PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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SINNER

Sinner, una parola che è entrata da poco tempo nel vocabolario di tutti.

Identifica subito il giovane che porta questo nome, giovanissimo campione del mondo sportivo.

Il tennis non è mai stato uno sport seguito dalle folle, ritagliando una nicchia elitaria di chi poteva sostenere i costi, uno sport costoso, rispetto ad altri.

Invece con il giovane Sinner tutti si sono interessati a questa disciplina, hanno seguito con il fiato sospeso gli incontri, le finali, le premiazioni, l’esultanza.

E’ perchè con la sua squadra ha portato l’Italia protagonista vincitrice di un trofeo internazionale? certamente sì ma c’è anche qualche cosa in più, un carisma che è quasi una magìa.

E’ il ragazzo in sè che ha destato ammirazione, la sua bravura tale da suscitare un indiscusso rispetto per la disciplina ferrea di cui evidentemente è un esempio, per riuscire a raggiungere risultati sportivi del livello che abbiamo visto.

Dietro il sorriso diretto che lo sguardo di Sinner ci offre sempre, intravediamo un ragazzo sincero, onesto, disciplinato, capace di porsi obiettivi sfidanti e combattere duramente per raggiungerli.

Chi non vorrebbe un figlio così ? specialmente dopo la sua splendida frase in cui augurava a tutti i bambini di avere genitori come i suoi….

Accende vari livelli emotivi, in chi fa il tifo per lui.

Quali emozioni ci suscita Sinner ?

emulazione positiva visto l’aumento degli iscritti alle scuole tennis come ci informano le associazioni intevistate. Forse identificazione, sentendoci vincenti insieme a lui.

forse gratitudine ?

con il suo modo di fare unito al suo indiscusso talento ha tenuto incollati al teleschermo anche improbabili nuovi tifosi, regalando a tutti l’emozione di avere successo e in fondo di essere amati, come lui.

Chi non lo vorrebbe per amico, parente, conoscente, lui che si pone semplice, onesto, leale, carismatico, sorridente e vittorioso…

Un Eroe dei nostri tempi, suggerisce la psicologia analitica, che crede in sè e crea un seguito di persone immediatamente simpatizzanti per lui,

Un Eroe che semina passione e lascia intravedere la possibilità per ognuno di essere vincente, sicuro.

In questa epoca in cui le passioni tristi attraversano il mondo, in cui interi stati si lasciano trascinare da passioni violente, risalta una persona come Sinner ci ha lasciato intravedere di sè.

Ci ha fatto bene la sua vittoria.

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ANSIA DA PRESTAZIONE

Ogni volta che dobbiamo compiere una prestazione il nostro corpo reagisce all’attività della mente.

Cosa fa la mente? registra immediatamente il fatto che siamo chiamati a compiere qualcosa e saremo giudicati. Non solo la nostra prestazione ma tutta la nostra persona!

SBAGLIATO!

Può essere una gara come esempio tipico ma per la nostra mente è una prestazione anche il voler parlare con il propio figlio di qualcosa che riteniamo importante.

Sbaglierò? Riuscirò a farmi capire? Otterrò l’effetto desiderato?

O nei casi più “forti”: mi giudicheranno negativamente?

Da qui  seguono previsioni catastrofiche di risultato negativo: non mi chiameranno più, perderò il posto, mio figlio perderà fiducia in me, non sono un buon padre, un buon atleta, un buon collega, un buon amico e via discorrendo.

Cosa c’è di reale in questa fuga di pensieri?

  1. sto per fare qualcosa che mi impegna e considero importante

  2. sarà giudicata la mia prestazione

E niente altro è reale, è tutta una proeiezione personale che innesca meccanismi nella mente che si impaurusce e nel corpo fisico che in automatico partecipa con reazoni fisiologiche normali di allarme.

Quello che sfugge è il punto 2. e cioè: non io stesso e il mio valore sarà giudicato ma è solo la mia prestazione, quella di quel momento che verrà valutata.

Del resto è molto in auge in questi anni che è orribile l’atto del giudicare: Non devi giudicare! Tu stai giudicando! 

Sfugge di nuovo una cosa fondamentale e cioè che l’azione del giudizio è connaturata alla natura umana per districarsi nel mondo, per orientare il proprio comportamento ed è prevista dal sistema cognitivo di ogni essere pensante.

Magari può essere un bene sforzarsi di non incollare giudizi di valore sulle persone “giudicandole” in toto  come sbagliate, sciocche, o peggio ancora.

Il riconoscere però che una azione è sciocca o sbagliata è un’azione sana di mente.

Molto utile, ricordando sempre di non applicare le nostre personali categorie di bene e di male alla totalità sell’altro.

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psicologia dello sport

Psicologia dello Sport:

nasceva oltre cento anni fa, in Svizzera, a Losanna, ad un convegno internazionale nel 1913.

Organizzato da Pierre de Coubertin che, come tutti i romani ben sanno, ha dato il nome ad una strada che circonda il palazzetto dello Sport, la più antica e autorevole espressione di luogo per le competizioni sportive nella capitale.

  • Cosa si disse in questo convegno?

Gli aspetti psicologici e fisiologici nella pratica sportiva vennero messi in relazione scientifica per la prima volta. E questa fu una grande apertura mentale lungimirante per quegli anni.

 

  • E oggi ?

Il contributo psicologico alle discipline sportive oggi si attua in programmi e progetti per diffondere questa sana abitudine all’attività fisica in tutte le fasi del ciclo di vita.

 

  • Che succede quando pratichiamo attività fisica ?

Oltre ai ben noti benefici sul piano muscolo scheletrico, sulla funzionalità dei vari distretti corporei, sulla pressione arteriosa, il movimento condotto secondo continuativi piani di allenamento aumenta la produzione di endorfine, le nostre molecole del benessere psicologico.

 

La psicologia dello sport facilita accesso e mantenimento all’attività di movimento anche alle fasce più deboli della cittadinanza, bambini, anziani, e fasi particolari come la gravidanza, o la riabilitazione dopo infortuni. Anche per le disabilità di vario genere e grado il movimento del corpo è sempre indicato.

Le ricerche in ambito delle neuroscienze confermano e continuano a studiare gli effetti benefici del movimento nel trattamento post traumatico di eventi accidentali e di deterioramento o degenerazione del sistema neurologico.

  • Quale ruolo per la psicologia dello Sport?

Preparazione psicologica degli atleti e delle squadre di alto livello rimane uno dei primi atti di intervento, con la costruzione di programmi specifici nel contesto agonistico dello Sport

  • E in ambito accademico?

Ad oggi si contano nel mondo oltre 4000 Cattedre universitarie per l’insegnamento di psicologia dello Sport, in crescita il numero delle riviste scientifiche internazionali.

Inoltre articoli di psicologia dello sport vengono regolarmente pubblicati in ambiti più ampi della psicologia, sociale, dello sviluppo, cognitiva e della  salute.

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SPORT E PSICOLOGIA

Sport è lealtà, sport è psicologia, è sfida,  è allenamento.

E’ autodisciplina, è motivazione. E’ duro lavoro, è impegno.

Caratteristica comune a tutti gli sport è l’alimentazione corretta, nutrirsi in modo sano, tenendo conto dello sforzo e dell’impegno muscolare richiesto.

Questo conduce di nuovo all’autodisciplina e alla motivazione, a volte alla rinuncia, per esempio al tempo, a qualche cibo desiderato, a qualche evento dove non possiamo andare perché siamo impegnati nella nostra attività sportiva.

Ci sono poi le relazioni tra gli sportivi, con lo staff, con la famiglia, negli sport di squadra nascono grandi relazioni interpersonali intense e amichevoli come grandi attriti e conflitti.

Si gioisce e si esulta insieme ma a volte si creano fratture insanabili, ci sentiamo delusi, traditi.

L’attività sportiva  allora mobilita risorse e attività psicologiche, accanto a quelle fisiche imprescindibili. 

Quando il corpo è da allenare senza SE e senza MA non crediamo che con la psiche sia diverso, occorre allenarsi con costanza anche lì, senza eccezioni di età, di genere di sport, di averne voglia oppure no.

Fatica raddoppiata allora?

Niente affatto, perché la mente AIUTA il corpo, lo sostiene e lo sorregge addirittura. E’ enorme il potere e la potenzialità dell’attività mentale sui risultati delle performance sportive, come ben sa la  psicologia dello sport.

L’allenamento fisico va di pari passo con l’allenamento mentale e ormai si moltiplicano gli studi e le ricerche accademiche per dimostrare scientificamente di quanto migliora e aumenta in termini percentuali l’abilità sportiva, la resistenza, il miglioramento globale della prestazione negli atleti che si affidano anche allo psicologo che si occupa delle attività sportive.

Cosa fa lo psicologo dello Sport per gli sportivi?

Ti insegna a rilassarti con metodo e con piacere, per gestire gli stati d’animo, le paure, le forme d’ansia che la normale tensione prima di una gara importante può assumere. Così non vivrai più ogni gara come un incubo  coi nervi a fior di pelle  ma come una piacevole e intensa sfida con te stesso verso la vittoria.

Psicologia è per sentirsi meglio e per eccellere, anche nel mondo sportivo.

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