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L’avvento

che cosa è?

L’avvento esprime un avvenimento speciale e nella tradizione liturgica cristiana è riferito alla nascita del Bambino Divino.

quando è?

Si conclude il 24 dicembre data convenzionalmente accettata da secoli ed inizia il primo giorno del mese.

Nella devozione religiosa ogni giorno è scandito da preghiere, meditazioni sacre, pensieri spirituali.

Lo scopo di tutto ciò? 

Oggi è possibile rintracciarne un sapore di attesa consapevole e recuperato in un significato psicologico più ampio rivela aspetti utili. 

ci conduce secondo una consapevolezza profonda di ciò a cui diamo fede, parteciando all’esperienza anche se è sostanzialmente simbolica.

Cioè sta per qualcosa di altro, rispetto al significato letterale. 

Da piccoli si parte dal significato letterale perchè ancora siamo nel periodo di pensiero pre-operativo ed operativo, non ancora astratto o simbolico.

Così il significato letterale racconta la lieta novella di una nuova vita, una nascita divina, che avviene in termini miracolosi, tra svariate avversità contingenti ma accolta nel giubilo più totale.

La gioia di questo evento non ha confini geografici nè di altro tipo: esprime un concetto ad alto contenuto simbolico e perciò capace di attivare contenuti psichici molto potenti.

Gli archetipi portano a riflettere sull’avventoo, dicevamo, di un Puer aeternum, un Bambino Divino che ha in sè ogni potenzialità immaginabile ed inimmaginabile.

Diventerà da adulto capace di operare miracoli, infondendo spirito alla materia, e materializzando i desideri. La realizzazione dei desideri. 

Si tratterà niente meno che di una emanazione diretta del Principio divino, come figlio di Dio …. e il resto è storia ben nota.

Siamo molto distanti nel tempo dagli eventi che diedero vita a queste energie della psiche e le tradizioni generano riti e consuetudini che hanno lo scopo di mantenere viva e lieta la memoria.

L’Avvento ? ecco il Calendario dell’avvento.

Calendario dell’avvento con una casella per ogni giorno di attesa prima del natale

E’ una tradizione scolastica che piace anche ai genitori che con i piccoli preparano o comprano questi cartelloni con le finestrelle da schiudere in attesa, una per ogiorno, dall’1 al 24 dicembre.

Sta diventando una ghiotta occasione commerciale e calendari dell’Avvento racchiudono oggi costosi prodotti che dello spirito originario conservano poco..

 

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Mandala

Il Mandala rappresenta, secondo i buddisti, il processo con cui si è formato il cosmo, dal suo centro.

Attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggo iniziatico che permette di crescere interiormente.

Mandala è il circolo dell’universo, una parola che può essere tradotta come assemblea sacra.

Esprime l’unione perfetta dei cinque elementi che abbiamo in natura i quali sono: etere, acqua, aria, terra, fuoco.

Viene utilizzato per condurre la mente ad uno stato puro nel movimento dell’energia del mandala: dal centro verso l’esterno e viceversa.

Il mandala è simbolo di equilibrio e di guarigione.

Ha un ruolo importantissimo in Tibet e in Oriente: quello di conservare l’ordine psichico quando esiste o consentire di ristabilirlo se mancante.

La rappresentazione classica è a forma di cerchio, anche i rosoni delle cattedrali e delle chiese romaniche della tradizione cattolica ne sono un esempio.

Osserviamo insieme un mandala, uno qualsiasi: è un simbolo e sarà facile trovarne ovunque accanto a noi, come un piatto colorato, il ricamo circolare su una stoffa, un nido di uccelli di paglia intrecciata, un medaglione, una vecchia moneta..

il sole come un mandala simbolico giallo e vibrante

Se lasciamo il nostro sguardo posato con semplicità su un disegno mandalico ascolteremo presto gli effetti che produce:

una sensazione di tranquillità e di equilibrio di forme e colori che si trasmette all’osservatore, inevitabilmente.

Simboleggia l’impermanenza perchè è tradizione che i monaci dei monasteri tibetani, dopo averlo con calma e perizia costruito con le sabbie colorate, lo distruggono per esprimere che nulla resta fermo al suo posto.

I disegni che si ritrovano in tratti geometrici nei mandala orientali esprimono forme tradizionali attraverso le quali è lo stesso principio divino a manifestarsi.

Pensando al mandala ci viene in mente quello di sabbia perchè esprime la caducità delle cose e la rinascita, poichè la forza distruttrice è anche una forza che dà vita.

 

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il Femminile

Dolcezza, accoglienza grazia, bellezza e cura sono l’essenza del femminile.

Guarisce le ferite accumulate nel cuore. Gli uomini possono comprendere la delicatezza del cuore femminile ed è nella mia prativa di lavoro quotidiano con i miei pazienti uomini che ho la gioia di constatarlo.

Il Maschile sa e conosce quanto l’essenza del femminile sia benefica nel mondo, i più sani la cercano e la omaggiano, i più patologici la uccidono.

Ci sono tanti modi per uccidere l’essenza del mondo femminile.

Anima, nel pensiero di C.G.Jung, piange se trova sbarrata la strada al suo sviluppo, se Animus non riesce ad incontrarla.

Storicamente leggiamo che l’energia della donna è stata nei millenni sepolta o sottomessa. Nascosta dalle donne più accorte.

In psicoterapia ho conosciuto donne capaci di essere veramente libere e sentirsi veramente donne, protagoniste del mondo femminile che le abita. Traumi e ferite del passato, a volte solo mancata cura nel sorreggerne lo sviluppo, rendono monco il futuro della psiche di Anima.

Rendono alcune donne tremendamente agguerrite nel “fissare” la diversità di genere.

Ma prima della rivendicazione, il potere del femminile deve riconoscere se stesso sul volto di ogni donna, già nello specchio al mattino.

E’ un potere di dolcezza – come scrivevo all’inizio – e di comprensione profonda.

volto di giovanissima donna accosta la fragranza delicata di un fiore leggero

Per quelle donne che non riescono ad avvertirlo è solo perché ne hanno preso troppa distanza ed oggi non riescono a vedere in se stesse questa luce speciale che crea.

Il femminile crea, attente a non dimenticarne. Genera nuova vita e riproduce. Anche in modi diversi dalla procreazione fisiologica di un figlio.

E’ capace di attivare sincera fiducia, adeguatamente sorretto se fa fatica a farlo; risveglia così le intuizioni dell’anima, utili a percepire la pura essenza dell’essere femminile.

Questa energia è dinamica, soffre tremendamente se intrappolata, lasciamola sempre libera di fluire e ascoltiamo le sue profonde intuizioni.

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autunno ancora

Autunno illumina le nostre giornate e i nostri pensieri.

Come Saturno richiede da noi un impegno preciso, per mostrarci i suoi doni e ricchezze.

Quale impegno richiede? quello di lasciar andare e questo è un insegnamento molto prezioso per la vita.

Banalmente come le foglie che cadono in autunno leggere e bellissime, volteggiando, lasciando il posto al nuovo che verrà.

L’albero è simbolo cosmico, come Yggdrasyl, l’albero primigenio nella cultura persiana sull’origine del mondo.

E l’albero autunnale si spoglia, si lascia spogliare dalla forza del vento, dall’ineluttabile della natura, dai cicli che scorrono.

L’albero è simbolo dell’Uomo, nel senso di Essere Umano, radicato a terra, proteso in alto.  Forte e imbattibile, solo la forza di un fulmine lo spezza, se questo è il suo destino. Ma niente altro ne sconfigge la resistenza

Racchiude in se stesso il segreto di resistere, perfetto esempio di resilienza per noi umani.

Segnala il tempo della raccolta,  nei prodotti che gli alberi sono pronti a cedere, cibo e nutrimento per uomini e animali.

Si prepara con calma e tranquillità, nell’oro della luce di questi giorni, il tempo che verrà più fermo, stagione nuova.

Vivere l’autunno cercando tra i suoi riti più semplici il sapore del tempo che cambia, in senso simbolico. Cambia il tempo, si avvicenda una stagione di nuove promesse e la nostra psiche si adagia su questi cambiamenti, se siamo pronti a consentirlo. Lasciandoci andare alle foglie che cadono e con loro molte nostre cose.

Lasciamo andare, panta rei, senza attaccarci ai doni più luminosi che ci sono stati offerti e avremo un premio ancora, quello di sentirci fluire nel tempo, con il tempo, dentro una lieve e piacevole corrente che scorre: la nostra vita.

Buona autunno di consapevolezza, i significati che impariamo fin dalla scuola primaria, foglie, castagne, noci, San Martino, sono insegnamento profondo per la vita adulta.

 

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TATUAMI

Tatuaggi, perchè?

Innegabile che spesso siano opere d’arte che l’estate più che mai illuminano e colorano la pelle esposta ala luce della stagione estiva.

Come scegliamo un tatuaggio piuttosto che un altro?

Quale segno grafico ci seduce e ci cattura?

Disposti a modesti sacrifici, di pelle, di accortezze e di denaro, siamo poi entusiasti e forse anche felici ad opera conclusa.

Un’opera al nero, si potrebbe dire con Marguerite Yourcenar? un accenno alchemico?

Sicuramente mistero e magìa nel tatuaggio si celano perchè nasconde un sentire e un sentimento che simbolicamente vorrebbe manifestare, pur nell’ambiguità del tratto che più di qualche volte appare incomprensibile.

Il tatuaggio è un messaggio, si consenta la facile rima.

Una comunicazione a chi guarda, compresi se stessi che ogni giorno lo vedono e lo ammirano e al proprio animo lo sottolineano.

Ne sottolineano l’essenza comunicativa, il valore e la capacità di sintetizzare un mondo intero in un segno, un colore, un disegno.

C’entra l’identità, il nostro sentirci ” a casa” con quel disegno impresso sottopelle che rappresenta qualcosa di noi, qualcosa di significativo al nostro essere più profondo e sincero.

Spesso raffigura qualcosa che non potremo mai dimenticare, data l’importanza che conserva per noi,  eppure sembra indomabile la forza con cui il desiderio di trattenere vicino, si mescola alla perdita:

una persona perduta che vogliamo trattenere oltre il ricordo allo stesso modo di una persona amata e vicina a cui cerchiamo di conferire carattere di eternità.

Il tatuaggio ci riporta all’eterna ricerca di opporci all’impermanenza predicata dal buddhismo, tra le molte tradizioni. Tatuaggio per trattenere vicino, quasi dentro noi stessi.

Non andrà via, resterà ancora più forte vicino e dentro di me, nella mia memoria e nella mia carne, se lo tatuo sulla pelle.

Il tatuaggio nei suoi primordi serviva a segnalare forza e potenza guerriera ai nemici, l’appartenenza al clan.. cosa resta oggi di questi antichi retaggi?

Qual è il tuo parere?

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libro delicato

Il titolo è delicato come la primavera: Un incantevole aprile

Si tratta del titolo accattivante di un bel romanzo pubblicato nel 1922 da una scrittrice che amo molto, Elizabeth Von Arnim,

Questo  è lo pseudonimo di una donna emancipata australiana nata nella seconda metà dell’800.

Cugina di Catherine Mansfield  già questo ci porta all’atmsfera neozelandese, alle atmosfere rarefatte di quelle terre, per noi lontane ma suggestive. Ai nostri antipodi.

Non agli antipodi però questo carattere femminile forte, di donne coraggiose entrambe.

In quegli anni il femminile viveva una condizione sociale fortemente discriminata e alcune grandi scrittrici hanno deciso di raccontare il loro moderno punto di vista.

Un punto di vista vicino al cuore delle donne vere e delle donne immaginate, indomite, forti e piene di idee e di coraggio.

Si spostavano attraverso continenti, in interminabili viaggi via mare, per approdare a Londra, in quegli anni luogo simbolo della cultura e di una forma di emancipazione.

O comunque di possibili affrancamenti dal silenzio in cui l’Anima femminile viveva relegata.

Elizabeth ha dato titolo “Un incantevole aprile” a questo suo pregevole romanzo carico di suggestioni “fiorite” che ci porta dentro la primavera, cuori sensibili e emozioni brillanti come stelle nel cielo primaverile.

una coroncina di fiori freschi tra i capelli è il simbolo della freschezza primaverile

Quattro donne inglesi animano questa storia, scorrevole in apparenza ma sostenuta da una trama delicata e articolata in cui l’amore e la sua capacità di essere “miracoloso” sono il registro principale.

L’animo di queste protagoniste è il nostro animo di oggi, pronto a cercare di farsi rispettare e dolente quando l’amore offerto non viene ricambiato .

La vicenda si svolge in un luogo incantato dalla primavera in una Liguria accesa di fioriture,  in cui le donne, incontratesi grazie all’intraprendenza di una di loro, trascorrono una vacanza per rigenerarsi e ritrovare se stesse.

Per gli amanti del glicine e del sole… 

è questo l’incipit di un annuncio che dà avvio alla storia

 

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M. L. Von Franz

Su M. L. Von Franze si è tenuto poco tempo fa un convegno a Roma molto interessante.

Molto interessante per la partecipazione di studiosi della più celebre allieva di Carl Gustav Jung, arrivati a Roma dalla Svizzera, patria dei grandi della psicologia analitica.

Si celebravano i venti anni dalla scomparsa della  M.L.Von Franz ricordando i suoi punti salienti.

Il giornale Vogue le fece un’intervista ancora molto attuale e da questa riporto qualche stralcio illuminante:

 When Marie Louise Von Franz was an eighteen – year – old student, she met Carl Gustav Jung.

All she knew about him was that he was a famous psychologist.

What she knew of psychology  came down to the way a teacher had thought Hamlet with a freudian explanation and Faust with a junghian explanation.

A decisive turn into the conversation came when Jung told the group of student who’d come to see him about a female patient :

that patient had had a vision of being on the moon.

Questo incipit mi è parso alquanto sugestivo e volentieri riporto qalche altro brano dell’intervista, per gentile concessione della redazione che ne ha divulgato copia.

Intanto possiamo dire che la M.L. Von Franz in quegli anni era creatura alquanto razionale.

Lei stessa dice all’intervistatore di aver pensato ” but she wasn’t on the moon” !

Splendida la risposta di Jung che, guardandola negli occhi , come lei stessa ci dice, le rispose “Yes, she was”. 

Queste sintesi linguistiche sono tra quelle che a me fanno amare molto la lingua inglese.

E con ciò lo psichiatra svizzero le sintetizzò che ciò che accade psichicamente è reale, anche se ancora nessuno è mai andato sulla luna, a quel tempo .. e ciò che accade fuori può essere secondario, come conseguenza di quello.

La sera racconta l’autrice di aver pensato che le sarebbero occorsi almeno dieci anni per digerire questa impostazione che le aveva suggerito that old man ma poi ci dice che it took me all my life dove it è naturalmente riferito alle parole ascoltate.

 

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psicoterapia

Qual è la storia della parola “Psicoterapia” ?

E’ un termine usato per la prima volta in epoca positivista, da Bernheim.

Che però si riferiva al metodo da lui usato alla fine del secolo XIX di suggestione e ipnosi.

Oggi la parola psicoterapia racchiude innumerevoli visuali e orientamenti che mettono in rilievo aspetti diversi della psiche e della personalità.

Esiste un psicoterapia “unica?

Potrei con facile ironia e arroganza intellettuale dire con certezza “La mia!” invece no, anche se però la mia junghiana… ci porta a scherzare un po’ per mettere levità nelle parole che si accostano all’anima.

Psicoterapia unica è quella di ogni psicoterapeuta serio, formato e appassionato del proprio lavoro, di chi fonda le proprie ipotesi di lavoro su solidi cardini scientificamente convalidati.

Per molti “psicoterapia” resta una parola che evoca fantasmi.

Perchè?

Perchè nella fantasia ingenua ogni nome astratto evoca fantasie eidetiche e facilmente si proiettano contenuti propri su una pseudo obiettività.

Allora “Psicoterapia” è nomen evocativo di cose sconosciute che possono mettere in allarme alcuni, in curiosità altri.

Purtroppo prevale il modello medico nella coscienza di molti “non addetti ai lavori” che porta al vertice la simbologia allusiva e potente del curare, come disse un vecchio professore quando ero all’Università.

E invece nel lavoro dell psicoterapeuta che sa bene di non essere un medico non c’è questa impostazione e si privilegia un modello di lavoro e un’idea che porti ogni persona a conoscersi meglio.

Conoscersi in profondità …

Cosa significa in sostanza?

Significa cercare e trovare i propri simboli, la voce che sceglie la propria anima per manifestare le proprie risorse e la propria generosità nell’essere prodiga di sostegno al Sé, al cuore della personalità.

E riconoscere così le necessità vere della propria personalità, le sue ali per spiccare il suo vero volo.

Ed essere finalmente in sintonia con ciò che di più maestoso ci partorisce, ci alleva, ci nutre e ci sostiene alla vita….

 

 

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Archetipo dello Spirito

Rileggendo Jung a proposito dello Spirito trovo passi interessanti che condivido qui con voi, dalle sue parole, che cito testualmente:

Devo porre una domanda al razionalista illuminato: la sua ragionevole riduzione ha portato a un benefico dominio sulla materia e sullo spirito? 

Egli accennerà con orgoglio ai progressi della fisica e della medicina e alla liberazione dello spirito dall’ottuistà medioevale;  da cristiano benevolo anche alla redenzione dall’angoscia dei demoni.

Ma noi domandiamo ancora:

a che han portato tutte le conquiste della civiltà?

la tremenda risposta sta davanti ai nostri occhi: non siamo liberati da alcuna angoscia, un tenebroso incubo pesa sul mondo.

La ragione è finora miseramente fallita e proprio ciò che tutti vogliono evitare accade con orribile progressione.

Lottando, l’uomo ha fatto conquiste prodigiose nel campo dell’utilità ma per questo egli ha anche spalancato l’abisso del mondo e dove si fermerà?

dove potrà fermarsi?

Dopo l’ultima guerra mondiale si è sperato nella ragione e vi si spera ancora ma già si è affascinati dalle possibilità della fissione dell’uranio e ci si propone u’età dell’oro: il mezzo migliore perchè crescano smisuratamente gli orrori della devastazione.

E chi compie tutto ciò?

il cosiddetto innocente, ingegnoso, inventivo, ragionevole spirito umano che purtroppo è inconscio nella sua parte oscura.

Ma niente psicologia che potrebbe portare all’autoconoscenza !

Piuttosto guerre delle quali è sempre colpevole l’Altro mentre nessuno vede che tutti fanno come ossessi quel che si fugge e si teme.”

Questo estratto da un testo più ampio di ricerche scritto da Jung nella seconda metà degli anni 40 del secolo scorso, porta il titolo “La Simbolica dello Spirito”.

Non è sorprendente come possa risultare attuale dopo quasi ottanta anni?

non siamo cambiati da allora?

non è questa l’osservazione, è cambiata la società, i costumi, molto dell’animo delle persone, dello Zeitgeist direbbe C.G.Jung ma lo Spirito resta una componente complessa della organizzazione psichica umana della quale ancora molto abbiamo da comprendere, nonostante mole di studi e ricerche vastissime da parte di ogni cultura.

senza forma ma forte energia manifesta l’archetipo dello Spirito, onnipresente nei tempi e nelle culture

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ricamo di Luneville su organza di seta

Ricamo 2

Vi sto parlando del ricamo, da qualche tempo, perchè ho avuto una magnifica esperienza da condividere.

Dopo tanti pensieri e riflessioni che ho qui scritto sul senso del ricamo ho pensato che fosse ora di realizzarne almeno uno.

E di questo corso di ricamo che oggi  vi voglio parlare.

Ho incontrato una bravissima insegnante di nome Jelena che ci ha insegnato questa antica arte del ricamo, come realizzare con uno speciale Mandala  !

Se mi avete letta negli altri miei articoli saprete bene quanto significato profondo abbiano i Mandala e quanto l’oriente ne sia affascinato.

Con la perizia che ci vuole per farli, come in una meditazione, del tutto dediti a creare e riempire forme circolari con i colori e poi??

Poi una volta conclusa l’opera, costruito il Mandala viene distrutto da coloro che l’hanno fatto, sul serio!

Si vuole così esprimere in forma simbolica la legge dell’impermanenza, che nulla resta,  come anche Eraclito nel celebre aforisma panta rei riprese nella cultura greca cinquecento anni più tardi.

Ma torniamo al nostro progetto Mandala, come Jelena ha chiamato il nostro corso intensivo di ricamo: in due giornate ci ha messe in grado di maneggiare l’uncinetto speciale del ricamo di Luneville.

Che cosa è?

E’ una tecnica francese che già nel XVIII secolo compare sulla scena, ma in forma diversa addirittura molto prima.

Produce col suo magico uncinetto Kantan ricami leggeri e preziosi utilizzati nell’alta moda parigina e non solo e chi diventa bravo come Jelena realizza lavori di sogno.

Se vi siete incuriositi di saperne di più, questa brava maestra la potete trovare in rete con le sue iniziali JS Embroideries.  Si capisce conoscendola che ama molto il ricamo speciale e prezioso ed ha studiato molto e approfondito a Parigi e a Londra le sue tecniche.

Io ve la consiglio proprio tanto!

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