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Storie d’amore

Storie d’amore dove “Storie” oggi ha un nuovo significato: due foto scattate col cellulare e pubblicate su profili social.

L’ambizione è che possano raccontare una “Storia” per l’appunto, nel desolato impoverimento della lingua italiana, il quale all’amore gioca tiri mancini:

ad esempio quando le foto immortalano il soggetto in un luogo diverso da quello dichiarato all’amato/a.

Oppure un pezzo di cena in cui uno dei due appare in compagnia di qualcun altro, magari lasciandolo volutamente solo intuire e pubblicando solo un frammento della giacca.

Che povertà assoluta! di linguaggio, di fantasia, di onestà intellettuale, di verità, di profondità.

E le storie d’amore? quelle romantiche, spumeggianti, palpitanti, vivide di sentimento e grondanti passione?

Perdute volontariamnte nel tempo recente passato e soppiantate da frammenti, stralci di psuedo gelosie, espedienti puerili per suscitare l’interesse dell’altro, per cercare di catturarlo, intrigarlo o ferirlo.

Per affidare a uno scatto di dubbia qualità fotografica l’incombenza di far capire che la storia d’amore è al capolinea. Generando dubbi, rancori, conflitti.

O per l’irresistibile seduttività al proprio narcisismo di postare immagini che dicano al mondo dove ci troviamo, con chi, a che ora, a fare cosa….

E le storie d’amore che fine hanno fatto, quelle vere?

Ne ho qui alcune, nate dalla fantasie di uno scrittore per ragazzi che apprezzo molto, raccolte in un piccolo libro illustrato a cui ha dato il titolo di “Storie d’amore”.

Cattura così l’autore Roberto Piumini il nostro umano desiderio di amare e di essere amati, con l’invito ad entrare nel mondo fiabesco dell’amore.

Almeno con un libro, almeno con Storie d’amore che siano davvero uno snodarsi di eventi come ogni storia che si possa chiamare così promette. Almeno per rilassare la mente nella lettura lieve di questo libro che fa parte delle collane per ragazzi.

Forse perchè da ragazzi ancora all’amore si pensa come un mondo di promesse e di beatitudine…

Consigliato a tutti i cuori che pensano all’amore.

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Amore e Jung

Negli ultimi anni mi capita sempre più spesso di occuparmi nel mio lavoro clinico di amori sofferenti

Cosa succede?

Amore è una parola, una formula magica che ci fa pensare ad un’isola felice dove regna dolcezza, sensualità, comprensione, empatia, collaborazione, appagamento dei sensi e dello spirito…

Ma è sempre così?

Pensiamo che tra le coppie più giovani sia più facile far andar bene le cose in amore? I sensi, la spinta ormonale e la facilità di piacere all’altro, complice la giovinezza, aiutano? Purtroppo non sempre è così.

Molte volte entrano dentro la giovane coppia le immaturità relazionali di ognuno, tutta la dinamica che ruota intorno a fantasie di possesso, paura di abbandono, competizione tra rivali..

In Amore allora come far funzionare le cose?.

un buon livello di maturità emotiva eviterà di far pagare all’altro ignaro partner tutte le dificoltà personali relative a bassa autostima, scarsa fiducia in sè e negli altri, propensione a tradire e trasgredire qualcosa ( ma cosa ?) per il gusto di sentirsi adulti.

L’altro della coppia invece è necessario percepirlo come “Altro” da noi stessi, per l’appunto, e non è facile nè automatico, è un passo di crescita interiore che porterà a non pretendere dal partner comportamenti o modi di fare che sono i nostri, non i suoi.

L’altro verrà allora rispettato nella propria natura nel senso profondo del termine e apprezzato ed amato proprio per alcune sue caratteristiche che lo rendono diverso dagli altri e unico.

La psicologia analitica complessa di Jung ci può illuminare al riguardo dell’Amore?

Certamente il tema della seduzione – dal latino se-ducere, condurre via – rimanda a una sensazione di rapimento profondo, come di una cattura interiore che chiama in causa gli archetipi con la loro numinosità, con tutte le caratteristiche della psiche umana che l’intero Pantheòn delle deità raccoglie attraverso i millenni per rappresentare gli umani. Anima si presenta nei sogni in forma di creatura femminile e Animus in forma di creatura maschile, anche se questa è una semplificazione, e l’incontro d’anime rimanda alle “Nozze Regali”, concetto già appartenente all’alchimia come unione di opposti in cui anche lo spirito Mercurio interviene nella sacra unione del principio femminile con quello maschile per la completezza dell’essere e, con la terminologia di Jung, la realizzazione del Sè superiore.

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libro delicato

Il titolo è delicato come la primavera: Un incantevole aprile

Si tratta del titolo accattivante di un bel romanzo pubblicato nel 1922 da una scrittrice che amo molto, Elizabeth Von Arnim,

Questo  è lo pseudonimo di una donna emancipata australiana nata nella seconda metà dell’800.

Cugina di Catherine Mansfield  già questo ci porta all’atmsfera neozelandese, alle atmosfere rarefatte di quelle terre, per noi lontane ma suggestive. Ai nostri antipodi.

Non agli antipodi però questo carattere femminile forte, di donne coraggiose entrambe.

In quegli anni il femminile viveva una condizione sociale fortemente discriminata e alcune grandi scrittrici hanno deciso di raccontare il loro moderno punto di vista.

Un punto di vista vicino al cuore delle donne vere e delle donne immaginate, indomite, forti e piene di idee e di coraggio.

Si spostavano attraverso continenti, in interminabili viaggi via mare, per approdare a Londra, in quegli anni luogo simbolo della cultura e di una forma di emancipazione.

O comunque di possibili affrancamenti dal silenzio in cui l’Anima femminile viveva relegata.

Elizabeth ha dato titolo “Un incantevole aprile” a questo suo pregevole romanzo carico di suggestioni “fiorite” che ci porta dentro la primavera, cuori sensibili e emozioni brillanti come stelle nel cielo primaverile.

una coroncina di fiori freschi tra i capelli è il simbolo della freschezza primaverile

Quattro donne inglesi animano questa storia, scorrevole in apparenza ma sostenuta da una trama delicata e articolata in cui l’amore e la sua capacità di essere “miracoloso” sono il registro principale.

L’animo di queste protagoniste è il nostro animo di oggi, pronto a cercare di farsi rispettare e dolente quando l’amore offerto non viene ricambiato .

La vicenda si svolge in un luogo incantato dalla primavera in una Liguria accesa di fioriture,  in cui le donne, incontratesi grazie all’intraprendenza di una di loro, trascorrono una vacanza per rigenerarsi e ritrovare se stesse.

Per gli amanti del glicine e del sole… 

è questo l’incipit di un annuncio che dà avvio alla storia

 

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