La coscienza è un tema sempre interessante e in una delle sue conferenze alla Tavistock Clinic di Londra negli anni trenta dello scorso secolo, Carl Gustav Jung esprimeva le proprie concezioni circa il mondo psichico:
cosa è la coscienza ?
e’ senz’altro il prodotto della percezione e dell’orientamento nel mondo esterno.
E dove si localizza?
È probabilmente localizzata nel cerebrum, di origine ectodermica e fu probabilmente un organo sensoriale della pelle fin dai
nostri lontani progenitori.
Per questo conserverebbe questo aspetto di sensazione e di orientamento.
Queste le parole di Jung, quale definizione fu mai più sintetica eppure efficace?
Dalla Treccani si legge che la coscienza è la
“Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori”
Oggi diremmo che si tratta di un fenomeno molto difficile da definire perché non assoggettabile a verifiche empiriche.
Eppure è la base della nostra vita cognitiva, del nostro ricordarci chi siamo, del nostro procedere nel mondo, nel tempo e nello spazio.
Se la coscienza ci abbandona per malattia neurodegenerativa o stati alterati indotti da traumi o da farmaci, la persona non è quella che conosciamo, diviene altro.
Altro con cui è difficile entrare in contatto, impossibile nei modi consueti e noti, forse solo possibile su livelli sottili dell’esperienza che trascendono il mondo ordinario per come lo conosciamo.
Ancora C.G.Jung dice che l’inconscio è la base di partenza e da esso sorge e sviluppa la coscienza: nella prima infanzia agiamo inconsciamente e le funzioni più importanti per la sopravvivenza sono di natura istintiva.
Per Jung “l’Io è il complesso che privilegiamo, sempre al centro della nostra attenzione e dei nostri desideri e rappresenta il punto focale assolutamente indispensabile alla coscienza”
Oltre l’Io si apre il vasto mondo endpsichico, un fitto sistema di relazione tra i contenuti della coscienza e alcuni processi che vengono postulati nell’inconscio.