“La casa ideale” viene scritto da Robert Louis Stevenson nel 1884
ne cito qualche stralcio:
“Sarebbe desiderabile una vista imponente, le fitte felci nella brughiera del Surrey, punteggiata di abeti e betulle che si levino sui poggi”
“Il salotto dovrà essere un luogo aticolato, da consentire piccoli recessi per conversarvi, le poltrone comode e profonde, una rastrelliera con i giornali della settimana, un taolo per i libri dell’anno e a portata di mano, in un angolo, le tre scansie piene dei libri immortali che non stancano mai”
“Dovrà essere a portata di voce di un fiumicello o del mare”
Stevenson scrittore in questo suo breve libro sembra scrivere di immagini della memoria, luoghi visti e amati o sospirati frutti delle sue fantasie.
Con le parole qui l’autore è in grado di dipingere per i nostri occhi questi panorami, interni ed esterni alla casa dei suoi sogni e si svela ciò che io chiamo la narrazione visibile,pregio dei grandi della scrittura di ogni epoca e luogo, in cui il piacere di una lettura d’autore si mescola al piacere di immagini da gustare con gli occhi.
“una di quelle lande costiere rocciose della Provenza, deserte, ricoperte di timo e di rosmarino che trasudano aromi, luoghi in cui l’animo è sempre esente dal tedio”