PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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FELICITA’ FOREVER

di felicità si parla sempre, anche qui ne abbiamo parlato più di una volta, anche perchè è uno dei miei approfondimenti in psicologia e ne ho ideato un percorso specifico.

Di Felicità hanno pensato, parlato, scritto forse tutti, chi la vuole, chi la cerca, chi l’ha incontrata, chi soffre la sua mancanza.

Si può parlare di felicità in tempi complicati come queli attuali?

Sì ! perchè tutti i tempi, la storia ci racconta, sono stati molto complicati per chi li ha vissuti.

Questo anno passato ci sembra peggiore di altri quando dimentichiamo per quali traversie l’essere umano è sopravvissuto fino ai giorni nostri.

E sì, si può parlare di felicità di questi tempi tanto più perchè siamo e veniamo da mesi difficili e quindi volgiamo la nostra attenzione ad un futuro che carichiamo di speranze.

Il futuro siamo noi stessi, l’intera comunità umana lo costruisce, a meno che non arrivino alieni cattivi a crearci guai.

I guai invece la comunità umana è abilissima nel crearseli da sola.

Per esempio breve e conciso pensiamo alla politica interna di questi giorni: nessuna lungimiranza consente di “mirare” appunto lontano, di costruire un futuro.

Invece la solita linea di attaccamento egoico alla propria fortuna a danno di chiunque è regina sovrana.

Non vi nascondo che mi piacerebbe molto avere per paziente qualcuno dei nostri attuali governanti che si dichiarano “all’opposizione” senza sapere cosa significhi oppposizione in politica.

Sono fermi al concetto del “bambino oppositivo”.

Volgiamo invece lo sguardo interiore a quella straordinaria felicità che possiamo tutti avere, tutti davvero, potete credermi.

Come è possibile?

Perchè nasce dentro le persone, si sviluppa nel loro cuore e si stabilizza nella loro mente. I fattori esterni perdono piano piano la consueta centralità.

Lo stato psicologico diventa allora ampio e spazioso, sereno e quieto, capace di vedere sempre opportunità dietro ogni ostacolo.

Sembra un luogo comune ma non lo è, da oltre 2000 anni si sa. Bisogna però fare il primo passo di incamminarsi per queste vie, di felicità.

Auguri a tutti gli spiriti curiosi!

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Natale 2020

Natale quasi.

Dicembre già qui da qualche giorno.

Pensiero di molte persone quest’anno più che altri anni va sulle prossime festività.

Come sarà questo Natale?

E’ la domanda che in molti si stanno già ponendo, soprattutto bambini e adolescenti che su queste giornate investono forti aspettative.

E’ una festa talmente carica di simbolismo che nessuno ne resta fuori, anche i più restii a festeggiarlo, avvertono la paticolarità di questo periodo.

Anzi quest’anno ce ne stiamo occupando anche con anticipo maggiore per la nota causa pandemica che pervade tutta la nostra esperienza attuale.

Ieri sera in televisione è stato in programma un film che ci porta indietro al 1945, nella Germania post bellica.

Il processo di Norimberga, magistrale lavoro cinematografico che con poche pennellate ha riattualizzato un dramma che non potremo mai dimenticare.

L’aspetto storico, politico, economico era in chiaro risalto.

Facile ripensare a quel momento dela storia del’umanità denso di orrore umano, morte, sparizioni, famiglie spezzate, terrore, malvagità, avidità.

E vien da pensare se difronte alle nostre attuali preoccupazioni di questo Natale 2020, fatte di pensieri su scuola, regali, soldi, cenoni e pranzoni non aiuterebbe ripensare la storia.

Non sarà certo l’idea di togliere una festa simbolica e spirituale come il natale che si vuole qui incoraggiare, al contrario.

Come ogni anno si dice, il Natale è una festa dello spirito e ghirlande con luci, elfi, e profumo di dolci, presepi e messe, hanno il compito di ricordarlo.

Nessuno ci toglie il natale e potrebbe essere anche questo molto bello.

Le ricorrenze sono cicliche, molti altri Natali ci sono stati in passato tra guerre e carestie e molti altri ne verrano tra chissà quali altri eventi.

Lunghe serate familiari, al caldo delle case riscaldatissime o dei caminetti accesi, tra giochi e regali come se questa fantasia potesse redimere il resto dei giorni difficili.

E se pensassimo allo Spirito invece? Spirito del Tempo che stiamo attraversando.

lo Spirito sofferente di chi è tra lutti o in pericolo.

Quello Spirito che è archetipo e sempre ha qualcosa da raccontare, se ci mettiamo in ascolto, in dolcezza.

Lo Spirito del Natale…

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PENSIERO

Pensiero e pensare… quanto ne sappiamo nella nostra vita quotidiana?

Che fine fa il nostro pensiero quando sembra scomparire?

A volte non tornano mai più, alcuni pensieri, pur avendoci creato un massacro mentale a lungo.

Interessante approfondire questi temi non tanto dal punto di vista fisiologico o delle neuroscienze su cui tomi sono scritti in abbondanza.

Invece pensando insieme- per l’appunto – pensieri del nostro quotidiano, come esperienza diretta.

Se ne occupa un grande del nostro pensiero filosofico contemporaneo, al Festival della Filosofia, Galimberti.

Secodo il filosofo l’uomo si trova fuori dalla storia, cavalca la sua macchina dove il pensiero è sempre più estromesso.

La scuola ha il compito, tra i tanti, di educare al pensiero, nel senso latino di educere, tirare fuore.

Siamo bravi a pensare ?

Insegnare ai ragazzi a pensare, una sfida a cui troppo poco si pensa.

Pensiero nuovo in tempi nuovi eppure continua a farsi presente la vena polemica, la tendenza alla sopraffazione, la logica del violento.

Per non dire delle psicopatie gravi che camminano tra noi in preoccupante quantità, addirittura uno ogni cento persone, e a volte esplodono in delitti di cronaca.

Ci dice il filosofo che in questo momento storico la technè ci orienta a valutare tutto in base alla funzionalità: tace il sacro, l’arte, il sentimento profondo e articolato, quello sfumato sfumato.

Pensiero nell’uomo di ogni epoca si fa a volte dolore ma anche immaginazione e a volte creatività e la mente tecnologica non ne ha coscienza.

Si è generato un inconscio collettivo che vive di tecnicismi e il pensiero umano ne risente, perde colpi, perde dimestichezza con le sue altezze vertiginose.

Con la sua capacità di portare ognuno che pensi in modo sano ed evoluto, ampio e affettivo, ad altezze felici.

Se dominano altri fattori sul pensiero, inconsci, privi di consapevolezza, al servizio delle nevrosi e delle difese più primitive, c’è ben poco spazio per nutrire il proprio pensare di pensieri opportuni

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casetta e quarantena

Casetta, continuiamo a riflettere ancora una volta sul senso profondo di questo periodo.

Un “restare a casetta” non proprio scelto, per qualcuno si è rivelato un’opportunità, per qualcuno addirittura una “benedizione”, per altri una specie di iattura.

Home Therapy ci ricorda le numerosissime occasioni che la nostra casetta offre per proteggerci, per custodire i nostri cuori e i nostri pensieri.

La propria casa è un porto sicuro, un nido di sentimenti.

Non dimentichiamocene così spesso…

Il corona virus e il periodo davvero lungo di chiusura in casa che impone però ha visto anche scenari meno idilliaci: case che appaiono strette, che appaiono rumorose, che inducono alla pigrizia.

Case che invece di sviluppare i nostri talenti, raccoglierne la crescita, hanno preferito tarpare le ali.

Tutto questo fa parte delle differenze individuali, numerosissime.

Un fatto però è comune a tutti noi che viviamo da protagonista l’esperienza di quarantena stiamo facendo i conti con l’assenza.

Per chi vive da solo in primis è l’assenza dei propri cari.

Per altri assenza di confortevoli routine magari con colleghi che sono diventati amici quotidiani o con il bar e la persona che preparava giornalmente la colazione.

Assenze più grandi e gravi per alcuni, quella di non aver potuto salutare chi non c’è più.

E l’assenza più grande è quella dalle persone che in questa pandemia non ce l’hanno fatta, quindi assenza di affetti forti. La reazione emotiva ed affettiva di chi si è ritrovato a fare i conti con la perdita deve trasformarsi in una attività psichica che crea un lavorìo interno, elaborativo dell’esperienza.

A volte difronte al dolore della perdita la reazione che si installa nella psiche è una negazione difensiva e la persona non riesce a concedere a se stessa di soffrire, in un ‘apparente impossibilità a soffrire.

Non voglio soffrire, non sono capace, non ho la forza di soffrire; queste alcune delle frasi che lo psicoterapeuta ascolta da alcuni pazienti.

La buona notizia invece eccola qui: siamo tutti, nessuno escluso, capaci di soffrire, tutti noi ne abbiamo facoltà e se ci lasciamo andare alla reazione normale di soffrire un’assenza, quando non addirittura una perdita, ne usciremo inevitabilmente rinforzati.

Rigenerati e più consapevoli. Più grandi di quanto fossimo prima. Non felici, non è questa l’occasione di sperimentare felicità. Questo è tempo di volgere la luce all’interno, come dice il taoismo, di restare con se stessi, di non aver paura e alimentare un sentimento fiducioso, sereno e spazioso dentro il cuore.

La nostra casa ci raccoglie, ci sostiene e ci aiuta coi suoi angoli, col suo giardino, con i suoi oggetti, con le sue finestre.

Home Therapy lo sa e ce lo ricorda.

Qui è il caso di chiudere con il famigerato “chiedimi come”…

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Passeggiata

La passeggiata di Robert Walser è un testo celebre pubblicato nel 1919.

Perchè parlare oggi de “La passeggiata”?

Oggi che i libri di svago sono caratterizzati dal nostro tempo odierno lacerato, triste, drammatico, veloce, angustiato?

Un tempo di drammi e romanzi tragici, di storie di efferati delitti e gorghi mentali spaventosi.

Probabilmente ogni tempo ha avuto i suoi racconti oscuri, pesanti da mandare giù, noir o semplicemente duri e aspri.

La letteratura del resto riflette come uno specchio fedele proprio il tempo in cui l’autore riesce a collocarsi.

Se pensiamo ai racconti di Poe c’è poco da stare allegri ma l’immaginazione e il tocco irreale e fantastico trasportano i lettori in lungo e in largo.

Walser, nella sua passegiata, ci trasporta con lui, nella sua Svizzera e con lui ci pare di incontrare avventori strampalati, viali alberati tra lame di sole che lasciano una dolce luce tra le case basse e tranquille che si incontrano lungo il cammino.

La campagna di Walser sembra fuori dal mondo, lui stesso passeggia come svago profondo, in un vagabondare dello Spirito che si fa archetipo di un passaggio libero dalle ambasce del quotidiano vivere.

Questo testo, agile libro di un secolo fa, può ancora essere interessante?

Per contrasto alla vita di fretta, alle uscite con un preciso scopo, alle incombenze che attanagliano tutti, la risposta è sì.

Interessante perchè disegna ai nostri occhi un paesaggio interiore di assoluta calma e di curiosità pacifica.

Perchè lascia intuire uno spazio dedicato all’incontro con l’altro.

Perchè tra ironia e incontri bislacchi ci rilassa come se anche noi, con l’autore, lo accompagnassimo nella sua passeggiata, senza meta.

Uno stralcio:

“Ciò che vedevo era insieme povero e grande, piccolo e colmo di significato, leggiadro quanto modesto, buono quanto caldo e amabile.

Particolare gioia mi dettero due case, che nella chiara luce solare se ne stavano l’una accanto all’altra come due figure a riscontro, vive e cordiali.

Attraverso la lieve affabilità dell’aria, delizia si avvicendava a delizia, passava un tenue tremito di piacere.

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ROSA ROSAE

La rosa sempre ha rappresentato sentimenti. Dall’amore, all’orgoglio (le rose gialle), all’affetto. E’ un simbolo chiave.

In una famosa lettera che Galileo Galilei ricevette dalla figlia amata si legge questo passo: Molto illustre e Amatissimo Signor Padre (…)per maggiormente regalarLa, gli mando una rosa (…), figliuola Affezionatissima Suor Maria Celeste.

Angelus Silesius fu un mistico del ‘600 che diede un titolo particolare ad una composizione per canto soprano, mezzosoprano, tenore, basso e orchestra.

Il titolo è “la Rosa è senza perchè” e nel brano se ne sottolinea tutto il contrasto tra la bellezza e la dolcezza da una parte e il dolore provocato dalle sue spine.

Fu scelta dalla giovane figlia di Galileo evocando un gesto d’amore inscindibile dal dolore e dalla sofferenza, durante il processo e la condanna del padre.

Val la pena scrivere ancora qualche parola di questo testo toccante ed espressivo:

“la rosa è senza perchè

fiiorisce perchè fiorisce,

a sè stessa non bada,

che tu la guardi non chiede”

Delicate le parole, delicata la voce che le canta, delicato il fiore stesso.

Perchè ne parliamo ?

perchè a novembre ci sono fioriture tardive autunnali di rose, anche il Roseto Comunale della capitale ha riaperto i suoi cancelli alla visita prima delle piogge forti di questi giorni.

Guardare una rosa invita ad accostarsi ad essa, per sentire se c’è il profumo, per assaporare meglio il velluto dei suoi petali.

E così ci si può incantare un attimo come si fosse su un altro pianeta, dimenticando tutto, scivolando dentro la rosa, nella sua perfezione.

E questo processo attiva nel nostro cervello organico una serie di trasmissioni dai recettori periferici attraverso i nervi visivi, olfattivi e attraverso memorie sensoriali ed emotive.

Perchè una rosa sa emozionare, sa fermare un istante e funziona come una piccola meditazione:

provate a chiudere gli occhi durante la prossima meditazione e visualizzate una rosa, o tante in un cespuglio o tanti mazzi ad una festa.

O le rose recise al banco del fiorista, che sembrano chiamare il nostro sguardo solo per offrire ad esso un’emozione minima, gratuita.

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bambole come simbolo dell'umano

Immagini profonde

Immagini di ogni tipo popolano la nostra mente, ognuno ne fa esperienza in continuazione.

Sono importanti le immagini per la nostra psiche?

Importantissime.

Perchè sono importanti le immagini?

Perchè di esse si nutre e si alimenta tutta la sfera inconscia del nostro essere, il motore della nostra vita.

Stare con le nostre immagini è un lavoro centrale nell’esperienza psicoterapeutica.

E’ una chiave che apre molte porte per raggiungere una conscenza più ampia ed aperta del nostro funzionamento psicologico.

Immaginale è un aggettivo di parole quali approccio, o simbolismo o tecnica.

Vogliamo usarlo come sostantivo? ricordiamoci che vuole esprimere l’insieme delle immagini e dell’attività che le anima

A cosa servono esattamente?

Le immagini hanno forza psichica enorme, catalizzano energie e riescono a generare trasformazioni nello stato conscio della mente, mentre lavorano, come si dice nel gergo, sulle parti inconsce.

Ad un recente convegno di cui vi vorrei parlare qui ho ascoltato una storia di immagini che si facevano materia, con il lavoro artistico e creativo dell’autore.

Parlo delle Bambole realizzate da Michel Nedjar, un universo intero di sofferenza racchiuso in questi artefatti.

L’autore visse gli orrori della Shoa e successivamente con vecchi stracci realizzava questi oggetti-pupazzi.

Questi tiravano fuori da lui sentimenti e emozioni, in un processo primordiale, direi, come un dolente parto.

Le “poupèes” presentate in questo lavoro di studio esprimevano una presenza spirituale, dal mondo delle immagini, nella materia.

Erano costruite volutamente con vecchi stracci, bagnati e infangati, a ricostruire il mondo dell’acqua che libera e purifica e il mondo della terra che, in questo caso, insozza e rende orrore,

Questi corpi rappresentavano in chiave del tutto simbolico.evocativa, presenze non più in vita su questa terra, eppure volevano far rivivere la memoria, come in una esumazione.

Macabro forse, certo non bello esteticamente ma pregno di emozione e sentimento, di sofferenza altrimenti indicibile e attraverso questa attività sull’immagine, diremmo immaginale, rielaborato.

Il discorso su queste immagini si chiudeva con una frase dall’Ecclesiaste, nota e sempre efficace: ” c’è un tempo per ricucire” …

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L’avvento

che cosa è?

L’avvento esprime un avvenimento speciale e nella tradizione liturgica cristiana è riferito alla nascita del Bambino Divino.

quando è?

Si conclude il 24 dicembre data convenzionalmente accettata da secoli ed inizia il primo giorno del mese.

Nella devozione religiosa ogni giorno è scandito da preghiere, meditazioni sacre, pensieri spirituali.

Lo scopo di tutto ciò? 

Oggi è possibile rintracciarne un sapore di attesa consapevole e recuperato in un significato psicologico più ampio rivela aspetti utili. 

ci conduce secondo una consapevolezza profonda di ciò a cui diamo fede, parteciando all’esperienza anche se è sostanzialmente simbolica.

Cioè sta per qualcosa di altro, rispetto al significato letterale. 

Da piccoli si parte dal significato letterale perchè ancora siamo nel periodo di pensiero pre-operativo ed operativo, non ancora astratto o simbolico.

Così il significato letterale racconta la lieta novella di una nuova vita, una nascita divina, che avviene in termini miracolosi, tra svariate avversità contingenti ma accolta nel giubilo più totale.

La gioia di questo evento non ha confini geografici nè di altro tipo: esprime un concetto ad alto contenuto simbolico e perciò capace di attivare contenuti psichici molto potenti.

Gli archetipi portano a riflettere sull’avventoo, dicevamo, di un Puer aeternum, un Bambino Divino che ha in sè ogni potenzialità immaginabile ed inimmaginabile.

Diventerà da adulto capace di operare miracoli, infondendo spirito alla materia, e materializzando i desideri. La realizzazione dei desideri. 

Si tratterà niente meno che di una emanazione diretta del Principio divino, come figlio di Dio …. e il resto è storia ben nota.

Siamo molto distanti nel tempo dagli eventi che diedero vita a queste energie della psiche e le tradizioni generano riti e consuetudini che hanno lo scopo di mantenere viva e lieta la memoria.

L’Avvento ? ecco il Calendario dell’avvento.

Calendario dell’avvento con una casella per ogni giorno di attesa prima del natale

E’ una tradizione scolastica che piace anche ai genitori che con i piccoli preparano o comprano questi cartelloni con le finestrelle da schiudere in attesa, una per ogiorno, dall’1 al 24 dicembre.

Sta diventando una ghiotta occasione commerciale e calendari dell’Avvento racchiudono oggi costosi prodotti che dello spirito originario conservano poco..

 

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Sensibilidade do Coraçào

Per gentile concessione di un’amica di lingua portoghese:

Amor é a luz do vosso coraçao que permite a vossa vida de brilhar.

Amor é a beleza divina do Universo perchéé perdoar tudo inoltre é ser capz de esperar

Amor é abrir totalmente o vosso “cuore” e abranger toda a gente.

Amor  é total libertaçao interna perchéé estar sinceramente agradecido pela vida.

Amor pode ser sentido através da sensibilidade do “corazon”.

Amor deve ser nutrido a cada dia, pois ele cresce sem fin, é o proprio sentido de vida.

Na libertade do vosso coracao, de forma abierta e simples, podem experimentar esta meditacao: fechem os vosso ochos, foquem-se na sensibilidade de vosso coracao e sintam a energia do amor a fluir na vossa alma. Depois tragam uma memòria de alguma frase que vos foi dita no passado pelos vossos pais, familiares, professores ou amigos. Processem essa frase através de vosso coraçao e da forma mais sincera, pensem a quao ela està em sintonia com a liberdade mais profunda e feliz de vossa alma. Escutem a resposta profundamente dentro de vosso coraçao . Podem voltar a esta auto-examinaçao varias vezes, escolhendo uma frase nova em cada vez.

Desta forma podem dissolver conflitos interiores, problemas pessoais, e feridas do coraçao.

Una piccola semplice meditazione di facile comprensione in questo mese forte di spitirualità, parole delicate e semplicissime che hanno poter di entrare nella nostra interiorià. Che la nostra umana interiorità si nutra proprio di questi cibi?

Sicuramente la gentilezza che porta con se fraseggi delicati e parole amorevoli fa bene alla psiche, come si sta dimostrando da più parti con ricerche accademiche. Che la nostra mente abbia bisogno di gentilezza?

Ne guariscono malattie anche serie, abituando la mente e i pensieri a stare a proprio agio dentro la gentilezza.

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