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Bisogno di Luce

C’è bisogno di nuova Luce, nei cuori e nelle coscienze di tutti

Perchè nell’oscurità del mondo inconscio, quella parte di ognuno che vive al di sotto del livello di coscienza e pertanto ignoriamo, un barlume luminoso brilla, attraverso lo Spirito che è in noi.

Spirito è una parola enormemente complessa e il suo signficato abbraccia vari campi. Vogliamo comincire dalle Spirito di Patata?

da questo primo sorriso possiamo pensare allo spirito alcolico che inebria ma non sempre; piano piano ci stacchiamo dal significato materiale e raggiungiamo le alte vette della spiritualità.

Ecco cosa intendiamo per spiritualità

Spiritualità può  assumere le più varie forme, dalla fede religiosa più classica nell’intendere comune, alla Natura, o l’Arte, o i sentimenti positivi. Sempre si riferisce  al cerare e sentire un significato così profondo da toccare il trascendente.

Ecco perchè è fonte di conforto

La spiritualità che lasciamo entrare nella nostra esperienza di vita ci accosta alla direzione di qualcosa di importante, forte, superiore, eroico o invincibile. Riposa su terreni che non conoscono sconfitte perchè non si arrendono a dar battaglia.

Ci pone alti rispetto a bassezze umane, ci aiuta a percepire possibile una pace in noi stessi e poi con gi altri e idealmente infine una pace tra i grandi gruppi. Tra gli uomini e le cose, gli uomini e altri uomini.

Lo Spirito è il centro vitale di tutto ciò, ci eleva e fa sentire vivi, quando non maltrattato a mostrare artigli e il volto oscuro di uno spirito mortifero. E’ in ogni caso l’essenza viva dentro la vita.

Cercarlo in se stessi e custodirlo, vigilando perchè illumini la strada di ogni giorno e non ceda a velleità di spirito nefando ma fiorisca ogni momento verso ogni bene.

Si aprono allora porte nuove che vale la pena attraversare, per incontrare la luce del proprio Spirito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Spiritualità per te

Spiritualità per te cosa significa?

oggi è un’idea che potrebbe sembrare fuori tempo, forse fuori luogo e senza dubbio da comprendere meglio.

La parola può indicare molte sfumature differenti, in alcuni contesti è una presenza costante, se pensiamo a Monasteri secolari o Paesi del Sud-est asiatico, l’India sopra tutti.

Negli Stati Uniti si sono diffusi predicatori di ogni sorta e sul versante Ovest del continente invece ancora si respira lo Spirito dei nativi, tra racconti che tuttora si tramandano perchè sono il tessuto sociale di quei popoli, o quel che ne rimane.

Spiritualità è spesso legata al concetto di religione ma ciò è fuorviante, Per C.G.Jung lo Spirito è un fenomeno psichico che si autopresenta nei sogni nelle più varie forme.

Secondo questo pensiero lo Spirito si fonda su una immagine autonoma primitiva universalmente presente nella costituzione della psiche umana..

Spirito è tutto ciò che si oppone alla materia, come esempio pensiamo allo Spirito del Tempo come un fenomeno psichico primordiale in cui siamo immersi, o contenuti, nessuno escluso.

E le fiabe, come espressione psichica prodotta dai simboli che utilizza l’inconscio, portano in se stesse sempre uno Spirito, come un soffio di vitalità, che libera da pericoli, o protegge o dispiega ali di libertà.

Anche uno Spirito del Male è ben noto ad ogni pensiero di riflessione filosofica, ermeneutica, teologica, come ogni archetipo porta in sè i lati opposti, da riconciliare.

Quale connessione tra spirito e spiritualità?

La spiritualità riguarda la ricerca di significati profondi dentro e fuori se stessi – può assumere varie forme nelle varie persone che le lasciano spazio in sè, permettendo di lasciare aperta l’intuizione di qualcosa che trascende ed è immaginato come più “in alto”, superiore alla singola esistenza, pur ricca e densa di significati.

Il patrimonio culturale umano è ricchissimo di testi millenari e moderni su questi vasti temi, vasti come il mondo e l’oltremondo, come la mente umana che non pone limite al suo pensare.

A chiudere riporto un passo dal “Pellegrino cherubico” lasciatoci da Angelus Silesius, scritto nella seconda metà del 1600. Pubblicato a cura di Marco Vannini, autoreole filosofo accademico, che cerco di definire l’esperienza mistica come esperienza dello spirito…

E’ una vasta raccolta di brevi pensieri intorno all’aspetto religioso della spiritualità (che, ricordiamolo, può assumere varie forme).

Hermann Hesse definì questi pensieri “uno dei fiori più sublimi della religiosità e della poesia germaniche“.

Dunque Silesius scrive: Il saggio, quando muore, non brama andare in cielo: vi è dentro ben prima che gli si spezzi il cuore

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Natale 2020

Natale quasi.

Dicembre già qui da qualche giorno.

Pensiero di molte persone quest’anno più che altri anni va sulle prossime festività.

Come sarà questo Natale?

E’ la domanda che in molti si stanno già ponendo, soprattutto bambini e adolescenti che su queste giornate investono forti aspettative.

E’ una festa talmente carica di simbolismo che nessuno ne resta fuori, anche i più restii a festeggiarlo, avvertono la paticolarità di questo periodo.

Anzi quest’anno ce ne stiamo occupando anche con anticipo maggiore per la nota causa pandemica che pervade tutta la nostra esperienza attuale.

Ieri sera in televisione è stato in programma un film che ci porta indietro al 1945, nella Germania post bellica.

Il processo di Norimberga, magistrale lavoro cinematografico che con poche pennellate ha riattualizzato un dramma che non potremo mai dimenticare.

L’aspetto storico, politico, economico era in chiaro risalto.

Facile ripensare a quel momento dela storia del’umanità denso di orrore umano, morte, sparizioni, famiglie spezzate, terrore, malvagità, avidità.

E vien da pensare se difronte alle nostre attuali preoccupazioni di questo Natale 2020, fatte di pensieri su scuola, regali, soldi, cenoni e pranzoni non aiuterebbe ripensare la storia.

Non sarà certo l’idea di togliere una festa simbolica e spirituale come il natale che si vuole qui incoraggiare, al contrario.

Come ogni anno si dice, il Natale è una festa dello spirito e ghirlande con luci, elfi, e profumo di dolci, presepi e messe, hanno il compito di ricordarlo.

Nessuno ci toglie il natale e potrebbe essere anche questo molto bello.

Le ricorrenze sono cicliche, molti altri Natali ci sono stati in passato tra guerre e carestie e molti altri ne verrano tra chissà quali altri eventi.

Lunghe serate familiari, al caldo delle case riscaldatissime o dei caminetti accesi, tra giochi e regali come se questa fantasia potesse redimere il resto dei giorni difficili.

E se pensassimo allo Spirito invece? Spirito del Tempo che stiamo attraversando.

lo Spirito sofferente di chi è tra lutti o in pericolo.

Quello Spirito che è archetipo e sempre ha qualcosa da raccontare, se ci mettiamo in ascolto, in dolcezza.

Lo Spirito del Natale…

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Archetipo dello Spirito

Rileggendo Jung a proposito dello Spirito trovo passi interessanti che condivido qui con voi, dalle sue parole, che cito testualmente:

Devo porre una domanda al razionalista illuminato: la sua ragionevole riduzione ha portato a un benefico dominio sulla materia e sullo spirito? 

Egli accennerà con orgoglio ai progressi della fisica e della medicina e alla liberazione dello spirito dall’ottuistà medioevale;  da cristiano benevolo anche alla redenzione dall’angoscia dei demoni.

Ma noi domandiamo ancora:

a che han portato tutte le conquiste della civiltà?

la tremenda risposta sta davanti ai nostri occhi: non siamo liberati da alcuna angoscia, un tenebroso incubo pesa sul mondo.

La ragione è finora miseramente fallita e proprio ciò che tutti vogliono evitare accade con orribile progressione.

Lottando, l’uomo ha fatto conquiste prodigiose nel campo dell’utilità ma per questo egli ha anche spalancato l’abisso del mondo e dove si fermerà?

dove potrà fermarsi?

Dopo l’ultima guerra mondiale si è sperato nella ragione e vi si spera ancora ma già si è affascinati dalle possibilità della fissione dell’uranio e ci si propone u’età dell’oro: il mezzo migliore perchè crescano smisuratamente gli orrori della devastazione.

E chi compie tutto ciò?

il cosiddetto innocente, ingegnoso, inventivo, ragionevole spirito umano che purtroppo è inconscio nella sua parte oscura.

Ma niente psicologia che potrebbe portare all’autoconoscenza !

Piuttosto guerre delle quali è sempre colpevole l’Altro mentre nessuno vede che tutti fanno come ossessi quel che si fugge e si teme.”

Questo estratto da un testo più ampio di ricerche scritto da Jung nella seconda metà degli anni 40 del secolo scorso, porta il titolo “La Simbolica dello Spirito”.

Non è sorprendente come possa risultare attuale dopo quasi ottanta anni?

non siamo cambiati da allora?

non è questa l’osservazione, è cambiata la società, i costumi, molto dell’animo delle persone, dello Zeitgeist direbbe C.G.Jung ma lo Spirito resta una componente complessa della organizzazione psichica umana della quale ancora molto abbiamo da comprendere, nonostante mole di studi e ricerche vastissime da parte di ogni cultura.

senza forma ma forte energia manifesta l’archetipo dello Spirito, onnipresente nei tempi e nelle culture

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