Se ne contano sempre di nuove, le dipendenze sono un cluster di disagi psicologici e spesso non soltanto psicologici, in aumento.

Storicamente si segnalavano dipendenze da nicotina e da alcool come più diffuse e non riconosciute come tali.

Così essere alcolista o fumatore patologico si associava ad uno status symbol desiderato, innescando fantasie e proiezioni ai danni di sè stessi.

Si cercava sicurezza, disinvoltura sociale, stima di sè…. non sapendo di cercarle nel posto sbagliato

Altre dipendenze erano specifiche del territorio, come il sud America, sostanze allucinogene da funghi, erbe o oppiacei ad effetto di stordimento o antidolorifico

Dipendenze oggi diverse, se ormai a tutti è noto che fumare nuoce e bere troppo non fa bene, che di questi piaceri si può anche morire e la cocaina magari costa troppo ;

in quest’ultimo esempio del tutto assenti considerazioni sull’opportunità di alimentare mercati criminali e di sfruttamento anti etici.

Le dipendenze di oggi:

gioco d’azzardo patologico, pornografia abbondante in rete, internet stesso,vissuto come “alimento” a cui non si riesce a sottrarsi, analogamente alle dipendenze di tipo alimentare.

Un posto a parte la dipendenza affettiva che coinvolge le stesse aree cerebrali ma si connette ad una personalità sviluppata da modelli di attaccamento insicuro.

Mondi che nel reiterato utilizzo esagerato e senza confini perdono la luce di partenza e si ritrovano torbidi.

Mi spiego:

La luce perchè ?

perchè il ricorso insistente a visioni in rete specificamente pornografiche -come esempio- nasceva dal bisogno naturale inerente il mondo della sessualità, prima di distaccarsene del tutto e offrendo bocconi amari da cui chi è dipendente vorrebbe anche staccarsi ma ne ha perso il controllo.

Ecco il punto:

nelle varie dipendenze l’individio perde il controllo e non riesce più ad opporsi.

perchè?

si è generata una alterazione funzionale, stimolando varie aree cerebrali sottese al piacere della ricompensa e della gratificazione ed è come se, detta semplicemente, questi circuiti neurali stressati dalla iper stimolazione perdano l’equilibrio bochimico necessario al vero benessere.

Studi confermano che il meccanismo è nel cervello, di tipo biochimico, non nell’interpretazione della realtà soggettiva: si abbassa il livello di dopamina e si alimenta in modo anomalo la memoria dell’esperienza piacevole.

Ma se si studiasse fin da piccoli come funziona il cervello ??