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BENESSERE IN LIBRERIA

Libreria Lilli via Gino Capponi – Roma

Benessere in libreria

In questo tempo travagliato la lettura si offre come collauato antidoto al malessere diffuso.

Benessere in Libreria è il titolo che abbiamo dato al prossimo dei miei percorsi guidati tra libri ed emozioni, percorso che si terrà insieme ai titolari della libreria Lilli per portare il nostro contributo di benessere.

Benessere in libreria è davvero il posto migliore, nella tranquillità di una deliziosa libreria indipendente e ricchissima di testi antichi e moderni, con la piacevole guida dei librai gentili e amichevoli.

La lettura ci porta dritta dritta al benessere senza deviazioni, in primis per la tranquillità e la calma che immediatamente infonde con l’atto stesso del leggere.

Il processo fisiologico che si attiva nel lettore attiva i circuiti cerebrali in aree deputate al rilassamento e alla tranquillità.

QUALE LIBRO SCEGLIERE?

Nel prossimo corso in partenza di Benessere in Libreria ci daremo un’ora di tempo dedicata a trovare attraverso i libri la risposta giusta alle nostre domande per sentirci meglio, rilassarci, imparare nuove cose, domande semplicimente di curiosità a tema, o di seguire una storia nuova che lo scrittore ha creato per noi. Qualcosa di diverso dalle “Storie” di instagram così in auge… ma perchè le hanno chiamate “storie”???

Libri scritti per noi?

sì avviene questa magìa immergendoci in un libro, sembra di ascoltare qualcuno che pazientemente ci racconta una storia proprio per noi, scritta per offrirci un momento speciale che ci aiuta, a salvare il mondo.. o… a prendere sonno 🙂

Perchè la lettura di un libro è sempre di aiuto, senza ombra di dubbio.

Suggerisco di continuare a seguire i mini video della lIbreria Lilli, sempre stimolanti per i bibliofili e per i curiosi e ricchi di iniziative e di novità, di eventi particolari che la libreria offre a tutti i suoi amici.

Sommario
BENESSERE IN LIBRERIA
Titolo
BENESSERE IN LIBRERIA
Descrizione
Benessere in libreria è il nome di un percorso di letture che mette in contatto gli amici di ogni lettura per una piacevole e leggera crescita personale
Autore
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VULVODINIA

Da non molto tempo l’attenzione a un disagio della salute femminile è maggiore e la vulvodinia che affligge molte donne è ascoltata.

Diversi approcci cercano di fornire sollievo e qui ci atterremo alla parte psicologica del dolore vulvare.

Di cosa si tratta esattamente?

la patologia si esprime con fastidi dolorosi infiammatori in aree di verse della vulva, nell’80% dei casi nel vestibolo.

Se cos’ per le più giovani invece con l’avanzare dell’età per le donne affette da vulvodinia l’area dolente divien più estesa.

Le attuali percentuali di donne colpite si attestano sul 28% della popolazione femminile però come sempre molti casi non sono noti perchè trascurati o non accuratamente diagnosticati.

Cosa comporta la vulvodinia?

Un disturbo che si manifeesta dolorosamente in area genitale evidentemente coinvolgerà la vita sessuale e di conseguenza l’intimità verse se stesse e verso il partner.

Gli studi ci dicono che alla base c’è una disfunzione del sistema nervoso centrale cioè gli stimoli non dolorosi che arrivano dalla periferia raggiungono le aree nervose del midollo che inviano al cervello la sensazione dolorosa, purtroppo anche in asenza di stimoli.

La predisposizione centrale che causa dolore è di tipo genetico oppure psicologico.

Che si può fare per uscire dalla vulvodinia?

L’approccio farmacologico in molti casi è inevitabile. Sopportare un dolore persistente in aree delicate come le mucose e la muscolatura interna disturba la qualità della vita e limita molti aspetti.

Vengono prescritti farmaci analgesici e neuropatici che agiscono sulla disfunzione del sistema nervoso centrale.

Una terapia che insegni alla donna a rilassare opportunamente i muscoli del pavimento pelvico è pure consigliabile, come insegna il mondo della psiche qualsiasi dolore si gioverà in ambiente del corpo mantenuto privo di tensioni nervose.

E la psiche?

Colloqui psicologici a cui aprire il proprio animo, il proprio mondo interno, lasciando emergere vissuti intimi e delicati, sono un intervento importante e opportuno.

Trovare uno spazio in cui i propri timori, preoccupazioni, angosce, dolori si sentano accolti, ascoltati e disciolti nelle parole dello psicoanalista fa davvero la differenza.

La psicologia del profondo, junghiana o freudiana che che sia, apre il mondo e la visuale di ogni persona che si affida ad essa.

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prato fiorito per il benessere

Maggio

Trascorrere più tempo possibile all’aria aperta appaga tutti e cinque i sensi ed è per questo che fornisce un benessere a maggio in modo perfetto e globale alle persone.

Le temperature sono imprevedibilmente affini alle nostre umane necessità e la luce che ogni giorno di più e più a lungo illumina le cose ci ricorda la nostra dipendenza dalla natura.

Per chi vive in centri urbani si tende a dimenticare la forte dipendenza degli esseri umani dalla natura, perchè altrimenti non ci preoccupiamo mai di preservarla?

Certo, ce ne ricordiamo appena diventa un fenomeno di moda o di massa ma questo è un altro argomento di cui ci occuperemo in seguito.

Invece pensiamo un momento a quanta facilità molte persone hanno a cadere in dipendenze nocive e frequenti come la dipendenza affettiva, non ancora inquadrata nei manuali diagnostici classici ma è una condizione molto distruttiva.

Oppure la dipendenza da sostanze nocive, da cibo, da farmaci, da gioco d’azzardo… e altre ancora.

Perchè?

abbiamo nel nostro cervello arcaico circuiti che determino attivazione neuronale per avere ricompensa, per evitare dolore, per sentire gratificazione e proprio questi sono coinvolti nei complessi meccanismi per cui non si riesce con facilità a smettere e si può restare a lungo vittime delle dipendenza.

Dicevo però della Natura… di essa una modesta percentuale di persone riesce ad attivare un circolo virtuoso di “dipendenza” se possiamo dire così, cioè non poter farne a meno, sentirsi bene nel contatto con elementi naturali, paesaggi, oceano, cime, distese, semplici prati.

Di conseguenza la Natura è preservata, cercata amata e custodita. Anche pensata, come si pensa a qualcosa o qualcuno che davvero amiamo e rispettiamo profondamente.

Benessere a maggio

Se vogliamo che il Benessere diventi la nostra vera natura rivolgiamoci agli ambienti naturali per il benessere di corpo e spirito.

E’ profondamente terapeutico trascorrere tempo all’aria aperta, è uno dei segreti per allontanare uggia, malumore o semplice astenia fino alle patologie più serie e conclamate come la depressione.

Gli studi condotti all’Istituto Max Planck per lo Sviluppo Umani, riportati su Scientific Reports, dimostrano e quantificano come gli anziani che vivono vicono ad elementi naturali, foreste, cascate d’acqua, siano più longevi e più sani di chi non si preoccupa di fornre a se stesso questo salvavita.

E chi vive in città?

Doveroso e imperativo è fuggire appena si può anche solo per poco tempo in mezzo al verde e all’azzurro, del mare o del cielo.

I colori di questa gamma sono quelli che la nostra retina percepisce e invia al nervo ottico che ne permette la decodifica da parte del cervello in aree relative alle emozioni positive, al rilassamento, al benessere.

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Maggio
Titolo
Maggio
Descrizione
A maggio l'aria mite invita ad uscire all'aria aperta. la ricerca conferma il benessere profondo e la qualità antistress della vita tra la natura
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Long-covid

Parola nuova il long covid, allo studio della ricerca medica scientifica gli effetti sul lungo periodo che il virus della pandemia lascia in chi ne viene colpito.

E’ un segnale comune a tutti coloro che hanno contratto la malattia da Sars -Cov2 una lunga stanchezza che si protrae nel tempo, una astenia che è più o meno grave secondo come trova l’organismo che si è infettato

Palmitoiletalonamide è il nome della molecola già nota per il trattamento della neuroinfiammazione che si sta studiando anche per gli effetti del long covid cosiddetto, ma ancora si tratta di studi preliminari.

Emerge intanto che il sistema immunitario per combattere l’infezione è sottoposto ed elevato livello di stress, tanto più importante quanto più le condizioni di partenza della persona sono poco efficienti, i cosiddetti fragili per varie cause e chi ha compromissioni del sistema immunitario anche per leucopenia, scarsità di globuli bianchi nel sangue.

La proteina Spike determina l’infiammazione, una potente infiammazione determinata dal virus e quindi aumenta il numero di citochine in circolazione; ciò causa una ulteriore risposta infiammatoria che incide sul sistema immunitario e la stanchezza è dovuta alle citochine infiammatorie presenti.

La capacità anti infiammatoria del palmitoiletalonamide lo candida allo studio per rinvigorire il sistema immunitario riducendo le citochine infiammatorie e contastare in questo modo la fatica post infezione da covid.

La psicologia che dice?

La nostra struttura di personalità può avere una influenza su questa stanchezza? Certo la psiconeuroendocrinoimmunologia, PNEI nell’acronimo, ci ricorda che la mente consapevole, allenata alla consapevolezza, affronterà con cura e sollecitudine le difficoltà dell’organismo convalescente;

in questi tempi di tutta fretta la parola convalescenza è ancora presente nel nostro vocabolario personale?

Questo mito di efficentismo assoluto e a tutti i costi ( il famoso what ever it takes draghiano!) ci distrugge, siamone consapevoli e se non riusciremo con “una risata ci seppellirà” ricordando Bakunin auguriamoci di non essere seppelliti da questi nuovi miti di efficientismo poco sensibili alla natura umana e alle sue fragilità.

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long covid
Titolo
long covid
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Stanchezza post covid? citochine infiammatorie ne sono responsabili , circolando per aver combattuto il virus, una nuova molecola allo studio
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Ucraina guerra

Questa guerra ucraina genera orrore, distruzione, morte, sopraffazione, violenza.

L’umano si disumanizza.

Cosa lo ha reso possibile?

ai giorni nostri, in tempi illuminati (credevamo) , in luoghi della terra vicini all’Europa, come l’Ucraina ?

La psicologia junghiana chiede aiuto alla mitologia, ai vecchi miti che sono espressione della psiche senza tempo, per capire e non smarrire il pensiero.

Capire per non scivolare in stati di depressione e ansia aggravati da ciò che accade non lontano da noi e dalle nostre pseudo sicurezze occidentali.

C.G.Jung rifletteva già negli anni della prima guerra mondiale e poi tra le due guerre.

Il suo pensiero da scritti e conferenze è sviluppato anche nel 1933, tra fermenti di guerra che si potevano già prevedere e infine nel 1946, a guerra finita e devastazione residua sotto gli occhi di tutti.

Da Jung prendiamo spunto per collocare i giorni di morte di questa primavera 2022 in un continuum storico che dai secoli passati ci ricorda come gli Dei, un tempo appartenenti all’esperienza psichica, alla Natura, alla spiritualità, siano scacciati da secoli e siano sprofondati nell’inconscio, individuale e collettivo.

https://roma.repubblica.it/dossier-adv/eccellenze-lazio/2022/03/29/news/dalla_mente_che_si_generano_poi_i_comportamenti_e_quindi_gli_stati_danimo_che_ne_derivano-343300364/

La psiche contatta così lo Spirito della distruzione ogni volta che il Dio Marte impugna di nuovo le armi divine correndo come una furia devastatrice.

Pur nella attuale epoca razionale e tecnologica l’inconscio di alcuni singoli “agisce” sul piano di realtà queste potenze psichiche primoridali, risvegliate e attive come fossero reali.

Reali sono le qualità psichiche negative, votate al Potere e alla visione di realtà accecata da personalità prive del punto di equilibrio.

Da un articolo di Jung del 1945 dice lo psichiatra svizzero: “Forse in un’era più illuminata succederà che chiunque aspiri a una carica governativa debba prima farsi rilasciare da una commisione psichiatrica l’attestato di non essere portatore di bacili psichici (quante cose si sarebbero potute risparmare al mondo se questo provvedimento si fosse preso prima di…”)

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GUERRA

Si sono sollevati venti di guerra anche in Europa, sempre più turbolenti e le popolazioni coinvolte direttamente ci fanno piangere.

Qualsiasi mente ragionevole era convinta che la Guerra non fosse pensabile, nell’Occidente ricco, evoluto, tecnologico, organizzato, dopo il 1945.

Leggendo Jung, che sulla guerra scrisse molte riflessioni di ampio respiro, condivido qui alcuni pensieri.

Jung ci lascia uno scritto sulla guerra nel 1936, quando venti di paura preannunciavano bufere di morte e scrive:

“Già la guerra tra nazioni civili era considerata quasi una vecchia favola; una simile assurdità sembrava sempre meno possibile in questo mondo ragionevole, a organizzazione internazionale”

e continua ricordando che quel che seguì alla prima guerra mondiale fu una “tragedia vera: crolli fantastici, mutamenti di carte geografiche, regressi politici verso modelli medioevali e antichi, Stati che ne fagocitano altri […] e per finire un’incursione piratesca intrapresa a cuor leggero ai danni di un pacifico popolo in via di sviluppo.

Wotan

Il pensiero che Jung ci offre, a cui anche oggi possiamo pensare per comprendere da un’angolatura diversa cosa sta accadendo, corre agli archetipi, all’inconsio collettivo, al dio Wotan, dio della Tempesta e dell’ebbrezza, da millenni a riposo ma improvvisamente ridestato, come un vulcano spento da anni.

Wotan era il dio nordico che suscitava litigi, un viandante senza pace che il cristianesimo trasformò nella figura del demonio.

Naturalmente oggi noi nel 2022, come già C.G.Jung nel 1936, crediamo di spiegare il mondo razionalmente in base a fattori economici, politici e psicologici ma la psicologia complessa di Jung alza lo sguardo alla prospettiva archetipica e il vecchio Wotan potrebbe essere la nostra ipotesi causale: una furia che sfugge ala logica consueta, che distrugge e devasta e uccide incurante di conseguenze e disastri che attraverseranno il mondo. Non è un fatto razionale o soltanto politico, la politica sono gli esseri umani, non è altro…

Ogni guerra, anche la più piccola guerriglia interna a piccoli mondi interni a continenti lontani è sempre segnata da devastazione incomprensibile e dolore per tutti.

In Europa tuttavia ne siamo più colpiti, non solo per la vicinanza ma per il crollo di paradigmi di ragionevolezza a cui ci eravamo abituati.

Wotan è una caratteristice della psiche e sparirà, forse anche tra millenni, quando i tempi gli saranno contrari…

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