depressione, una parola che costella il linguaggio quotidiano, un termine mutuato dalla psichiatria ma è nell’uso corrente.
Depressione nel linguaggio di tutti perchè ci si sente giù di morale, perchè tristi; perchè qualche conoscente o amico dichiara di soffrirne.
E’ proprio cosi?
L’umore triste può far parte delle variazioni che rientrano nella norma e cercando tra le possibili cause a volte troviamo una insoddisfazione che riusciamo a decifrare; altre volte le radici dello stato umorale basso possono trovarsi nell’inconscio, in esperienze vissute o temute o mancate. Forse da piccoli.
In questa fase storica si è poco inclini a comprendere i messaggi della propria psiche, cosciente o profonda e si cavalca facilmente l’onda propinata da tanta pubblicità commerciale di essere invece frizzanti, vitali, gioiosi, energici.
E, come a volte aggiungo io, magari belli, allenati e abbronzati.
La vita non è così però, ci sono sempre fasi alterne e provare a capire l’umore triste, è un buon inizo per sentirsi meglio.
Depressione o tristezza?
Molte tecniche suggeriscono prime misure generali per non lasciarsi schiacciare dalla tristezza: come accade con il mal di testa, se preso ai primi accenni si evita che aumenti.
Intanto la postura, curare come ci siamo collocati nello spazio, il nostro spazio vitale, fa la differenza: raddrizzare il tronco, permettere al diaframma il corretto movimento, ascoltarsi mentre si respira è fondamentale.
Curare lo spazio che stiamo attraversando, in cui stiamo vivendo questi attimi che sembrano scivolare nella malinconia e il primo passo di cura di sè: la nostra esperienza di vita non finisce con il nostro corpo, si allunga all’ambiente di prossimità e quando saremo allenati non sarà difficile sentire che abitiamo uno spazio molto più vasto.
E questo ci rinfranca molto, specie se ci stiamo chiudendo dentro lo spazio angusto della propria scatola cranica: la mente può essere molto ampia, se le diamo spazio.
In conclusione spesso non è depressione ma solo uno stato passeggero di tristezza, anche molto intenso ma fa parte della propria esperienza e sapere come uscirne è una sfida che ci riempie di soddifazione.
Non è dificile, conoscendo le tecniche opportune.