In psicoterapia si va una volta o due alla settimana? Psicoterapia bisettimanale?come si stabilisce la frequenza giusta in psicoterapia ?
Molti pazienti restano perplessi e immaginano che la frequenza aumenti a due volte per settimana se sono più gravi. Una volta sola se stanno benino o non troppo gravi.
Inoltre confondono il proprio stato di sofferenza soggettivo, spesso molto intenso, con la gravità del disturbo psicologico.
Niente di più sbagliato.
Nella pratica clinica si assiste a situazioni in cui la gravità della psicodiagnosi indica una frequenza ridotta ed invece aumentata anche a tre o quattro sedute per settimana se la persona mantiene un alto funzionamento pur percependo sofferenza emotiva profonda.
psicoterapia bisettimanale perchè?
proviamo a fare un po’ di chiarezza, sinteticamente:
cominciamo col dire che la frequenza con cui ci rechiamo alle sedute dallo psicoterapeuta è una indicazione clinica, e come tale viene stabilita dal terapeuta e proposta al paziente in base a criteri diagnostici, prognostici, di trattamento, tenendo conto delle risorse psicologiche, cognitive ed emotive, disponibili.
QUesto perchè la psicoterapia si avvarrà proprio delle risorse presenti nella personalità che sta chiedendo di iniziare un percorso psicoterapeutico.
Si chiama percorso perchè la persone, insieme allo psicoterapeuta prescelto, per uscire dalla sofferenza emotiva iniziale, attraverserà una strada esplorativa di sè, nel proprio mondo interno.
Esistono centinaia di tipi diversi di psicoterapia e continuamente ne vengono messi di innovativi sul mercato: EMDR, CBT, DBT, ACT, CFT, schema therapy, per non parlare delle ormai classiche psicoanalisi , psicologia analitica, reichiana, rogersiana, umanistica, gestaltica, transazionale, bioenergetica, psicodinamica, lacaniana, kleiniana, sand therapy ecc. ecc….
L’elenco non credo abbia fine proprio perchè se ne aggiungono sempre di nuove, con diverse caratteristiche e obiettivi, durata, frequenza, setting, presupposti teorici.
Jungla bisettimanale
Una jungla? Credo che questa parola renda bene l’idea , anche se per lo più regolamentata da rigorose norme legislative nei vari paesi industrializzati.
E nella jungla le regole quali sono? ogni tipo di terapia ha le proprie, codificate e sotenute scientificamente, naturalmente contando sulla preparazione scientifica del terapeuta, la sua formazione accademica e i suoi studi di specializzazione ed aggiornamento continuo.
La frequenza bisettimanale è richiesta da tutte quelle psicoterapie che si propongono di ampliare il livello della coscienza della persona, portando alla consapevolezza del paziente aspetti della propria psiche inconscia, attraverso l’analisi dei sogni ma non soltanto questo. Attraverso tecniche fondate sulla teoria e sui principi psicodinamici.
Questi orientamenti muovono dal presupposto che i disagi della psiche e tutta la sofferenza emotiva che ne deriva, il funzionamento mentale inadeguato, le difficoltà dell’esistenza che ne derivano, hanno radici nella parte più profonda della personalità, l’Inconscio.
Ignorare l’inconscio come si fa in molti tipi di psicoterapie può rivelarsi alla lunga meno economico di quanto possa apparire, anche se ogni caso fa storia a sè.
Psicoterapia bisettimanale può impensierire a volte i pazienti ma qualunque buon terapeuta potrà argomentare i motivi della scelta e venire incontro al suo paziente.
Sono assolutamente convinta che solo un terapeuta formato può sapere quale frequenza sia opportuna e adatta al suo paziente, al quale si richiede fiducia in ciò che il terapeuta indica per uscire dalla situazione di sofferenza emotiva in cui si trova.
La pratica clinica non ha mai smentito questo dato di realtà.