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Come stai ?

Come stai? Tu che mi leggi adesso… come stai?

lo chiediamo con facilità e con altrettanta facilità rispondiamo quando ci viene posta questa domanda.

Genuino interesse alla risposta ….dipende: rischia di diventare sempre più un semplice intercalare, sulla scia della comunicazione veloce di stampo  statunitense.

Invece come stiamo è un tema importantissimo anche a livello collettivo e sociale, pensiamo alla globalizzazione… accolta come un successo dello sviluppo civile, una facilitazione per molti versi sicuramente ma con il passare del tempo mostra le sue falle.

Riflettiamoci insieme: risalendo indietro nella storia umana siamo partiti da piccolissime comunità che si univano nell’idea di un Dio o più Dei per spiegare tutto ciò che al tempo era inspiegabile. E salvare l’essere umano dai terrori primordiali.

Millenni dopo millenni si arrivò ad elaborare l’importanza del pensiero e della condivisione delle idee che ne sono alla base, pensiamo alla civltà della Grecia antica che, accanto al discorso religioso-magico, ne proponeva uno laico.

Per Rovelli fu Anassimandro il primo filosofo e il primo scienziato dell’Occidente perchè ridisegnò la concezione del mondo mettendo in discussione le visuali mitologiche-religiose e offrendo un punto di vista sulla realtà naturale, governata da leggi da comprendere.

Millenni dopo si continuava la ricerca di spiegazioni e possibilità previsionali, con le teorie scientifiche e i modelli replicabili che propongono. A tutto il continuo cammino delle Idee attaverso il Tempo, ce ne è una che resiste a tutti i tentativi di confutazione.

Persiste pervicace il monito di Socrate CONOSCI TE STESSO  iscritto a Delfi, sul frontone del tempio di Apollo, perchè?

CONOSCI TE STESSO

perchè solo la conoscenza profonda di Sè può aiutare le persone a dare un senso alla propria vita, cercando e trovando il significato profondo della propria esistenza.

Vivere diventa così un percorso di autoguarigione e di autocoscienza, nel quale incontrare i nostri punti deboli come i nostri punti forti, nel rapporto con noi stessi e con gli altri.

Sottolineo che la conoscenza di se stessi è un processo, non l’aquisizione di un momento. Carl Gustav Jung lo chiamò Processo di Individuazione, attraverso il quale ognuno diventa ciò che in potenza già è.

Si tratta di un percorso spesso lungo, come un affascinante viaggio all’interno di se stessi.

E’ interessante anche il percorso di mindfulness che insegna ed allena a utilizzare la propria attenzione consapevole, così rafforzata, mentre viene coltivata gentilezza, equanimità, cioè non essere reattivamente giudicanti.

Anche questa è una via per l’autoconoscenza, abbandonandoci con saggezza alla nostra interiorità, depurata da pensieri iniqui che come scorie presenti avvelenano il cammino di costruzione della propria serenità.

E’ il primo passo verso la Felicità… e alla domanda “come stai?” le risposte si faranno molteplici e luminose…

 

 

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Quanto costa la depressione

Quali sono i costi della depressione ? intesa come malattia che si esprime nel corpo e nella vitalità psichica, la depressione ha un costo molto elevato.

Se intendiamo quanto costa al soggetto che ne soffre, certamente paga in termini emotivi e psicologici qualcosa che non ha scelto.

La persona depressa si priverà di molte esperienze non avendo la forza di farle, esperienze di movimento corporeo che assumono un carattere di enormità dello sforzo. Ci riferiamo a camminate, passeggiate, fare attività sportiva, danzare, una gita fuori città…

Tutte le iniziative che comportano dispendio di energie fisiche sembrano precluse perchè la depresione toglie ogni forza residua.

I costi della depressione sono maggiori di quanto crediamo e chi paga?

Si paga  in termini di esperienze di vita, di apprendimento, di curiosità, di accrescimento interiore, tutto ciò diventa un miraggio perchè la mente depressa non prova alcun interesse e così anche ciò che prima interessava diventa adesso indifferente. Questo è un costo perchè lascia la persona priva di qualcosa di vitale e di importante , il succo della vita. Resta impoverita psicologicamente.

Anche la vita sessuale  subisce questo calo di interesse e di vitalità mentre i ritmi del sonno e dell’appetito subiscono variazioni controproducenti.

A grandi linee questi sono i punti su cui la malattia depressiva, nelle sue varie forme e declinazioni, insiste con più evidenza.

Quanti sono i costi della depressione in Italia ?

Ai costi personali, già importanti ed elevati, bisogna aggiungere quelli economici di visite mediche a volte non mirate e perciò poco risolutive, quelli lavorativi quando non si riesce a lavorare, quelli farmaceutici per i medicinali e quelli di una forma di shopping che per alcune persone depresse diventa una forma di corcizione per compensare il disagio.

In Italia colpisce maggiormente le donne , 5-10% contro il 2-10% degli uomini.

Ma dopo la pandemia da covid 19 questi dati sono aumentati e l’impatto sociale di questa malattia è impresionante.

Ad esempio si cambiano abitudini e si è volti più ai social network di facile accesso che agli incontri di persona uscndo da casa.

La depressione a volte è riconosciuta e trattata ma altre volte è mascherata e confusa con un tratto di carattere, con una reazione ad un periodo frustrante, escludendo così la possibilità di curare una vera e propria malattia e dare così solievo alla persona sofferente.

Non dimentichiamo che il corpo e la mente in esso rachusa merita ogni nostra attenzione, anche se non sembra un dato clinico importante invece lo è, ogni volta che ci sentiamo privi di vita, di desideri, di energie, di progetti…

La psicoterapia vanta una lunghissima tradizione di trattamento di casi depressivi con alta percentale di successi perchè prende in esame la persona, ciò che vive ed attraversa, i suoi affetti e le sue speranze sopite.

Solo così globalmente un fenomeno clinico così importante può risolversi con successo.

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Buon Natale !

Buon Natale ad ogni cuore… Festa della Cristianità, ignorata da altri culti, ci parla un linguaggio di simboli antichi ed eterni, trasversali a culture e tempi diversi…

Buon Natale ! che significato gli diamo?

è augurio di nascita, dall’etimologia stessa e possiamo far nascere ogni cosa  tra i nostri pensieri – dove riposa la nostra consapevolezza – ogni cosa che inizia ha una nascita, un momento iniziale.

Questo inizio nascente può riguardare virtualmente  ogni cosa anche sentimenti di pace, a livello planetario primariamente e poi a livello di piccole comunità e di ogni persona.

Come può ancora esistere la guerra tra le persone?

Quasi un quarto del nuovo millennio sta scivolando via, un’epoca nuova, veloce, con molti miglioramenti rispetto al passato soprattutto nell’ambito delle tecniche .

Le tecniche nuove a cui l’umanità si è approcciata hanno impresso forti cambiamenti al mondo, dall’invenzione della ruota all’utilizzo della bomba nucleare.

E’ attraverso strumenti tecnici che si è cercato sempre di migliorare la vita; la nostra Era è caratterizzata da tecniche relative al mondo della tecnologia digitale, fino all’ultima nata, l’Intelligenza Artificiale.

Ancora è allo studio  come  utilizzarla al meglio ma già si indovina che gli usi offerti  in pasto al vasto pubblico spesso si muovono tra finzioni o scorciatoie poco apprezzabili.

quali effetti ?

rischio di  annullare la genuinità di alcuni atti umani preziosi, si pensi all’atto di comporre una musica o scrivere un romanzo.

Niente allarmismi, cerchiamo di seguire gli eventi , forse anche gli auguri di Buon Natale che Chat GPT formulerà per noi…

Molti di noi non sono assolutamente in grado o nella condizione di comprendere effetti, conseguenze, risultati, risvolti etici e morali… questa novità gigantesca promette miglioramenti su grande scale e soprattutto tanta tanta velocità.

Sembra che la Velocità, nuova ad inizio del secolo scorso con il Futurismo che era una forte rottura con le tradizioni precedenti, sia oggi ridotta solo ad un ritmo che deve senza sosta aumentare sempre più, senza preoccuparci di effetti collaterali.

Già molti studi accademici forniscono dati inquietanti sugli esiti della velocità esagerata nell’approccio alla vita, in termini di aumento di stress, riduzione dei livelli di vigilanza, errori per assommare sempre più attività in archi temporali che restano quelli, le 24 ore non possono crescere…

E allora molti riducono le ore del sonno e del riposo, del tempo dedicato a nutrire corpo e anima.

Gli studi ormai sono concordi nell’imputare a ritmi esageratamente veloci una accelerazione di vita e di ritmi cardiaci poco raccomandabili, l’ipertensione è sempre più diffusa..

Ma dicevamo Buon Natale !  Perchè nasca, come la stella cometa annuncia alla cristianità, scintilla divina dentro ogni persona e per questo motivo si percepirà il meraviglioso e il deleterio di questo mondo e magari si cesserà    di spararsi addosso !

 

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Bisogno di Luce

C’è bisogno di nuova Luce, nei cuori e nelle coscienze di tutti

Perchè nell’oscurità del mondo inconscio, quella parte di ognuno che vive al di sotto del livello di coscienza e pertanto ignoriamo, un barlume luminoso brilla, attraverso lo Spirito che è in noi.

Spirito è una parola enormemente complessa e il suo signficato abbraccia vari campi. Vogliamo comincire dalle Spirito di Patata?

da questo primo sorriso possiamo pensare allo spirito alcolico che inebria ma non sempre; piano piano ci stacchiamo dal significato materiale e raggiungiamo le alte vette della spiritualità.

Ecco cosa intendiamo per spiritualità

Spiritualità può  assumere le più varie forme, dalla fede religiosa più classica nell’intendere comune, alla Natura, o l’Arte, o i sentimenti positivi. Sempre si riferisce  al cerare e sentire un significato così profondo da toccare il trascendente.

Ecco perchè è fonte di conforto

La spiritualità che lasciamo entrare nella nostra esperienza di vita ci accosta alla direzione di qualcosa di importante, forte, superiore, eroico o invincibile. Riposa su terreni che non conoscono sconfitte perchè non si arrendono a dar battaglia.

Ci pone alti rispetto a bassezze umane, ci aiuta a percepire possibile una pace in noi stessi e poi con gi altri e idealmente infine una pace tra i grandi gruppi. Tra gli uomini e le cose, gli uomini e altri uomini.

Lo Spirito è il centro vitale di tutto ciò, ci eleva e fa sentire vivi, quando non maltrattato a mostrare artigli e il volto oscuro di uno spirito mortifero. E’ in ogni caso l’essenza viva dentro la vita.

Cercarlo in se stessi e custodirlo, vigilando perchè illumini la strada di ogni giorno e non ceda a velleità di spirito nefando ma fiorisca ogni momento verso ogni bene.

Si aprono allora porte nuove che vale la pena attraversare, per incontrare la luce del proprio Spirito.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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TRISTE O DEPRESSO ?

Sono TRISTE ! Depresso ! parola quest’ultima ormai entrata nel linguaggio comune, molto spesso in modo colloquiale. Sono depresso si sente molte volte dire per descrivere uno stato d’animo fuori tono, triste e malinconico.

Occorre però precisare che la parola italiana “depresso” fa capo a una precisa sindrome clinica, ben nota alla nosografia psichiatrica, indicante uno stato molto grave, clinicamente severo.

Per la depressione si va dal medico, meglio se specialista e in questo caso lo specialista è lo psichiatra.

Le parole che usiamo vengono prodotte da un processo psichico complesso, il linguaggio; dietro al linguaggio c’è il processo del pensiero, che lo produce.

Pertanto usare in modo disinvolto la parola depressione, senza una valida diagnosi clinica, mette fuori strada la comunicazione e la comprensione.

Anche il dialogo interiore ne risente, se non stiamo parlando ad altri che a noi stessi.

Ripetere a se stessi, come un mantra, “sono depresso” , orienterà l’intero processo cerebrale a realizzare la condizione pericolosa:

si instaura una affermazione e in breve si allineeranno le varie condizioni che possono determinare una depressione vera e propria.

Mancanza di energia, di motivazione, di entusiasmo, di progettualità, di idee sono condizioni comuni.

Ne risentono in questo tempo, sia donne che uomini e in tutte le fasce di età.

E’ depressione ? occorre una indagine clinica seria e approfondita per poter rispondere, che prenda in esame anche vari parametri fisici e fisiologici.

Non è uno stato momentaneo e non è avvertito soltanto sul livello dell’umore ma su molti aspetti della nostra vita fisica.

Si tratta di una malattia estremamente seria e non è bene abituare la propria mente ad usare questo termine se siamo, forse, piuttosto tristi o giù di morale.

Conviene invece indagare il motivo della propria tristezza che – qualche volta – è la migliore risposta he la mente propone per sostenere momenti difficili.

CHE FARE SE SONO TRISTE ?

la tristezza richiede raccoglimento, momenti delicati di ascolto di sè, piccole iniziative che ci sostengano, da una buona musica ad una tazza di tè, che ti rincuora come consiglia un noto detto britannico… di William Gladstone.

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Caldo e relazioni

Caldo estremo in Italia, da moltissimi giorni, non siamo abituati e chi lo subisce in città è davvero in sofferenza.

Sofferenza fisica per lo scarso riposo, si dorme male, poca attività fisica, alimentazione meno controllata del solito.

Quindi difficile possibilità di recuperare energie, risorse, per la propria stabilità

E la nostra psiche? come reagisce ad un tempo lungo in cui le condizioni di benessere fisico sono difficili da trovare?

Ne soffre la psiche che ha difficoltà di concentrazione, di organizzazione mentale nel progettarsi in momenti migliori, di mantenimento della propria efficienza cognitiva consueta. Si percepisce più stanchezza ma soprattutto….

ecco che succede nelle relazioni

si diventa meno tolleranti ! meno pazienti, meno disponibili ma più irritabili, nervosi e più reattivi e a volte irascibili.

Molta parte dei pensieri si ritrova a girare intorno a soluzioni per fronteggiare il disagio, centrati sulle proprie difficoltà.

Si reagisce a cambiamenti indesiderati e sgradevoli entrando in una situazione di stress, che come sempre non è necessariamente negativo, quando innesca pensieri e/o comportamenti volti ad uscire dalle strettoie.

Spesso tuttavia sotto stress si può finire a “scaricare” nervosismo, aggressività, frustrazione, impulsività, ridotto self control, affaticamento sulle persone con cui abbiamo più confidenza, come il partner o i figli, o i genitori. Le figure relazionali più significative affettivamente.

E’ proprio all’interno dei rapporti a cui teniamo di più che rischiamo di far esplodere scintille di rabbia, liberatorie quanto controproducenti, inutili quando non dannose.

Ecco come restare sereni anche con questo caldo

teniamo a mente che condizioni climatiche avverse come il caldo incidono sul cervello e i suoi neurotrasmettitori, anche la serotonina che interviene nel controllo dell’aggressività. Compiti cognitivi complessi risentono dello stress termico con conseguente frustrazione per le meno brillanti performance

Aria calda e umida è un mix che agisce sui sistemi neuroendocrini: il caldo stimola l’attività del glutammato, mediatore chimico che esercita azione eccitante decisa sui circuiti cerebrali, mentre riduce l’attività del Gaba, il neurotrasmettitore che ci rende rilassati e tranquilli.

Allora sono determinanti due condizioni: fare tutto ciò che è possibile per gestire questa temperatura eccezionale, senza lesinare sulle soluzioni tecniche nè quelle naturali che tutti i rotocalchi consigliano.

Senza fare gli eroi.

Nelle nostre relazioni portiamo consapevolezza che l’altro sta patendo nella stessa maniera e se già soffre di ansia o depressione o disagi mentali francamente psichiatrici, questi disturbi peggioreranno in queste giornate roventi.

Infinita pazienza a tutti continuando a coltivare serena attesa di tempi migliori, non manca poi molto.

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Mi vuoi bene ?

Mi vuoi bene? E’ la domanda più semplice, che tutti abbiamo detto qualche volta, aspettandoci che la risposta sia del tutto rassicurante.

Mi vuoi bene? lo dcono i bimbi agli adulti significativi, e gli innamorati che si addolciscono tra mille conferme di amore.

Negli ultimi anni però la domanda viene taciuta tra molte coppie di giovani innamorati, all’interno di coppie appena formate in cui la rassicurazione affettiva sarebbe davvero importante.

Ragazze e ragazzi non osano, aspettando che l’altro faccia un primo passo e si tormentano i pensieri alla ricerca di indizi di essere amati….

ma l’indizio è spesso ambiguo:

mentre spontneamente trapela, subito la razionalità suggerisce e attua comportamenti che segnalano l’opposto:

pseudo indifferenza, assenza di manifestazione affettiva, silenzio emotivo, ghosting, come si vuole dire oggi.

Mi vuoi bene o no ?

Perchè è così importante dirlo a parole e non solo attraverso gesti e azioni?

perchè si impara immediatamente che l’amore è volatile, poche certezze e molto impegno.

Basta un nonnulla a far vacillare relazioni non ancora solide in cui si credeva, specialmente in questi tempi di amore “strattonato” dalla comunicazione via social.

Guai mostrarsi vulnerabili o fragili nè tantomeno colmi di sentimento…… è usuale sbarcare direttamente alla fase sessuale senza aver esplorato prima, come la mente umana vorrebbe, emozioni e desideri psicologici. Di empatia e affinità.

Le ragazze ci sono cascate già da qualche anno e i ragazzi cavalcano l’onda a loro favorevole di sesso facile, spiccio e a buon mercato.

L’amore è profondamente ferito, come nella società umana e civile, così nelle giovani coppie, sembra diventata una parola tabù, con grande sofferenza emotiva, più o meno espressa.

Oppure somatizzata, col risultato di trovarsi in uno smarrimento della mente, dei sensi e a volte del corpo.

Credo che alla base di questi comportamenti anti-amore che tanta sofferenza generano tra le donne, motore generativo del mondo, ci sia scarsa conoscenza di sè.

Non si è consapevoli di cosa si produce nell’altra persona che pure abbiamo stretto tra le braccia, nè di cosa produca tali comportmenti primitivi.

Aiuterebbe ascoltare uno psicoterapeuta che sia riuscito a diventare “il mio terapeuta” che conosce, comprende, non giudica, ascolta e dipana aree oscure della psiche, in cui si accavallano desideri, paure, aggressività, competizione, rivalsa, e molto altro.

La psicoterapia mi fa pensare a qualcosa di molto NATURALE , perchè la psiche stessa è natura e averne rispetto è come aver rispetto per l’ambiente dove viviamo. La psiche è ecologica, è naturale, è bio-compatibile e nascosti tra le sue pieghe profonde può contenere i semi naturali del benessere e dell’armonia, con l’altro ma prima con se stessi e con il mondo.

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Un altro Amore

Un altro Amore è sempre possibile.

Anche quando non ci crediamo più, forse perchè la persona a cui tenevamo di più ora non c’è.

I motivi per cui si può restare affamati d’amore sono moltissimi e a volte affondano le radici nell’infanzia, se ci siamo sentiti poco amati, considerati, apprezzati, valorizzati.

Oppure avvertiamo il forte dolore di sentirci senza amore se veniamo abbandonati, se la vita pone ostacoli invincibili e la perdita può essere irreversibile.

Un altro Amore allora deve essere immaginato, anche in prospettiva lontana, lontanissima.

Senza perdere di vista che è sempre possibile. Certo non è una certezza, naturalmente, che presto si incontrerà di nuovo e migliore di quello perduto. Ma è un importante punto di vista che la psicologia ci insegna ad adottare, poco per volta.

Cioè il mondo delle possibilità, un mondo immenso che a volte attraversiamo senza farci caso.

Vorrei indicare qui un aspetto mentale soprattutto, dal quale deriverà in seguito una pace interiore ritrovata.

E’ difficile assumere un punto di vista possibilista perchè è proprio della natura dell’esperienza di perdita avvertire una stagnazione emotiva, agganciata inesorabilmente al dolore.

Cambiare avverbio aiuta a cambiare il corso dei pensieri:

non inesorabilmente ma inevitabilmente, nel senso che in questo specifico momento non si può evitare il dolore di non ritrovare Amore ma non è qualcosa che durerà per sempre.

E’ nel corso naturale delle cose, la mente umana ha in sè le risorse per attraversare i durissimi momenti della perdita d’amore. Attraversare appunto, quindi venirne infine fuori.

Ogni esperienza psicologica difficile appare immobile, eterna e immutabile ma la vita è mutamento.

Sarà necessario imparare a connettersi a questa parte di se stessi.

Ne ricaveremo la pace che abita ilmondo delle possibilità, della ritrovata forza di lasciarsi coinvolgere, col tempo, da nuove esperienze di vitalità.

E’ sempre possibile che accada ancora, che accada di nuovo, per tutti.

Solo non dobbiamo restare intrappolati in pensieri oscuri di sconfitta e di dolore, dobbiamo coltivare consapevolezza profonda per tutti gli stati mentali che attraversiamo, incontrarli e poi lasciarli andare.

Se abbiamo un disturbo di dipendenza affettiva o solo temiamo di soffrirne il percorso è completamente diverso per uscire dal dolore e ritrovare il sorriso, occorrerà l’aiuto professionale dello psicoterapeuta.

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il B E N E

.. il Bene… sappiamo ancora cosa è ? cosa esprimiamo davvero con questa parola ? così comune, tra le prime che impariamo.

il Bene che ritroviamo in una specie di acronimo che tutti abbiamo imparato a conoscere: TVB

Valeva proprio la pena di abbreviare una parola già breve e così generosa, al solo pronunciarla in consapevolezza ?

Chissà.. abbrevia, accorcia, corri, affrettati…. ci porterà da qualche parte, l’attuale rivoluzione tecnologica si porta dietro una potente rivoluzione culturale e voglio portare qui con noi un gigante del passato, Aristotele.

ecco il Bene per te

Diceva, riporto qui un pezzetto della “Metafisica” […] e infatti gli uomini, all’inizio come adesso, hanno preso lo spunto per filosofare dalla meraviglia poichè dapprincipio essi si stupivano dei fenomeni più semplici e di cui essi non sapevano rendersi conto […]

..le condizioni della Luna e quelle del Sole, le Stelle e l’origine dell’Universo. Anche chi ha interesse per le leggende è in certo modo filosofo, giacchè il mito è un insieme di cose meravigliose.

Gli uomini cercavano per puro amore del sapere […] e a questo sapere è subordinata l’Etica, scienza pratica che si occupa del Bene, del sommo Bene.

Come si sa Aristotele nacque nel 383 a.C. e già in quel tempo oggi lontano teorizzava che l’amore per il conoscere è iscritto nel cuore dell’uomo.

Conoscere, sapere, allarga a dismisura l’orizzonte del possibile e l’idea del Bene su cui ogni pensatore ha dedicato pensieri e pagine trova posto.

Oggi al contrario è più facile che la cultura, un certo tipo di cultura, ci mostri invece il volto del Male, in certa letteratura di fantasia distopica, in certi testi di canzoni, nella moda e a volte design che rimandano a mondi di tenebre.

Anche i film sembrano proporci horror e male in varie forme appariscenti, per non dire del male più sottile.

Chi non conosce l’oscurità, non può capire la luce…. e questo è l’inimitabile Enzo Avitabile insieme ad un musicista della Mauritania, li trovate qui, splendidi, nel Bene !

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Sentiamoci protetti

sentiamoci protetti in modo assoluto, la nostra casa può aiutarci e non è un modo di dire.

La comprensione dell’abitare si è molto aricchita negli ultimi anni, con studi di architettura e di psicologia.

Si chiama Psicologia dell’abitare, una branca della psicologia sociale che prepara a riconoscere gli elementi fondamentali per un vivere felice.

Sociale perchè mette in contatto con il mondo esterno, la propria casa è un porto sicuro per se stessi, per la propria famiglia, per la convivialità e le esperienze condivise.

Ci permette di comunicare prima con noi stessi e poi con gli altri, non è solo comodità ma è creare spazi funzionali a ciò che ci caratterizza.

Sentiamoci protetti nella nostra casa.

Sentiamoci protetti grazie alla casa, ecco come fare

Cominciamo ad immaginare gli spazi abitativi come uno specchio di noi, quali scelte facciamo, quanto spazio ci piace dedicare alla nutrizione del corpo ma anche del nostro cuore e della nostra mente.

Libri? musica? device aggiornatissimi? salotti accoglienti? bacheche di ricordi ? piante? colori o austerità?

Dedichiamo spazio a questa riflessione tutt’altro che banale, se così può sembrare a un primo sguardo, perchè ci porta dritti al cuore di noi stessi, indicandoci piano piano come sentirci protetti.

Sentirci protetti da cosa ?

Dal malumore, per esempio. O dallo stress. Dalla solitudine. Dalla noia. Dalla stanchezza e dalla Paura.

L’elenco potrebbe essere senza fine perchè ogni persona è diversa da ogni altra ed ha le sue specifiche aree del Sè che vuole accudire e nutrire.

La casa è la nostra prima forma di terapia, nel senso di cura verso noi stessi e fa miracoli nel migliorare lo stato d’animo e le relazioni, sia dentro casa che fuori di essa.

Sì, perchè ci sentiamo più forti, più capaci di ascoltarci e riusciamo a dare spazio a ciò che per ognuno è davvero importante.

Una casa senza amore non c’è, dall’amore per gli aspetti più materiali, o più personali e quelli più spirituali.

Poniamoci in ascolto attento e curioso. Con mente da principiante, suggeriscono tradizioni di saggezze lontane.

Un piccolo passo, piccolissimo: accettiamo che sia la nostra casa, qualunque essa sia, ad accogliere amore in cui stare. Sembra banale eppure è una chiave che nasce da rara profondità

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