Psicopatia è molto diverso da psicopatologia.

Una persona psicopatologica infatti non è uno psicopatico.

Perchè parlarne? C’entra l’amigdala ?

Perchè lo psicopatico è una creatura umana molto pericolosa anche se non delinque in modo diretto, può non essere un criminale ma in ogni caso soggiace ad un funzionamento mentale pericoloso.

Per fare un esempio la coppia tristemente famosa di Erba (ricorderete) è una coppia di psicopatici.

Direte: ma cosa ci importa? io non conosco psicopatici! la mia amigdala probabilmente funziona bene! 🙂

Ebbene i numeri della statistica ci dicono che c’è uno psicopatico ogni cento persone, è un dato enorme. Dove li troviamo, nello studio dell psicoterapeuta?

No, lì no perchè non ci vanno.

In carcere ce ne sono pochissimi in proporzione perchè spesso non commettono crimini diretti o non è semplice trovarli e arrestarli.

E allora dove stanno? triste a dirsi ma sono in mezzo alla popolazione normale, pericolosi tra noi.

Dicevamo all’inizio che lo psicopatologico può essere ognuno di noi con un funzionamento mentale che scivola, a volte solo temporaneamente, nella malattia mentale. E’ una persona sofferente e disfunzionale.

Invece si può parlare di psicopatia quando il comportamento della persona non crea sofferenza al soggetto ma a coloro che sono stati presi di mira.

Perchè lo fa? l’eziologia fa risalire a cause diverse e diverse teorie il punto d’innesco della psicopatia. Per alcuni pare che sia di ridotte dimensioni l’amigdala, il nucleo  amigdaloideo, che è la ghiandola che gestisce le emozioni tra cui la paura.

Certo è che alcune emozioni non possone essere esperite dalla persona psicopatica e tra queste emozioni non possibili c’è il rimorso, il senso di colpa, il senso morale.

Manca la capacità di riconoscere sul volto dell’altro alcune emozioni, come la richiesta di pietà.

In buona sostanza è la differenza tra il bene e il male che non si costruisce nella mente dello psicopatico.

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