Come stai? Tu che mi leggi adesso… come stai?
lo chiediamo con facilità e con altrettanta facilità rispondiamo quando ci viene posta questa domanda.
Genuino interesse alla risposta ….dipende: rischia di diventare sempre più un semplice intercalare, sulla scia della comunicazione veloce di stampo statunitense.
Invece come stiamo è un tema importantissimo anche a livello collettivo e sociale, pensiamo alla globalizzazione… accolta come un successo dello sviluppo civile, una facilitazione per molti versi sicuramente ma con il passare del tempo mostra le sue falle.
Riflettiamoci insieme: risalendo indietro nella storia umana siamo partiti da piccolissime comunità che si univano nell’idea di un Dio o più Dei per spiegare tutto ciò che al tempo era inspiegabile. E salvare l’essere umano dai terrori primordiali.
Millenni dopo millenni si arrivò ad elaborare l’importanza del pensiero e della condivisione delle idee che ne sono alla base, pensiamo alla civltà della Grecia antica che, accanto al discorso religioso-magico, ne proponeva uno laico.
Per Rovelli fu Anassimandro il primo filosofo e il primo scienziato dell’Occidente perchè ridisegnò la concezione del mondo mettendo in discussione le visuali mitologiche-religiose e offrendo un punto di vista sulla realtà naturale, governata da leggi da comprendere.
Millenni dopo si continuava la ricerca di spiegazioni e possibilità previsionali, con le teorie scientifiche e i modelli replicabili che propongono. A tutto il continuo cammino delle Idee attaverso il Tempo, ce ne è una che resiste a tutti i tentativi di confutazione.
Persiste pervicace il monito di Socrate CONOSCI TE STESSO iscritto a Delfi, sul frontone del tempio di Apollo, perchè?
CONOSCI TE STESSO
perchè solo la conoscenza profonda di Sè può aiutare le persone a dare un senso alla propria vita, cercando e trovando il significato profondo della propria esistenza.
Vivere diventa così un percorso di autoguarigione e di autocoscienza, nel quale incontrare i nostri punti deboli come i nostri punti forti, nel rapporto con noi stessi e con gli altri.
Sottolineo che la conoscenza di se stessi è un processo, non l’aquisizione di un momento. Carl Gustav Jung lo chiamò Processo di Individuazione, attraverso il quale ognuno diventa ciò che in potenza già è.
Si tratta di un percorso spesso lungo, come un affascinante viaggio all’interno di se stessi.
E’ interessante anche il percorso di mindfulness che insegna ed allena a utilizzare la propria attenzione consapevole, così rafforzata, mentre viene coltivata gentilezza, equanimità, cioè non essere reattivamente giudicanti.
Anche questa è una via per l’autoconoscenza, abbandonandoci con saggezza alla nostra interiorità, depurata da pensieri iniqui che come scorie presenti avvelenano il cammino di costruzione della propria serenità.
E’ il primo passo verso la Felicità… e alla domanda “come stai?” le risposte si faranno molteplici e luminose…