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Spiritualità per te

Spiritualità per te cosa significa?

oggi è un’idea che potrebbe sembrare fuori tempo, forse fuori luogo e senza dubbio da comprendere meglio.

La parola può indicare molte sfumature differenti, in alcuni contesti è una presenza costante, se pensiamo a Monasteri secolari o Paesi del Sud-est asiatico, l’India sopra tutti.

Negli Stati Uniti si sono diffusi predicatori di ogni sorta e sul versante Ovest del continente invece ancora si respira lo Spirito dei nativi, tra racconti che tuttora si tramandano perchè sono il tessuto sociale di quei popoli, o quel che ne rimane.

Spiritualità è spesso legata al concetto di religione ma ciò è fuorviante, Per C.G.Jung lo Spirito è un fenomeno psichico che si autopresenta nei sogni nelle più varie forme.

Secondo questo pensiero lo Spirito si fonda su una immagine autonoma primitiva universalmente presente nella costituzione della psiche umana..

Spirito è tutto ciò che si oppone alla materia, come esempio pensiamo allo Spirito del Tempo come un fenomeno psichico primordiale in cui siamo immersi, o contenuti, nessuno escluso.

E le fiabe, come espressione psichica prodotta dai simboli che utilizza l’inconscio, portano in se stesse sempre uno Spirito, come un soffio di vitalità, che libera da pericoli, o protegge o dispiega ali di libertà.

Anche uno Spirito del Male è ben noto ad ogni pensiero di riflessione filosofica, ermeneutica, teologica, come ogni archetipo porta in sè i lati opposti, da riconciliare.

Quale connessione tra spirito e spiritualità?

La spiritualità riguarda la ricerca di significati profondi dentro e fuori se stessi – può assumere varie forme nelle varie persone che le lasciano spazio in sè, permettendo di lasciare aperta l’intuizione di qualcosa che trascende ed è immaginato come più “in alto”, superiore alla singola esistenza, pur ricca e densa di significati.

Il patrimonio culturale umano è ricchissimo di testi millenari e moderni su questi vasti temi, vasti come il mondo e l’oltremondo, come la mente umana che non pone limite al suo pensare.

A chiudere riporto un passo dal “Pellegrino cherubico” lasciatoci da Angelus Silesius, scritto nella seconda metà del 1600. Pubblicato a cura di Marco Vannini, autoreole filosofo accademico, che cerco di definire l’esperienza mistica come esperienza dello spirito…

E’ una vasta raccolta di brevi pensieri intorno all’aspetto religioso della spiritualità (che, ricordiamolo, può assumere varie forme).

Hermann Hesse definì questi pensieri “uno dei fiori più sublimi della religiosità e della poesia germaniche“.

Dunque Silesius scrive: Il saggio, quando muore, non brama andare in cielo: vi è dentro ben prima che gli si spezzi il cuore

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PSICOTERAPIA NATURALE

Psicoterapia naturale? ?

COSA E’?

 un titolo provocatorio, solo per ricordarci che il processo di crescita interiore e sviluppo personale come un viaggio affascinante all’interno di se stessi è un processo del tutto naturale.

Per vegani, vegetariani, naturisti e amici? e perchè no, ironizziamo con un sorriso verso noi stessi, prima che verso gli altri.

La mente umana infatti è organizzata per crescere ed arricchirsi, per attraversare nuove esperienze, creare, organizzare se stessa e i nuovi equilibri alla luce delle esperienze che attraversa. Se lo fa senza troppo drammatizzare quel che attraversa ma cercando invece chiavi di lettura più lievi, si sentirà meglio.

Tutto questo appartiene alla natura della mente.

Molte tradizioni di studio anche di secoli e millenni antecedenti alla nostra riportano idee intorno al funzionamento mentale:

si parla di inquinanti mentali che potremmo comprendere come elementi negativi radicati nei propri atteggiamenti che si continua a lasciar entrare nella mente.

O anche di fattori del risveglio ovvero passi o step progressivi che conducono a vivere appieno la propria vita.

Oppure con nomi più evocativi nelle traduzioni nella nostra lingua dal sanscrito o dall’aramaico si legge delle “Beatitudini” o delle “4 dimore divine”.

In un caso è l’indicazione di attitudini mentali che condurranno in qualche modo ad una sorta di “Terra promessa”, come cantava una canzone anni fa, nell’altro si allude a qualità mentali da coltivare senza indugio per raggiungere pace mentale e profonda serenità:

tra queste qualità spicca la gentilezza amorevole.

Come agisce la psicoterapia naturale?

Sono processi di risveglio interiore assolutamente naturali che sarebbe di grande beneficio conoscere, infatti aiutano anche su un altro aspetto:

ci avvicinano a quanto di naturale esiste nelle persone contribuendo ad   un processo di ri-connessione virtuosa con gli eco-sistemi.

Si parla di eco-psicologia in questi casi delineando il legame profondo e inalienabile tra tutti i viventi e la natura, dalla quale dipendono.

Quanto spesso dimentichiamo di dipendere dalla natura…

Conosciamo tutti bene i molti film e romanzi distopici che interpretano il flagello più grande in  cui l’umanità possa intercorrere, l’alienazione dalla natura: Mondi grigi, di cemento, autodistrutti dalla stessa umanità che li ha costruiti.

Il potere rigenerante degli ambienti naturali si può avvicinare in parte, mutatis mutandis, al potere rigenerante della psicoterapia.

Viene in mente la simbologia complessa del Bosco, come una metafora dell’Inconscio, ombroso ma tenace, nella sua perpetua antichità, luogo concreto e spirituale, angosciante e sacro.

Abbiamo tutti un po’ di Bosco dentro noi stessi fortunatamente !    

Un celebre autore- Eckart Tolle, titola uno dei suoi più noti lavori “Il potere di adesso”, ricollegandoci ad una precisa capacità della mente naturale spesso dimenticata.

L’invito è a non focalizzarci in modo sbilanciato né sul passato (così spesso) né sul futuro ma cercarne una sintesi felice restando sul presente.

La psicoterapia, nel suo essere un processo naturale, non potrà fare che bene per connetterci al naturale che è in noi, per sganciarci dalla presa accecata degli eventi passati e dalla paura di quelli futuri.

Ci farà non solo Bene ma Più che Bene………… la password è….. PSICOTERAPIA NATURALE :-

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Caldo e relazioni

Caldo estremo in Italia, da moltissimi giorni, non siamo abituati e chi lo subisce in città è davvero in sofferenza.

Sofferenza fisica per lo scarso riposo, si dorme male, poca attività fisica, alimentazione meno controllata del solito.

Quindi difficile possibilità di recuperare energie, risorse, per la propria stabilità

E la nostra psiche? come reagisce ad un tempo lungo in cui le condizioni di benessere fisico sono difficili da trovare?

Ne soffre la psiche che ha difficoltà di concentrazione, di organizzazione mentale nel progettarsi in momenti migliori, di mantenimento della propria efficienza cognitiva consueta. Si percepisce più stanchezza ma soprattutto….

ecco che succede nelle relazioni

si diventa meno tolleranti ! meno pazienti, meno disponibili ma più irritabili, nervosi e più reattivi e a volte irascibili.

Molta parte dei pensieri si ritrova a girare intorno a soluzioni per fronteggiare il disagio, centrati sulle proprie difficoltà.

Si reagisce a cambiamenti indesiderati e sgradevoli entrando in una situazione di stress, che come sempre non è necessariamente negativo, quando innesca pensieri e/o comportamenti volti ad uscire dalle strettoie.

Spesso tuttavia sotto stress si può finire a “scaricare” nervosismo, aggressività, frustrazione, impulsività, ridotto self control, affaticamento sulle persone con cui abbiamo più confidenza, come il partner o i figli, o i genitori. Le figure relazionali più significative affettivamente.

E’ proprio all’interno dei rapporti a cui teniamo di più che rischiamo di far esplodere scintille di rabbia, liberatorie quanto controproducenti, inutili quando non dannose.

Ecco come restare sereni anche con questo caldo

teniamo a mente che condizioni climatiche avverse come il caldo incidono sul cervello e i suoi neurotrasmettitori, anche la serotonina che interviene nel controllo dell’aggressività. Compiti cognitivi complessi risentono dello stress termico con conseguente frustrazione per le meno brillanti performance

Aria calda e umida è un mix che agisce sui sistemi neuroendocrini: il caldo stimola l’attività del glutammato, mediatore chimico che esercita azione eccitante decisa sui circuiti cerebrali, mentre riduce l’attività del Gaba, il neurotrasmettitore che ci rende rilassati e tranquilli.

Allora sono determinanti due condizioni: fare tutto ciò che è possibile per gestire questa temperatura eccezionale, senza lesinare sulle soluzioni tecniche nè quelle naturali che tutti i rotocalchi consigliano.

Senza fare gli eroi.

Nelle nostre relazioni portiamo consapevolezza che l’altro sta patendo nella stessa maniera e se già soffre di ansia o depressione o disagi mentali francamente psichiatrici, questi disturbi peggioreranno in queste giornate roventi.

Infinita pazienza a tutti continuando a coltivare serena attesa di tempi migliori, non manca poi molto.

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CALDO SENZA FINE

Caldo d’agosto, non è certo una sorpresa ma quest’anno abbiamo percepito che la temperatura è più alta dell’anno scorso.

ecco perchè questo caldo

cambiamenti climatici è una specie di mantra che ascoltiamo ormai ovunque, ognuno cerca, se è sensibile al Pianeta e ai Sapiens, di fare del suo meglio per non alimentare questo enorme ingravescente problema.

Ma il caldo, le temperature estreme anche alle nostre latitudini temperate, continua a mordere.

Senza dubbio la causa è dovuta ai cambiamenti della Terra, certo sensibili ai comportamenti dei suoi abitanti, ma anche legati ai cambiamenti che il pianeta incontra nei decenni, secoli e millenni.

la progressione del rialzo delle temperature è una novità per noi che abbiamo in sorte di vivere in questa era ma per il Pianeta non è certo una novità, da ere glaciali a eruzioni vulcaniche, assestamenti della crosta terrestre, placche tettoniche in movimento, derive dei continenti…

Uno sguardo più ampio, oltre il singolo piccolo perimetro di vita di ognuno, ci rende le difficoltà più piccole, rispetto ad uno sfondo più ampio in cui inquadrarle.

E’ indubbio che il caldo a cui non siamo abituati (ci vorranno generazioni e generazioni finchè gli umani saranno in grado di sopportare mesi estivi a 40°), protratto per giorni e giorni senza tregua, sia fonte di sofferenza, più o meno marcata.

Uno studio universitario pubblicato in questi giorni in California, mette in luce che il caldo superiore alla media genera disagi alla salute mentale per il 22% della popolazione.

Più colpite le donne e la fascia giovane sotti i 30 anni. Sappiamo comunque che tutte le persone fragili, anziali e bambini piccoli nonchè persone già affette da disagio mentale peggiorano le proprie condizioni se esposte ad eventi avversi.

Sul piano della salute psicologica si avverte un senso di ridotta energia,di impulsi creativi e di pensieri costruttivi. Aumenta invece la percezione di essere in una condizione di stress, sovraffaticamento, scarsa ideatività e propositività, irritabilità diffusa.

ecco che fare per resistere

Gli osservatori per la salute mentale indicano come ogni anno di adottare comportamenti a tutela del proprio stato fisico e la psicologia aggiunge di aver particolare cura di sè, riconoscendo un periodo, seppur lungo, che richiede attenzioni e scelte mirate per valorizzare quanto si ha.

Anche immaginare, in stato di distensione rilassata, scenari naturali di freschezza, colori azzurri e verdi tra cascate di acqua cristllina, aiuta la mente a ritrovare quiete, più di quanto si creda

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C A L D O e stati d’animo

Il caldo eccessivo è un fattore di stress per l’organismo, il corpo naturalmente è in sofferenza in tutte le fasce di età, in modo lieve o intenso.

La mente, all’interno del corpo, soffre a sua volta e peggiorano gli stati dell’umore in chi già ne soffre

Quando il caldo è troppo ?

il corpo umano ha una “temperatura critica superiore” che sa tollerare, in sicurezza, da 40° a 50° , dati di ricerca della Roehampton University- London, reperibili sulla rivista scientifica Nature Medicine.

Significa che non siamo in pericolo di vita con queste temperature, cioè siamo in grado di adattarci, purché non rientriamo nella categoria “fragili” come anziani, bambini, ammalati, per i quali occorrono cautele più importanti.

Non significa però che attraversare il caldo esagerato a cui non si è abituati sia una passeggiata per nessuno, il colpo di calore si manifesta con cefalea, nausea, confusione, difficoltà di concentrazione e affaticamento in attività cognitive, fino allo svenimento, in soggetti e condizioni particolari.

Il corpo umano attiva varie strategie autonome per difendere la propria temperatura interna, indispensabile a mantenere ogni attività essenziale sia alla vita che al buon funzionamento dei vari distretti corporei.

E del sistema psicologico, differente per ognuno.

Di consigli a cui attenersi in caso di caldo eccessivo siamo abituati a sentirne dai bollettini medici, l’informazione digitale e cartacea, dai palinsesti televisivi.

Ci sono alert destinati ai presidi di Pronto soccorso che avvisano in quali giorni attendere un maggior flusso di persone colpite dai sintomi del troppo caldo, fino ai deliri.

Cosa accade al corpo nel caldo eccessivo?

Le proteine del corpo subiscono cambiamenti e funzionano diversamente, come pure gli impulsi nervosi. L’intero sistema nervoso è meno efficace e questo è parte integrante del corpo. Si può generare aritmia (un ritmo cardiaco anomalo) e il cuore va in affaticamento, come ‘fuori sincrono‘, si potrebe abbassare il livello di ossigeno.

Al rialzo della temperatura eccessivo, in quanto stress, peggiorano i livelli di ansia e di depressione, e anche la capacità cognitiva ne risente temporaneamente, in uno stato di ragionamento lucido più difficoltoso.

E la psiche?

Nel corpo sottotono per l’impegno richiesto dall’adattamento al caldo, l’assetto psicologico non è al suo miglior funzionamento, si influenza la salute mentale e la capacità cognitiva, come quella relativa ad aree cerebrali attive per risolvere compiti complessi.

La Psicologia ci riferisce che le ricerche in tal senso sono il risultato di studi sperimentali su gruppi di soggetti a cui viene richiesta la risoluzione di un compito cognitivo, in aule separate, una con aria condizionata accesa e l’altra no

risultati: più lenti i tempi di reazione e riultati al test complessivamente peggiori del 13%.

Indovinate in quale aula ?

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BENESSERE

Benessere è una parola sempre più sentita, agognata direi, anche sostituita da wellness in ambito fisico sportivo.

Infatti è nell’attività motoria che la forma fisica fitness è modernizzata in un concetto più ampio di “sentirsi bene”.

E nella psicologia? cosa possiamo trovare per imparare a stare nel benessere?

Intanto cerchiamo una definizione di Benessere che è un concetto che abbraccia la totalità della persona, quindi è uno stato emotivo, mentale, fisico, sociale, spirituale.

Una zona di gradevolezza tra picchi di felicità e al suo opposto di malessere.

Crea il tuo benessere, ecco come

in primis non dimentichiamo che c’è sempre almeno una piccola parte di responsabilità individuale nel creare la propria realtà e quindi il proprio stato emotivo.

Questa è una considerazione generale naturalmente, per motivi di brevità, quindi non considera situazioni estreme di prevaricazione, sfruttamento, violenza, che pure in questi tempi sempre più turbano le pacifiche convivenze relazionali di una società che vuol dirsi civile.

In generale noi siamo influenzati dalla realtà e la influenziamo.

Molto più spesso di quanto ci possa apparire abbiamo la possibilità di scelta tra varie alternative di comportamento e così siamo in grado di conoscere, grazie a massiva informazione che oggi non manca, quali elementi aumentano il grado di benessere e quali lo riducono.

Certo è che il cervello umano sperimenta la sensazione di stare bene quando riesce nei compiti prefissi, quando centra un obiettivo, è la sensazione di self-efficacy come definita da Bandura:

la consapevolezza di padroneggiare alcuni aspetti di sè, di essere capaci di…, e di saper organizzare le cose nel modo appropriato per ottenere determinati risultati.

Questo concetto porta con sè la capacità di essere fiduciosi in se stessi ed anche di guardare con un certo grado di fiducia a ciò che ci riguarda.

Il senso di fiducia porterà ad un senso di maggiore sicurezza e aumenterà la sensazione di appartenenza al gruppo sociale o affettivo o professionale.

Sganciarci dal principio di piacere per abbracciare un più consono principio di realtà permetterà di ascoltare dentro di sè, ascoltare gli altri e orientarsi in maniera realistica.

verranno allora adottate condotte virtuose che in un circolo autoalimentesi aumenteranno il grado di benessere nelle varie sfere della vita.

Ci torneremo con strategie più dirette per capire quali passi ci conducano ad un benessere personalizzato.

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Mi vuoi bene ?

Mi vuoi bene? E’ la domanda più semplice, che tutti abbiamo detto qualche volta, aspettandoci che la risposta sia del tutto rassicurante.

Mi vuoi bene? lo dcono i bimbi agli adulti significativi, e gli innamorati che si addolciscono tra mille conferme di amore.

Negli ultimi anni però la domanda viene taciuta tra molte coppie di giovani innamorati, all’interno di coppie appena formate in cui la rassicurazione affettiva sarebbe davvero importante.

Ragazze e ragazzi non osano, aspettando che l’altro faccia un primo passo e si tormentano i pensieri alla ricerca di indizi di essere amati….

ma l’indizio è spesso ambiguo:

mentre spontneamente trapela, subito la razionalità suggerisce e attua comportamenti che segnalano l’opposto:

pseudo indifferenza, assenza di manifestazione affettiva, silenzio emotivo, ghosting, come si vuole dire oggi.

Mi vuoi bene o no ?

Perchè è così importante dirlo a parole e non solo attraverso gesti e azioni?

perchè si impara immediatamente che l’amore è volatile, poche certezze e molto impegno.

Basta un nonnulla a far vacillare relazioni non ancora solide in cui si credeva, specialmente in questi tempi di amore “strattonato” dalla comunicazione via social.

Guai mostrarsi vulnerabili o fragili nè tantomeno colmi di sentimento…… è usuale sbarcare direttamente alla fase sessuale senza aver esplorato prima, come la mente umana vorrebbe, emozioni e desideri psicologici. Di empatia e affinità.

Le ragazze ci sono cascate già da qualche anno e i ragazzi cavalcano l’onda a loro favorevole di sesso facile, spiccio e a buon mercato.

L’amore è profondamente ferito, come nella società umana e civile, così nelle giovani coppie, sembra diventata una parola tabù, con grande sofferenza emotiva, più o meno espressa.

Oppure somatizzata, col risultato di trovarsi in uno smarrimento della mente, dei sensi e a volte del corpo.

Credo che alla base di questi comportamenti anti-amore che tanta sofferenza generano tra le donne, motore generativo del mondo, ci sia scarsa conoscenza di sè.

Non si è consapevoli di cosa si produce nell’altra persona che pure abbiamo stretto tra le braccia, nè di cosa produca tali comportmenti primitivi.

Aiuterebbe ascoltare uno psicoterapeuta che sia riuscito a diventare “il mio terapeuta” che conosce, comprende, non giudica, ascolta e dipana aree oscure della psiche, in cui si accavallano desideri, paure, aggressività, competizione, rivalsa, e molto altro.

La psicoterapia mi fa pensare a qualcosa di molto NATURALE , perchè la psiche stessa è natura e averne rispetto è come aver rispetto per l’ambiente dove viviamo. La psiche è ecologica, è naturale, è bio-compatibile e nascosti tra le sue pieghe profonde può contenere i semi naturali del benessere e dell’armonia, con l’altro ma prima con se stessi e con il mondo.

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Un altro Amore

Un altro Amore è sempre possibile.

Anche quando non ci crediamo più, forse perchè la persona a cui tenevamo di più ora non c’è.

I motivi per cui si può restare affamati d’amore sono moltissimi e a volte affondano le radici nell’infanzia, se ci siamo sentiti poco amati, considerati, apprezzati, valorizzati.

Oppure avvertiamo il forte dolore di sentirci senza amore se veniamo abbandonati, se la vita pone ostacoli invincibili e la perdita può essere irreversibile.

Un altro Amore allora deve essere immaginato, anche in prospettiva lontana, lontanissima.

Senza perdere di vista che è sempre possibile. Certo non è una certezza, naturalmente, che presto si incontrerà di nuovo e migliore di quello perduto. Ma è un importante punto di vista che la psicologia ci insegna ad adottare, poco per volta.

Cioè il mondo delle possibilità, un mondo immenso che a volte attraversiamo senza farci caso.

Vorrei indicare qui un aspetto mentale soprattutto, dal quale deriverà in seguito una pace interiore ritrovata.

E’ difficile assumere un punto di vista possibilista perchè è proprio della natura dell’esperienza di perdita avvertire una stagnazione emotiva, agganciata inesorabilmente al dolore.

Cambiare avverbio aiuta a cambiare il corso dei pensieri:

non inesorabilmente ma inevitabilmente, nel senso che in questo specifico momento non si può evitare il dolore di non ritrovare Amore ma non è qualcosa che durerà per sempre.

E’ nel corso naturale delle cose, la mente umana ha in sè le risorse per attraversare i durissimi momenti della perdita d’amore. Attraversare appunto, quindi venirne infine fuori.

Ogni esperienza psicologica difficile appare immobile, eterna e immutabile ma la vita è mutamento.

Sarà necessario imparare a connettersi a questa parte di se stessi.

Ne ricaveremo la pace che abita ilmondo delle possibilità, della ritrovata forza di lasciarsi coinvolgere, col tempo, da nuove esperienze di vitalità.

E’ sempre possibile che accada ancora, che accada di nuovo, per tutti.

Solo non dobbiamo restare intrappolati in pensieri oscuri di sconfitta e di dolore, dobbiamo coltivare consapevolezza profonda per tutti gli stati mentali che attraversiamo, incontrarli e poi lasciarli andare.

Se abbiamo un disturbo di dipendenza affettiva o solo temiamo di soffrirne il percorso è completamente diverso per uscire dal dolore e ritrovare il sorriso, occorrerà l’aiuto professionale dello psicoterapeuta.

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il B E N E

.. il Bene… sappiamo ancora cosa è ? cosa esprimiamo davvero con questa parola ? così comune, tra le prime che impariamo.

il Bene che ritroviamo in una specie di acronimo che tutti abbiamo imparato a conoscere: TVB

Valeva proprio la pena di abbreviare una parola già breve e così generosa, al solo pronunciarla in consapevolezza ?

Chissà.. abbrevia, accorcia, corri, affrettati…. ci porterà da qualche parte, l’attuale rivoluzione tecnologica si porta dietro una potente rivoluzione culturale e voglio portare qui con noi un gigante del passato, Aristotele.

ecco il Bene per te

Diceva, riporto qui un pezzetto della “Metafisica” […] e infatti gli uomini, all’inizio come adesso, hanno preso lo spunto per filosofare dalla meraviglia poichè dapprincipio essi si stupivano dei fenomeni più semplici e di cui essi non sapevano rendersi conto […]

..le condizioni della Luna e quelle del Sole, le Stelle e l’origine dell’Universo. Anche chi ha interesse per le leggende è in certo modo filosofo, giacchè il mito è un insieme di cose meravigliose.

Gli uomini cercavano per puro amore del sapere […] e a questo sapere è subordinata l’Etica, scienza pratica che si occupa del Bene, del sommo Bene.

Come si sa Aristotele nacque nel 383 a.C. e già in quel tempo oggi lontano teorizzava che l’amore per il conoscere è iscritto nel cuore dell’uomo.

Conoscere, sapere, allarga a dismisura l’orizzonte del possibile e l’idea del Bene su cui ogni pensatore ha dedicato pensieri e pagine trova posto.

Oggi al contrario è più facile che la cultura, un certo tipo di cultura, ci mostri invece il volto del Male, in certa letteratura di fantasia distopica, in certi testi di canzoni, nella moda e a volte design che rimandano a mondi di tenebre.

Anche i film sembrano proporci horror e male in varie forme appariscenti, per non dire del male più sottile.

Chi non conosce l’oscurità, non può capire la luce…. e questo è l’inimitabile Enzo Avitabile insieme ad un musicista della Mauritania, li trovate qui, splendidi, nel Bene !

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Sentiamoci protetti

sentiamoci protetti in modo assoluto, la nostra casa può aiutarci e non è un modo di dire.

La comprensione dell’abitare si è molto aricchita negli ultimi anni, con studi di architettura e di psicologia.

Si chiama Psicologia dell’abitare, una branca della psicologia sociale che prepara a riconoscere gli elementi fondamentali per un vivere felice.

Sociale perchè mette in contatto con il mondo esterno, la propria casa è un porto sicuro per se stessi, per la propria famiglia, per la convivialità e le esperienze condivise.

Ci permette di comunicare prima con noi stessi e poi con gli altri, non è solo comodità ma è creare spazi funzionali a ciò che ci caratterizza.

Sentiamoci protetti nella nostra casa.

Sentiamoci protetti grazie alla casa, ecco come fare

Cominciamo ad immaginare gli spazi abitativi come uno specchio di noi, quali scelte facciamo, quanto spazio ci piace dedicare alla nutrizione del corpo ma anche del nostro cuore e della nostra mente.

Libri? musica? device aggiornatissimi? salotti accoglienti? bacheche di ricordi ? piante? colori o austerità?

Dedichiamo spazio a questa riflessione tutt’altro che banale, se così può sembrare a un primo sguardo, perchè ci porta dritti al cuore di noi stessi, indicandoci piano piano come sentirci protetti.

Sentirci protetti da cosa ?

Dal malumore, per esempio. O dallo stress. Dalla solitudine. Dalla noia. Dalla stanchezza e dalla Paura.

L’elenco potrebbe essere senza fine perchè ogni persona è diversa da ogni altra ed ha le sue specifiche aree del Sè che vuole accudire e nutrire.

La casa è la nostra prima forma di terapia, nel senso di cura verso noi stessi e fa miracoli nel migliorare lo stato d’animo e le relazioni, sia dentro casa che fuori di essa.

Sì, perchè ci sentiamo più forti, più capaci di ascoltarci e riusciamo a dare spazio a ciò che per ognuno è davvero importante.

Una casa senza amore non c’è, dall’amore per gli aspetti più materiali, o più personali e quelli più spirituali.

Poniamoci in ascolto attento e curioso. Con mente da principiante, suggeriscono tradizioni di saggezze lontane.

Un piccolo passo, piccolissimo: accettiamo che sia la nostra casa, qualunque essa sia, ad accogliere amore in cui stare. Sembra banale eppure è una chiave che nasce da rara profondità

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