L’ansia qualche volta diventa il nemico numero uno della nostra vita. Sei ansioso.
Se non è curata, diventa insopportabile e così la mente stessa prova a liberarsene.
Produce un antidoto.
Purtroppo questo è uno dei casi in cui non riesce a produrre un antidoto sano, efficace e opportuno
Cosa fa? Vi chiederete …
Produce un nuovo sintomo per liberarsi della sofferenza del primo sintomo, che era l’ansia.
Quale è questo nuovo sintomo dell’ansioso?
L’ossessione dei pensieri e / o dei comportamenti.
Si scivola nel disturbo ossessivo compulsivo che si impone alla natura razionale della persona “obbligandola” con forza indomabile a ripercorrere circuiti di pensiero o di gestualità che non hanno nulla di comprensibile o di utile.
La persona che ne è afflitta è la prima a non voler compiere questi rituali
ricerca ossessiva di una parola che non torna in mente
l’oggetto che non sappiamo più dove si trovi, magari lo abbiamo visto per ultima volta tanti anni fa.
Queste coercizioni mentali compaiono in modo improvviso, ogni volta che l’ansia, legata a circostanze di vita anche banali, si rende intollerabile.
Questo passaggio dall’ansia al meccanismo ossessivo nella sua ripetitività diventa presto un passaggio rapidissimo, dell’ordine di un quarto di secondo e quindi non è percepito dal livello di coscienza ordinario.
Il risultato è che la persona si trova imprigionata nel “dover compiere” azioni, comportamenti o pensieri assillanti anche in situazioni inappropriate.
Al lavoro, a scuola, in famiglia.
Quando il problema si mantiene a lungo negli anni diventa ingestibile al soggetto stesso che ne è afflitto
egli ricorre contro ogni propria ragionevolezza e volontà a questi espedienti ossessivi che, nell’immediato, danno uno pseudo sollievo dall’ansia che ha scatenato tutto il fenomeno.
Ne consegue che molte persone “candidate” a questo disturbo trovano sollievo in ansiolitici prescritti dal medico in modo terapeutico, cioè come cura , non all’occorrenza.