che ricaviamo dal mondo circostante e la psiche che percepisce e osserva è lo stesso oggetto osservato

Quest’ultima caratteristica si osserva solo nelle scienze psicologiche e mentre rappresenta un limite evidente ne è pure una delle ragioni di fascino assoluto.

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