Torniamo all’Ansia.
Come affrontare quei momenti di tensione e agitazione emotiva che arrivano improvvisamente?
E’ intuitivo che diventa prioritario calmarsi
Sicuri di sapere come si fa?
Ci sono tecniche specialistiche, dal training autogeno di consolidata tradizione psicoterapeutica a molto semplici respirazioni.
Anche sulla semplice respirazione tuttavia nella mia pratica clinica rilevo che moltissime persone in qualche modo sbagliano
Intanto è bene sottolineare QUESTO:
per generare uno stato di calma quando sta arrivando l’ansia, cioè si stanno attivando sistemi neuroendocrini precisi che mobilitano all’azione, indurre uno stato disteso e tranquillo non è immediato.
Non è intuitivo soprattutto.
Occorre ESPIRARE fuori l’aria che già è nei pomoni, questo è il primo punto.
Inutile fare dei grossi respironi che sono inspirazioni profonde, da non fare in questo mometo.
prima FUORI L’ARIA e quindi la andiamo a riprendere in modo lento per poi tornare a focalizzarci sul buttarla fuori, svuotare i polmoni.
Senza esagerare, prendo aria e la espiro fuori, senza trattenerla, senza spingere nè in entrata nè in uscita.
prendo aria e poi fuori aria.
Giova ripeterselo, come un mantra, proprio con queste parole.
Lentamente, dentro di sè continuare a ripetere, e a fare, questo semplice quanto vitale piccolo esercizio.
In realtà basterebbero pochi secondi, ma se siamo molto bloccati, preoccupati, impauriti e tesi ci può volere qualche minuto.
Se ci pensiamo è un minuto piacevole, ci stiamo dando la libertà di respirare col ritmo naturale, tranquillo e calmo che è proprio dei mammiferi in stato di normale riposo.
Se vogliamo proprio strafare potremmo anche cercare di abbassare le spalle, sempre troppo contratte ed aprire il torace, come a voler distendere la zona dei muscoli pettorali.
Ampia, si apre alla luce (di notte è la stessa cosa) in una suggestione di pensiero di “prendere luce ed aria sul petto”.
Facile davvero, ditemi poi come è andata!