Capodanno è in arrivo veloce, appena passato Natale.
é un segno di passaggio che ogni tradizione festeggia a su modo, affidando speranze, aspettative e desideri al tempo che verrà.
Capodanno è il nostro futuro, tacito e speranzoso.
Nella Svizzera dell’Appenzella si festeggia un Capodanno di antica tradizione pagana il 13 gennaio di ogni anno.
Qui racconto il Capodanno della regione svizzera tra le montagne innevate perchè particolarmente suggestivo.
Arrivano degli alberi in movimento, che nascondono nella corteccia socchiusa uomini adulti e forti, la chioma ricca esprime la vita che procede, nel freddo e rigoroso inverno, verso la prossima stagione.
Si fermano davani ad ogni porta del villaggio e iniziano a danzare in cerchio, piuttosto buffi perchè goffi, appesantiti dall’abito di albero, fronde e corteccie.
Anche il viso è nascosto ma dalle case le donne ammirano le danze poi offono del vino o simile bevanda riscaldante.
Come fanno a bere se hanno il volto nascosto nella corteccia dell’albero? E’ un baldacchino imponente e la vestizione e un rito da cui non è semplice uscire …
così c’è una apertura all’altezza degli occhi e della bocca, nella quale le donne inseriscono una cannuccia ricurva per poter bere.
Felici e riscaldati gli alberi-uomo avanzano verso la prossima casa.
Sulla piazza poi vi sono altre figure di Capodanno vestite stranamente: una acconciuatura sul capo alta e larga corca 60 cm o più, mostra un teatrino di piccoli personaggi intagliati nel legno e dipinti con vivaci colori.
Una specie di gran cappello, su un abbigliamento che probabilmente ricorda un abito da festa dei villici.
Si cammina, si danza, si beve, e si augura in tedeco ogni fortuna!
Una festa originale dell’entroterra svizzero, suggestiva, tra neve e gelo e svariati bicchieri che rendono le persone vivaci e molto allegre, diciamo così…
Uno spettacolo speciale, gran festa per grandi e bambini.