PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
Per informazioni e appuntamenti+39 06 78 22 934 | +39 339 670 56 59

Poesia

C’è una poesia che ha più di cento anni ma tocca il cuore.

Traccia una linea tra lo stato d’animo e la natura, osservata quando, dopo un giorno di forte pioggia, finalmente alla sera rischiara.

Mi piace molto il parallelo tra eventi naturali e eventi umani, quel legame forte che spesso si dimenticama esiste e questa poesia rinnova.

Questi giorni di inverno e di ritorno di piogge sembrano ideali per rileggerla con la dolcezza nello spirito.

Si tratta di Pascoli, che scrive

“La mia Sera” – Poesia

Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c’è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!

Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell’aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell’umida sera.

È, quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d’oro.

O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell’ultima sera.

Che voli di rondini intorno!
che gridi nell’aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l’ebbero intera.
Nè io… e che voli, che gridi,
mia limpida sera!

Don… Don… E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra…
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch’io torni com’era…
sentivo mia madre… poi nulla…
sul far della sera.

Ha un suono antico, rispetto alle canzoni che sono le nostre moderne poesie e con musica trap raccontano i sentimnti di oggi.

Addolcisce gli animi, ci porta forse un po’ indietro nel tempo, chi si esprimerebbe così oggi ?

I sentimenti cambiano con i tempi ? No, sono gli stessi da sempre, certo influenzati dal sistema culturale che si insedia in una società, sostenuto dai valori correnti.

Mi chiedo se oggi, civiltà con i robot, starlink, e A.I. , alcuni valori fuori tempo  di sopraffazioni, morti, guerre, distruzione, non ci stiano portndo in gran fretta a tempi primitivi.

Allora, ecco che  ” La mia Sera ” del buon Pascoli torna a parlarci dolcemente

FELICITA’ NUOVA

 

 

Read More

Come stai ?

Come stai? Tu che mi leggi adesso… come stai?

lo chiediamo con facilità e con altrettanta facilità rispondiamo quando ci viene posta questa domanda.

Genuino interesse alla risposta ….dipende: rischia di diventare sempre più un semplice intercalare, sulla scia della comunicazione veloce di stampo  statunitense.

Invece come stiamo è un tema importantissimo anche a livello collettivo e sociale, pensiamo alla globalizzazione… accolta come un successo dello sviluppo civile, una facilitazione per molti versi sicuramente ma con il passare del tempo mostra le sue falle.

Riflettiamoci insieme: risalendo indietro nella storia umana siamo partiti da piccolissime comunità che si univano nell’idea di un Dio o più Dei per spiegare tutto ciò che al tempo era inspiegabile. E salvare l’essere umano dai terrori primordiali.

Millenni dopo millenni si arrivò ad elaborare l’importanza del pensiero e della condivisione delle idee che ne sono alla base, pensiamo alla civltà della Grecia antica che, accanto al discorso religioso-magico, ne proponeva uno laico.

Per Rovelli fu Anassimandro il primo filosofo e il primo scienziato dell’Occidente perchè ridisegnò la concezione del mondo mettendo in discussione le visuali mitologiche-religiose e offrendo un punto di vista sulla realtà naturale, governata da leggi da comprendere.

Millenni dopo si continuava la ricerca di spiegazioni e possibilità previsionali, con le teorie scientifiche e i modelli replicabili che propongono. A tutto il continuo cammino delle Idee attaverso il Tempo, ce ne è una che resiste a tutti i tentativi di confutazione.

Persiste pervicace il monito di Socrate CONOSCI TE STESSO  iscritto a Delfi, sul frontone del tempio di Apollo, perchè?

CONOSCI TE STESSO

perchè solo la conoscenza profonda di Sè può aiutare le persone a dare un senso alla propria vita, cercando e trovando il significato profondo della propria esistenza.

Vivere diventa così un percorso di autoguarigione e di autocoscienza, nel quale incontrare i nostri punti deboli come i nostri punti forti, nel rapporto con noi stessi e con gli altri.

Sottolineo che la conoscenza di se stessi è un processo, non l’aquisizione di un momento. Carl Gustav Jung lo chiamò Processo di Individuazione, attraverso il quale ognuno diventa ciò che in potenza già è.

Si tratta di un percorso spesso lungo, come un affascinante viaggio all’interno di se stessi.

E’ interessante anche il percorso di mindfulness che insegna ed allena a utilizzare la propria attenzione consapevole, così rafforzata, mentre viene coltivata gentilezza, equanimità, cioè non essere reattivamente giudicanti.

Anche questa è una via per l’autoconoscenza, abbandonandoci con saggezza alla nostra interiorità, depurata da pensieri iniqui che come scorie presenti avvelenano il cammino di costruzione della propria serenità.

E’ il primo passo verso la Felicità… e alla domanda “come stai?” le risposte si faranno molteplici e luminose…

 

 

Read More

Una Buona Giornata

Una buona giornata si alterna molto spesso a una “cattiva giornata”.

Ci siamo abituati a dividere il nostro tempo in buone o cattive giornate, anche chiamate “giornate storte”.

Riflettiamo però: cosa rende le giornate distinte su questo parametro? cosa le rende buone o cattive?

Spesso sono  le nostre aspettative, se riteniamo che vadano nel verso “giusto” cioè come noi vorremmo che andassero per esaudire il nostro desiderio.

Invece è più conveniente – per sentirci bene tutti i giorni – almeno all’inizio della giornata partire da pensieri diversi, ricercando un atteggiamento positivo più profondo e sostanziale, non un generico buon umore..

Uno stato interiore positivo va coltivato e purtroppo è proprio questo che facilmente si dimentica.

Finiamo per aspettarci che il buon umore si presenti da sè, ci cada in grembo.

Si propone così di essere meno reattivi, cioè in grado di restare insieme a qualunque evento accada in mezzo ai nostri pensieri.

E’ ovvio che in questo ragionamento non consideriamo eventi gravi negativi o dolorosi che possono sempre accadere ma cerchiamo di percepire uno stato interno, a prescindere dall’esterno, uno strato solido profondo che è simile alla quiete dell’animo.

Proviamo a cambiare prospettiva con cui guardiamo alle cose, restiamo saldi al cuore profondo della pace profonda.

Continueremo a vedere tante nefandezze, ad accorgerci di tanta negatività ma non ne saremo travolti.

Se ricerchiamo una “Buona giornata” dovremo assolutamente disporre lo stato d’animo su posizioni di serenità, anche contemplative a tratti, finchè non riusciremo a stare con ciò che ci accade, con spirito di osservazione e senza giudicare.

Questo è un punto molto importante.

Inoltre sarà bene cercare di curarci di questo stato d’animo positivo, coltivando tutte le sue premesse. Non nascerà dal nulla, almeno se non dopo un profondo cammino di crescita spirituale, cioè che tenga conto del proprio spirito profondo.

E allora la buona giornata ci verrà incontro, quando la parte inconscia della mente sarà allineata all’Io.  Per contro quando l’Io è discosto dlle sue istanze più profonde ecco comparire quella che chiamaiamo una “cattiva giornata”.

Con le parole di Erich Neumann in “La luna e la coscienza matriarcale”:

“favorevole o sfavorevole è un periodo di tempo in cui l’attività spirituale (dipendente dalla periodicità dell’inconscio) si rivolge verso l’Io e si manifesta o se ne distoglie, si oscura e scompare”

 

Read More

SERENITA’

la Serenità, parola tranquilla che evoca atmosfere chiare e rilassanti, sembra sfuggire di mano a molte persone.

Sto ponendo attenzione a quante difficoltà psicologiche del nostro tempo siano legate a mancanza di serenità nell’animo delle persone.

Perchè?

“Lo spirito creativo si afferma dove regna la serenità”
Le Corbusier

La Serenità è uno stato d’animo quieto, una omeostasi in cui la mente si adagia nel presente e rilassa se stessa.

Così facciamo spazio alla possibilità di creatività in noi stessi, verso nuove idee, soluzioni, creazioni.

Si svolgono le consuete attività con la pace in fondo al cuore e i gesti rallentano, il volto assume un’espressione rilassata e più bella, proto al contatto amichevole con l’Altro.

E’ uno stato normale che appartiene a tutti ma con facilità si perde, per molti sembra addirittua uno stato felice che non conoscono più da tempo.

Ritrovare la serenità

Non è per nulla difficile, basta conoscere le tecniche giuste e applicarle.

In primo luogo dobbiamo essere rilassati, riconoscere quindi che la tensione o la smania che a volte si impadronisce di noi è il primo nemico della serenità e per questo va allontanata in modo risoluto.

Il respiro è sempre il migliore alleato: semplicissimi respiri lenti e lunghi, non è necessario che siano respiri profondissimi quanto invece lunghi e consapevoli.

Continuare così a respirare, ponendo cura soprattutto all’atto espiratorio, accompagnando fuori l’aria in semplicità, finche non sentiremo, in breve, che siamo già più calmi.

Calmi però non significa sereni perchè la serenità che desideriamo ha qualche caratteristica in più, porta con sè uno stato pacifico che si avvicina molto all’armonia interiore e da qui il passo è breve verso lo stato di felicità.

La felicità infatti riposa su uno stato sereno della mente che solo così riesce a cogliere quelle piccole e frequenti cose positive, piacevoli, fortunate, che attraversano la vita di tutti.

Moltissimi però non se ne accorgono.

Read More