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Terapia junghiana

La terapia junghiana, che offre le sue particolarissime chiavi di lettura per i disagi psicologici e le meraviglie della psiche, è oggi sempre più richiesta.

Nonostante il tempo attuale veloce e frenetico, molte persone si rivolgono al mio studio perchè sono una psicoterapeuta junghiana.

Perchè scegliere una terapia junghiana?

Contro corrente al tempo attuale questa formadi psicoterapia non propone facili soluzioni, non promette tempi brevi di cura, non assicura risparmio sui conti.

E allora cosa affascina ancor oggi, di questo metodo antico, soprattutto tra i più giovani?

Secondo il mio pensiero le persone giovani stanno vivendo tempi davvero difficili, come tutti certamente, ma con l’aggravante di non aver potuto costruire alternative ai sistemi sociali che rifiutano e ignorano, quando non li distruggono del tutto.

E’ caratteristica elettiva del Puer archetipico portare tutta la propria energia giovane e fresca nella ricerca di mondi nuovi, mondi esterni da capovolgere per rinnovare in cui si riflettono mondi interni dove cercare la Luce ed illuminare le Tenebre che avvolgono le umane fragilità emotive.

Ne emerge un disorientamento angosciante perchè valori umani ritenuti obsoleti non trovano valori nuovi sostitutivi che abbiano la necessaria solidità itrinseca da reggere agli urti del mondo.

Crisi di valori ci sono sempre state, e così guerre ed efferati delitti.

Paure enormi di soccombere, di essere annientati.

Questa Psiche collettiva che deve affrontare il crollo di sentimenti e di passioni creative e immaginifiche si manifesta oggi con disagi psicologici, con serpeggianti pensieri di infelicità.

Abitiamo la Tecnica, retta dalla razionalità e patiamo lo scompenso di libertà irrazionali.

Sugli animi deboli e probabilmente sociopatici allora affiora la violenza verso il più debole, per seguire i propri impulsi drammatici. In Occidente dove viviamo tra pseudo sicurezze sono molto precari i riferimenti sicuri per tutti.

Come si svolge

La terapia junghiana, nel racconto che la persona fa di sè al terapeuta, propone uno sfondo, antico ed eterno a cui appoggiare i propri dubbi e sofferenze emotive, a cui appoggiarsi, con cui confrontarsi.

Uno sfondo di certezze tramandate da millenni che porta ancora incisa l’eco di battaglie epiche ed eroiche, per conquistare diritti che oggi diamo per scontati, tra simboli ed emozioni attuali.

In questo sfondo fanno capolino gli Dei dell’Olimpo mitologico, vestiti di miti diversi e sarà compito della coppia terapeutica dipanare il nome nuovo che assumono i miti di sempre. Eterni, oltre le umane cose.

Gli Dei così diventati malattie, come ricorda Hillman, chiedono a noi umani di poter guarire e la terapia junghiana ricerca connessioni tra realtà così lontane, figure interiori e paure da superare.

Ci riesce, per lo più.

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terapia junghiana
Titolo
terapia junghiana
Descrizione
La terapia junghiana sta vivendo un risveglio delle coscienze, proponendo le sue tecniche complesse e affascinanti per affrontare disagi psicologici e paure. Archetipi e vecchi Dei aiutano con le loro metafore a trovare un sostegno illuminato al proprio disorientamento
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Guerre

Guerra, venti di guerre spazzano le coscienze Occidentali lasciandoci interdetti, tra Stupor e rigetto, orrore e compassione per quanta violenza le cronache ci mostrano, non troppo lontano da riuscire a voltarci dall’altra parte.

Lasciando agli esperti di storia considerazioni geopolitiche complesse e articolate, proviamo a tracciare una linea di lettura psicologica, rispetto alla Coscienza collettiva che assiste orripilata alle violenze e all’inconsio collettivo che ha radici antiche.

Guerre, una lettura psicologica

Secoli indietro l’anticulturale mancanza di relazioni internazionali ha dato il via alla terrbile barbarie della guerra, rendendo imperante la violenza collettiva, richiesta e sostenuta dai Re e Principi, ragione di vita e di morte dei Guerrieri.

Morire aveva un valore che oggi non ci appartiene e anche Vivere poggiava su diversi cardini delle società.

Si affidava l’Anima a Dio e si percepiva di compiere azioni che trasformavano uomini in Eroi gloriosi, nel tempo degli Dei e degli Eroi.

“[…] Ma nemmeno Dio stesso può prosperare in un’umanità spiritualmente denutrita” scrive C.G.Jung nel 1936 e noi oggi?

Abbiamo avuto decenni tremendi dopo queste illuminanti parole, genocidi nel mondo intero, abbiamo scavallato il millennio mentre le giovanissime generazioni si agganciano ai feticci moderni nell’illusione di connessione con il Tutto.

La psiche femminile difronte a questa “fame” potrebbe reagire diversamente…

Ecco come reagisce il Femminile alle Guerre

mentre il Logos che pianifica, elabora strategie, programma sopraffazioni, conquiste sanguinarie a spese di altre anime, abbiamo Eros, il perenne Dio dell’Incontro e dell’avicinamento che sostiene la psiche femminile e forse la donna ha qualche attitudine in più o diversa per un grandioso compito culturale che potrebbe riportare alla luce valori sepolti.

Oggi le donne combattono in guerra, non in tutte le culture, probabilmente abitate più da Wotan che da Eros, volendo scomodare gli Dei.

Wotan, come tutti gli Dei è rappresentazione e figurazione di forze psichiche, che appartengono al mondo inconscio dell’umanità. E’ dio della Tempesta e dell’Ebbrezza che può restare a riposo per secoli ma sempre può ridestarsi, come un vulcano spento.

Questo Dio della Distruzione è fattore psichico ed emozionale che travolge le zone di alta pressione culturale, sottolinea ancora Jung, afferra e travolge il popolo che così entra in uno stato di furore.

Difronte all’incontro dell’uomo di oggi con un Dio tribale che respira attraverso le azioni efferate, vengono trascinate via come secche foglie tutte le bellezze che pure avrebbero potere di cambiare le cose, culturalmente molte cose…

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Guerre
Titolo
Guerre
Descrizione
La guerra scuote gli animi n Occidente, una letura psicologica di un fenomeno dell'Inconscio Collettivo
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Depressione oggi

Tradizionalmente la depressione è considerata un fatto individuale, della psicologia personale.

Classificata nel DSM – III nel 1980 come disturbo dell’umore, nel tempo è stata molto studiata dalla clinica psichiatrica per la sempre più vasta diffusione epidemiologica.

oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima la depressione come uno dei disturbi più invalidanti al mondo, con un costo sociale preoccupante e sempre in aumento.

Ecco perchè depressione come fenomeno sociale

Nella depressione si altera il sonno, l’appetito, il contenuto del pensiero, della cognizione, cala il livello di attenzione, la capacità di concentrazione, l’interesse per il mondo esterno e la vita assume una tristezza di fondo.

A questi sintomi di base ancora altri se ne potrebbero aggiungere, considerando l’esperienza individuale. Considerare la depressione solo dal punto di vista della sofferenza individuale è riduttivo.

Infatti non tiene conto delle condizioni di contesto esterno che premono sull’esperienza dei singoli individui, l’assetto della società che un tempo riuscivamo a definire “civile” in cui viviamo.

La massima esposizione informativa di cui disponiamo ci fornisce dettagliate notizie in tempo reale, fotografiche e filmate, dei vari orrori di cui gli esseri umani sono capaci.

La nostra culla di civiltà antica, l’Europa, è abitata da sopraffazioni, violenze locali sempre più ristrette a nuclei familiari impazziti, rapporti di coppie logorati che culminano in delitti efferati, minori violenti che agiscono distruttivamente verso se stessi, verso i propri sogni, verso tutto.

Soprattutto i “bordi” della nostra Europa, non dalla parte sul mare ad Ovest ma verso i paesi a cui guardiamo ad Est, sono devastati da guerre e atti terroristici che non si riesce nemmeno a descriivere per l’orrore che suscitano.

Davvero la vita umana, il miracolo della scintilla divina dell’essere, perde così velocemente valore per così larga fetta di umanità?

L’effetto sulla mente che osserva, sulla psiche che ascolta, potrebbe non essere così grave e pesante?

Ecco cosa succede

Si produce depressione come male endemico collettivo e mentre ci sembra che le nostre personali afflizioni di amore, salute, lavoro ne siano la causa, in realtà ciò che accade all’Anima esterna del Mondo riverbera fragorosamente nella nostra anima individuale.

Se esiste un’anima mundi e noi ne facciamo parte, ciò che accade all’anima esterna accade anche a me – così dice James Hillman.

E prosegue osservando che mentre percepiamo l’estinguersi di specie viventi, piante, animali, culture, linguaggi, mestieri, noi tutti soffriamo della sofferenza che si sta producendo nel mondo.

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depressione oggi
Titolo
depressione oggi
Descrizione
la depressione che spegne l'animo risente dei fenomeni sociali devastanti di violenza dei singoli e dei gruppi violenti, diventa una male endemico collettivo
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Jung attuale

Nell’autobiografia di Jung leggiamo in un passo:

La scienza comincio con le stelle, nelle quali l’umanità scoprì le dominanti dell’inconscio, gli Dei, così come le bizzarre qualità psicologiche dello zodiaco…”.

Nella nostra era tecnologica e digitale che valore possiamo trovare in queste parole?

Lo hanno ancora un valore?

Come ogni cosa anche questa frase seducente per lo spirito deve essere contestualizzata

sappiamo che in pochi decenni la società umana ha avuto un’accelerazione tecnica che ha spinto anche, quasi in un’opera di trascinamento, altri aspetti.

Troppa velocità ?

Oggi è accelerato il pensiero, il movimento, la sequenza delle esperienze dei cicli di vita e la velocità di cui il Futurismo del secolo scorso si faceva promotore ci ha preso la mano.

Troppo veloci? decisamente sì perchè non riusciamo a chiederci a cosa stiamo correndo appresso e se non riusciamo a chiedercelo come potremmo mai risponderci?

E così fioccano nevrosi di ogni tipo, disturbi che segnalano in ogni modo il disagio della psiche moderna, attacchi di panico, depressioni profonde, nuove e nuovissime dipendenze.

Si potrebbe elencarne di più ma già queste segnalano uno stesso effetto collaterale, di tanta velocità, se solo ci prendiamo la briga di approfondire, vediamo insieme:

panico? etimologicamente da Pan, il dio degli eccessi che J.Hillman ritrova manifestarsi nella nostra esperienza dietro le maschere della psicopatologia.

Il dio Pan nella mitologia greca era il Dio di tutta la natura e per la nostra coscienza questo dio personifica tutto ciò che è naturale che, come è noto, non è solo benefico all’essere umano. E’ “naturale”.

E la natura certamente non aveva alcun bisogno di questa velocizzazione estrema e non certo esaurita qui.

Ci perdiamo i pezzi per strada, diremmo colloquialmente, perché per restare consapevoli, atenti e concentrati ci vuole tempo.

Un tempo buono e benevolo, organizzato e sequenziale, una vera ricchezza, che ci conduce al compimento di grandi opere.

Anche delle nostre piccole grandi opere, come allevare i figli o concludere un ciclo di studi o portare a termine un progetto.

Ma il tempo naturale, della mente e dell’anima, oggi è dileggiato e ci viene richiesta una fretta indiavolata.

Questa nella fisiologia di ognuno produce cambiamento endocrino, il ben noto cortisolo che alza il suo valore, come anche la pressione arteriosa del nostro sangue.

E se non è il panico ad affliggerci coi suoi attacch improvvisi, abbiamo risolto il problema?

No, perchè può essere un crollo drammatico nei meandri della nostra psiche più buia, che toglie vitalità al nostro spirito.

le dipendenze?

testimoniano il nostro aggrapparci disperato, fuori dal nostro controllo, schiavi illusi di avere un salvagente perchè questa fretta ci fa sorvolare sulle cose e nemmeno vedere che il salvagente lo abbiamo già.

E’nascosto dentro il nostro vero Sè, come drebbe Jung…

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Jung attuale
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Jung attuale
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la velocità del nostro tempo ci sta facendo ammalare, la psiche necessita di molti anni, secoli, per cambiare le sue strutture e sistemi di aspettative, priorità, gestualità e pensieri virtuosi. Il mondo sta incrinando equilibri solidi e ci vorrà tempo per crearne di nuovi. nel frattempo tanto disagio.
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mano e manina

Il pensiero del Cuore

E’ da James Hillman, compianto autore post junghiano, come leggiamo da un frammento di una sua opera, quanto il nostro umano cuore, inteso simbolicamente, possa seguire una sua via, come fa il pensiero.

E qui Hillman, profondo conoscitore e studioso delle immagini che popolano la nostra mente, pensa al cuore per immagini, al loro ruolo irrinunciabile di guida per un felice equilibrio psico-fisico.

Vediamo come.

Immagini del cuore

Nella nostra cultura occidentale possiamo rintracciare tre grandi immagini del cuore e relativi significati culturali con il loro senso profondo:

quello che riguarda il coraggio, la passione ardente e la lealtà, è il cuor di leone.

quello come muscolo e organo del corpo, la nostra pompa di vita, cuore di Harvey.

Infine quello dei sentimenti, dell’anima, dell’amore e questo è il cuore di Agostino.

Il primo dei tre si manifesta nel mondo come credere con forza, desiderio, missione, può spingere all’azione e alla battaglia.

Questa immagine rimanda alla possibilità che si infiammi, il suo elemento alchemico è lo zolfo.

Per Jung, nell’alchimia lo zolfo indicava la sostanza attiva del sole (Opere, 14, I, pagina 124):

esprime anche il volto infiammabile del mondo, il desiderio e questo conduce in psicologia alla proiezione. E’ il cuore del Re.

Il successivo, da un testo del 1628 di Wiliam Harvey che scopre il sitema circolatorio, ci porta nell’era scientifica, sottolinea il ritmo, il pulsare, la macchina a cui fare manutenzione.

Questa forza occupa tutto il corpo e il cuore anatomico ne è l’organo visibile e percepibile.

Può recare un attacco alla persona stessa che dovrà averne cura, pensarlo, immaginarlo ed entrare in un rapporto consapevole con esso, senza dimenticarlo, macchina fonte di vita.

L’ultimo, chiamato di Agostino, vive di sentimento e di amore, nucleo profondissimo e intimità.

Non più solo come Re, o Macchina ma sede del Sentimento che mi fa muovere nel mondo.

Le figure immaginali autonome della psiche, contemplate dal cuore, si esperiscono così come cariche di sentimento.

Leggiamo Hillman con passione, oltre il tempo.

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il pensiero del cuore
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il pensiero del cuore
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il pensiero del cuore, dal titolo di un testo di Hillman, è una modalità della mente di sintonizzarsi su sentimenti e relazioni, connesso con immagini profondi e simboli dello spirito, della psiche, dei colori dell'alchimia
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Storie d’amore

Storie d’amore dove “Storie” oggi ha un nuovo significato: due foto scattate col cellulare e pubblicate su profili social.

L’ambizione è che possano raccontare una “Storia” per l’appunto, nel desolato impoverimento della lingua italiana, il quale all’amore gioca tiri mancini:

ad esempio quando le foto immortalano il soggetto in un luogo diverso da quello dichiarato all’amato/a.

Oppure un pezzo di cena in cui uno dei due appare in compagnia di qualcun altro, magari lasciandolo volutamente solo intuire e pubblicando solo un frammento della giacca.

Che povertà assoluta! di linguaggio, di fantasia, di onestà intellettuale, di verità, di profondità.

E le storie d’amore? quelle romantiche, spumeggianti, palpitanti, vivide di sentimento e grondanti passione?

Perdute volontariamnte nel tempo recente passato e soppiantate da frammenti, stralci di psuedo gelosie, espedienti puerili per suscitare l’interesse dell’altro, per cercare di catturarlo, intrigarlo o ferirlo.

Per affidare a uno scatto di dubbia qualità fotografica l’incombenza di far capire che la storia d’amore è al capolinea. Generando dubbi, rancori, conflitti.

O per l’irresistibile seduttività al proprio narcisismo di postare immagini che dicano al mondo dove ci troviamo, con chi, a che ora, a fare cosa….

E le storie d’amore che fine hanno fatto, quelle vere?

Ne ho qui alcune, nate dalla fantasie di uno scrittore per ragazzi che apprezzo molto, raccolte in un piccolo libro illustrato a cui ha dato il titolo di “Storie d’amore”.

Cattura così l’autore Roberto Piumini il nostro umano desiderio di amare e di essere amati, con l’invito ad entrare nel mondo fiabesco dell’amore.

Almeno con un libro, almeno con Storie d’amore che siano davvero uno snodarsi di eventi come ogni storia che si possa chiamare così promette. Almeno per rilassare la mente nella lettura lieve di questo libro che fa parte delle collane per ragazzi.

Forse perchè da ragazzi ancora all’amore si pensa come un mondo di promesse e di beatitudine…

Consigliato a tutti i cuori che pensano all’amore.

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Storie d'amore
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Storie d'amore
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Storie su instagram proponfono scatti che impropriamente chiamiamo storie. Sono scarse immagini. Storie d'amore sono invece vicende che si snodano nei cuori delle persone, una raccolta di racconti per ragazzi ne celebra la dolcezza
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