La nuova parola, più presente di altre nei nostri discorsi e nei nostri pensieri, è “vaccini”

Vaccini SI’, tra preoccupazioni, tocca prima a me e tipo di vaccini preferiti

oppure vaccini NO, tra paure irrazionali di guai foschi paventati all’orizzonte, in assenza di effettive sperimentazioni a lungo termine.

E’ il passo di adesso, dopo il 2020 che sarà difficile dimenticare.

sanitari con visiera proteggono la salute
sanitari con dispositivi di protezione

Vaccini come speranza di risovere una volta per tutte, di tornare a come era la vita ante pandemia, di sentirsi protetti.

Nella scala di Maslow i bisogni raggruppati in classi, cinque appena, al proprio interno raccontano la vita intera di ognuno di noi.

E il bisogno di sentirsi protetti è compreso nel bisogn di sicurezza, il secondo di cinque livelli a partire dal basso, cioè dai bisogni davvero essenziali da soddisfare.

Pensate che al di sotto del bisogno di protezione e di sicurezza ci sono SOLO i bisogni di sopravvivenza:

la base vera, unica e certa su cui ogni vita può concedersi di lasciar emergere gli altri bisogni.

Quelli che si percepiscono solo dopo aver soddisfatto bsogno di cibo, ossigeno, acqua.

I vaccini sono la grande promessa del 2021, (mi ricordano anche un po’ il Grande Cocomero di peanutsiana memoria).

Se riusciamo ad avere di nuovo fiducia e a mantenere un buon livello di resilienza.

faro sul mare
un faro per il nuovo orizzonte

Se ancora ci vogliamo sentire pronti ad accettare altre sfide e momentaneamente rinunciare ancora a tutto ciò che ci ha resi quelli che conosciamo.

Ancora senza feste, senza gruppi, senza viaggi, con pochi amici, senza occasioni di cultura e di divertimento che conoscevamo, senza musica tutti insieme a ballare nei concerti, senza pranzare tutti a casa mia!

Protetti però, e non sarà piccola cosa perchè proprio questo ci è mancato, nascosti i sorrisi dietro la mascherina per proteggere un po’ noi stessi e i nostri cari, i nostri pazienti per chi è come me psicoterapeuta.

Ricominciamo a sentirci felici ! tra qualche mese lasceremo andare questa brutta sensazione di essere insicuri e alla mercè della vita, potremo tornare a fidarci di parlare con uno psicoterapeuta di quanto abbiamo sofferto e come abbiamo fatto a riemergere:

ognuno ha la sua storia e le sue strategie

e sarà bellissimo raccontarle e sentirsi ascoltati.

Profondamente.

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