Sulla Felicità, convegni e ricerche si stanno moltiplicando in tutto il mondo.
Il sistema economico fortemente miope che ha sorretto interi sistemi sociali, è arrivato al suo pur prevedibile punto morto.
Occorrono seri ripensamenti su quanto le Economie (personali e dei Paesi) siano connesse con lo stato di Felicità delle persone.
Qui sto pensando a un tipo di Felicità esterna diciamo così.
Si tocca con mano uno stato di infelicità crescente, individuale e collettiva, anche perche siamo esposti a una sorta di allenamento contrario al benessere ad opera dei mass media ignari o indifferenti all’effetto di costruzione di infelicità che perpetrano.
Lo stato emotivo su cui è possibile agire da subito (anche quando intorno le cose sembrano proprio remare contro) è quello di Felicità interna , uno stato emotivo che si può conoscere meglio, incentivare, aumentare, raffinare e ravvivare quando occorre.
Non so se esiste il termine ma io lo chiamo Happiness Attitude ed esprime qualcosa di molto mirato.
Credo che il modo più preciso di intendere questo lavoro sul proprio mondo interno sia proprio come un allenamento, per arrivare a creare una abitudine sana.
Il concetto è molto semplice ma la mente fa una gran fatica ad apprendere abitudini nuove, anche se sa che sono sane e benefiche.
Spesso non ci si riesce con il proprio impegno e basta, anche perché non si sa bene in che modo fare, impegnarsi esattamente su cosa e come, capire cosa c’è e cosa manca, in termini realistici di valorizzazione di sé.
La mia metafora è che, come un motore acceso, l’esperienza di felicità può portarci molto avanti e forse lontano, purché abbiamo carburante disponibile e/o distributori di carburante lungo il nostro percorso; certo che se lasciamo spegnere questo motore … sarà difficile e forse impossibile proseguire la nostra strada …
Una mitologica frase di Epicuro per chiudere :
… vivrai invece come un dio fra gli uomini. Non sembra più nemmeno mortale l’uomo che vive fra beni immortali.