Domenica prossima è Pasqua.
Quanto ci coinvolgiamo oggi con il significato originario di questa festività?
Pasqua è la ricorrenza principale del mondo cristiano eppure tra le persone comuni, probabilmente non tra i fedeli e adepti del culto, è il Natale che ricopre un ruolo di maggiore enfasi.
Sembra che le persone siano più toccate dalle festività natalizie e arrivando fino alla saggezza popolare dei proverbi si usa dire “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi”.
Il primo rievoca il calore della famiglia, Pasqua invece il richiamo della primavera che promette festa e amenità non necessariamente familiari.
Certo è che Natale parla di nascita e Pasqua al contrario parla di morte, nei giorni che la precedono e vengono ritualzzati, fino a culminare nella Resurrezione dalla morte e, come direbbe lo psicologo, negando così l’evento mortifero, celebrandolo come superato.
Sono complesse da comprendere nei significati queste feste rituali del mondo religioso, la Pasqua è carica di simboli molto interessanti, anche vedere come sono modificati o rimasti intatti nel tempo è uno studio carico di suggestioni e fascino.
L’uovo è forse il simbolo che per primo risalta alla nostra attenzione, fino a chiamarsi Uovo di Pasqua.
Oggi siamo però nella settimana che precede la Pasqua quindi nell’ultima settimana di quaresima, delle quattro settimane che chiamiamo quaresima.
Questo periodo evoca digiuno, penitenza, preghiera, elemosina, atti di bontà vari e accostamento alla vita dello Spirito in generale.
Il digiuno è una pratica che si trova in tutte le religioni monoteiste, nell’islam con il Ramadan e nella religione ebraica il Kippur.
Tutte pratiche con modalità diverse ma tese alla purificazione del corpo e dell’anima.
Nei nostri tempo attuali il senso del mangiare poco è invece di ben diversa natura, è un modo del tutto mondano di approcciare il problema del mantenimento della linea, del restar ein linea, del sentirsi bene ma anche del seguire stili e mode che ci vogliono in linea.
E’ un argomento vastissimo e ricco di implicazioni, su cui torneremo presto…