Psicoterapeuta per alleviare la sofferenza mentale: è ancora attuale?
E’ ancora efficace, soprattutto?
Certamente la risposta è affermativa, anche tra infinite proposte di benessere che si moltiplicano e ci confondono.
La tecnologia offre a buon mercato o del tutto gratis promesse senza riferimenti, nè normativi, ne di buon senso.
Così ci armiamo di tastiera telematica in cerca di sollievo.
Oggi come un tempo la sofferenza del proprio mondo interno si fa strada nei soliti modi, sono cambiati solo gli spunti che scatenano la difficoltà emotiva.
Sono aumentati, nel nostro tempo ricco di tutto, sovrabbonda tanta difficoltà a vivere felici, spesso a vivere sereni.
E lo psicoterapeuta cosa fa ?
Si fa strada tra tastiere di smartphone o video così alla moda, sfreccia anche tra social di continua novità.
E inoltre lo psicoterapeuta attende le persone che hanno bisogno di lui, nel suo studio accogliente.
Lo studio dove la parola si fa balsamo e il silenzio si fa crescita, attesa, pazienza.
Occorre pazienza affinchè la mente elabori nuove esperienze.
Lo psicoterapeuta favorisce nuove esprienze emotivo correttive, mentre le parole disegnano scenari emotivi nel panorama interiore della persona.
La stanza del terapeuta è un luogo sospeso, dal disagio sa generare luoghi interiori più confortevoli e stabili, in cui sperimentarsi più saldi e meritevoli di felicità.
Lo psicoterapeuta così riesce ad attivare potenzialità e benessere, nel luogo silenzioso e riservato dove prendono voce situazioni irrisolte che chiedono di esprimersi.
Perchè oggi tra tecnologici mezzi che sembrano esaudire i desideri, le persone continuano a vivere sentimenti di isolamento, quando non addirittura di solitudine.
Sentimenti di delusione da chi si conosce, di frustrazione da chi sembra sfuggente e – per dirla col buon Bauman – rende liquida e inconsistente l’esperienza.
lo psicoterapeuta ci restituisce all’incontro autentico con l’altro e con noi stessi, mentre ci facilita la ricerca di senso e di profonda significatività alle nostre vicende.
Come fa?
Lo scriverò la prossima volta…