Sulla Solitudine cito un passo di Jung, che trovate ne”Il problema psichico dell’uomo moderno”:
Occorre comprendere chiaramente che non basta vivere attualmente per essere moderni, perchè in tal caso oggi ognuno lo sarebbe, lo è soltanto colui che è consapevole del presente in cui vive.
[Già maestri e mistici circa 5000 anni fa sostenevano il concetto] ma prosegue Jung:
Colui che raggiunge questo grado di coscienza è necessariamente un solitario…
probabilmente un solitario è una persona da sola, ci auguriamo per propria matura scelta.
Ci sono diversi modi di avvertire la Solitudine, o perchè si è realmente molto soli , pur tra tante persone, e si percepisce uno stato del cuore, cioè delle emozioni, di non condivisione con alcuno.
Per lo più le persone oggi, come quando ne scrisse Jung, raccontano questo stato come negativo, carico di umore cupo ma non tutti avvertono così, anzi:
ci sono molte persone che raccontano un senso opposto.
di pienezza dell’essere, pur essendo da soli, se al cospetto di immensità della natura o del cosmo intero.
Il chiarore di un immenso ghiacciaio o una distesa marina azzurra che ci lascia intuire profondità sotto il pelo dell’acqua..
Sono come quelle che abbiamo nel nostro cuore, insondabili…
Proprio all’interno della propria solitudine si schiudono orizzonti ampi e profondi, chiarori dell’animo che nel frastuono non si farebbero avanti.
A volte la solitudine favorisce, al contrario, stati d’animo spietati, carichi di rancore o di rimpianto, di sensi di colpa, di rimuginazione mentale, di autcommiserazione.
Come passare da questi pesanti a quegli stati di solitudine invece beati e lievi?
Siamo già riusciti a diventare persone pacifiche?
che non si dilettano a coltivare emozioni oscure, divisive e invece, al contrario ascoltano con curiosità ciò che la propria natura ha ancora da rivelare ?
è importante lavorare su questo punto
Abbiamo tutti, in quanto persone umane, un bisogno di appartenenza qualche volta da noi stessi misconosciuto e cerchiamo di non subire la solitudine.
Nessuno vuol essere escluso.
In questo spazio fertile del nostro sentire psichico si può costruire il senso sano e buono della solitudine, a volte scelta liberamente, per creare un luogo privilegiato in cui stare con noi stessi, migliori amici di noi stessi…