PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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RIPRESA !

Con questa nuova fase 3 DI RIPRESA dopo l’emergenza del paese e del mondo si aprono pensieri e orizzonti, anche sul piano personale di ognuno.

L’emergenza è stata sanitaria, sociale, economica e per non poche persone anche psicologica.

Alcuni si sono trovati bloccati da paura, da panico, da ansia nei casi più lievi per la preoccupazione, sia del futuro che di sè nell’immediato.

Perchè ?

perchè molti si sono trovati in coabitazioni ristrette, con bambini o adolescenti, nel pieno cambiamento dei ritmi di tutti. Le ralzioni di alcuni hanno traballato e hanno mostrato lati deboli.

Per fortuna non per tutti è stato così, altre persone hanno appprezzato tempi più rilassati dalla calma di gestire la vita con ritmi rallentati.

Cosa fare adesso?

Il parere dello psicologo è che sia necessario e fondamentale ripartire da sè.

Cosa vuol dire esattamente?

Poichè potrà anche andar bene rispetto al lavoro, forse non perduto, rispetto alle proprie abitudini, forse non demolite ma molti eventi esterni cambieranno per sempre. E dobbimo essere attrezzati.

Ad esempio la prossimità sociale, la gita al mare, la cena romantica al ristorante, l’abbraccio dolce nell’oscurità del cinema o il ballo sfrenato nei grandi concerti pop-rock. Le nuove relazioni nascenti tra chi non si conosce ancora…

Sciocchezze, potremmo dire, rispetto alle grandi perdite umane e economiche di molti e forse è anche così.

Però le piccole e grandi abitudini riassunte sopra sono ciò che ci ha resi quello che siamo, come comunità umana. Inventeremo altro, certo, ma intanto il passaggio è molto incerto.

Ecco allora la ripresa a partire da Sè

Rafforziamo il nostro mondo interno per non cedere, per non crollare, per non deprimerci, per non ammalarci e saremo pronti per la nostra ripresa!

E’ molto importante che troviamo all’interno di noi stessi il nostro personale modo di affrontare le emergenze.

Anche del nostro sistema emotivo, delle difficoltà che stiamo superando.

Soltanto un Sè, come centro del nostro sistema psichico personale, ben struturato, saldo e radicato può fare da sostegno necessario ai cambiamenti che ci aspettano.

Resilienti affronteremo la Ripresa per raggiungere i nostri sogni…

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RESILIENZA

Con il termine RESILIENZA cosa intendiamo esattamente?

Intendiamo la capacità di rialzarsi dopo essere caduti e in senso figurato esprime un modo di superare le avversità.

La parola ‘resilienza’, non è nuova, risale al Settecento, in Italia, e l’etimologia è latina: resiliens, participio passato di resilire (‘saltare indietro’), si associano a ciò che rimbalza, ciò che risponde attivamente

Se hanno resilienza le persone si dicono “resilienti”, da non confondere con “resistenti”. Se resistenza evoca un’idea di forza da contrapporre per non essere abbattuti, la resilienza evoca un tipo di forza diversa.

Non è una opposizione ma un cedimento, attraverso il quale e dopo di esso, la persona riesce a ripartire; come se avesse assorbito e digerito il colpo è in grado di ricominciare.

Subire un evento che ci traumatizza o anche molti più semplici eventi che ci sfiancano per la loro portata emotiva o per la loro ripetuta quantità in tempi brevi, quasi eventi banali ma troppi, ecco che potremmo sentirci schiacciati.

A questo punto due scelte: scivoliamo nell’autocommiserazione e ci sentiamo sconfitti oppure ci concediamo un tempo di recupero, di convalescenza, di ristoro e poi siamo pronti a ripartire.

Resilienza vuol dire allora non lasciarsi abbattere, non piangersi addosso, non sentirsi distrutti per poter farne tesoro e cominciare da dove siamo stati interrotti.

Sono le persone resilienti, quelle che affrontano con resilienza i vari contrattempi che riescono a ritrovare lo slancio necessario, uscendo anche più forti dalla dolorosa esperienza.

Non è un’esperienza felice da persone “forti”, c’è un duro lavoro di elaborazione, di fiducia, di capacità di fermarsi e di ascoltare, di attendere.

Di non perdersi d’animo, direbbe la saggezza popolare, cioè non perdere la facoltà mentale più vicina allo spirito vitale, non perdere l’anima ma coccolarla, ristabilirla e di nuovo affidarsi ad essa per continuare la strada intrapresa.

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