Tempo indolente l’Estate. Invita a pensare leggero, alla mobilità del nostro essere.
Eppure è tempo pigro che, come fanno i gatti, ci suggerisce riposo, alla luce se non al sole, allungandoci senza stress.
Sono lunghe le giornate di sole, si fanno lunghi i nostri tempi perché sembra che le giornate riescano ad accogliere più cose del solito.
Così anche le serate, che si caricano di esperienze condivise, di profumi, di luoghi in cui andiamo a sostare assaporando quel che c’è.
E cosa si trova, dentro l’estate?
Spesso la sensazione di possibilità vicine, probabilmente dovuta alla sensazione di avere più tempo, possibilità che si aprono al nuovo.
Così esplorare nuovi luoghi, a volte solo con i pensieri, mete da raggiungere, a volte molto lontane, a volte distanti soprattutto come modo di vivere.
Fantasie di nuove conoscenze, nuovi amici, nuovi amori, nuovi incontri, nuovi luoghi, nuove esperienze…
Questo ci porta l’estate, frammisto al caldo e alla nostra insofferenza ad esso: apre le porte alle serate in cui il tramonto si tinge di arancio e illumina di sfumature rubino terrazze, aperitivi, sorrisi.
E’ un tempo caro l’Estate se non ci lasciamo cadere nella spirale del pensiero insofferente che subisce il caldo afoso e si abbatte.