PSICOLOGIA, FELICITA' E HOME THERAPY
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Home therapy

Home…  – lo sappiamo! – esprime un concetto di casa più intimo della nostra traduzione italiana. La nostra lingua italiana non ha una parola di uguale intensità: per questo Home Therapy esprime la cura di te stesso, attraverso la tua casa.

La nostra Home in cui si vive può essere considerata come un organismo vivente con cui stabilire una relazione sana e proficua. L’abitazione raccoglie i tratti di personalità delle persone che la abitano e come in un specchio fatato le riflette; in un circolo virtuoso si può conoscere e comprendere meglio questo legame e ottenere dalla nostra  casa salute, accoglienza, riparo, sicurezza, vitalità. E nuovi progetti per la nostra vita

Casa luogo dell’anima?

, perché rispecchia molte caratteristiche dei suoi abitanti. La casa esprime la gioia e l’esuberanza così come i momenti più cupi e oscuri. In casa si consumano amori e tragedie, a volte drammatiche. E’ uno dei palcoscenici della nostra esistenza.

Può diventare la migliore amica consolatrice e custode di idee, luogo di inviti e socievoli amicizie che ci aiuta a coltivare.

Con i suoi spazi aperti si affaccia all’esterno come un cestino di fiori quando ha soltanto un balconcino ma se ha intorno un giardino allora i confini tra dentro e fuori si fanno permeabili e anche la psiche dei suoi abitanti si abitua a confini più leggeri, più vicini alla natura da cui proveniamo.

Casa come regina delle feste ?

quando arrivano i giorni di festa canonici e si riempie di simboli per tenere vive tradizioni antiche, rituali pagani e piccole liturgie domestiche.

Anche le feste più personali, gli anniversari i compleanni, le tante occasioni da inventare per punteggiare i nostri tempi con un momento di festosità conviviale si animano dentro la casa che per prima, al risveglio del giorno di festa, accoglie i preparativi .

In casa si celebra ogni momento importante e indelebile della nostra esperienza di vita, onoriamo il suo potenziale…

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libri nutrienti

Libri per nutrire la mente, libri per imparare: Il Fantastico Mondo dei Sogni , di Rellini, è un viaggio affascinante attraverso i sogni.

Ci racconta come attraverso la storia dei tempi , dall’antichità più remota ad oggi,  i sogni abbiano destato l’interesse, la curiosità e lo studio degli uomini.

Sarà perché sono nascosti dentro la psiche?

Perché mettono in contatto fatti apparentemente casuali della nostra giornata con un mondo misterioso, in cui accade di tutto?

Nei sogni non abbiamo barriere: siamo invincibili, volanti, trasparenti, invisibili,  siamo questo e quest’altro ontemporaneamente…

Non sempre  nei  libri troviamo  sogni dell’epopea babilonese, poi dalla Bibbia, fino al sogno di Nabuccodonosor  e altri grandi personaggi… in questo sì.

Si legge di un uso molto antico del sogno,  importante: si ritrova in epoca recente, il rituale dell’incubazione, nel tempio greco di Asclepio e si accenna a come il sogno si trova nei rituali per la cura.

Tra i moltissimi libri sui sogni in circolazione non è comune trovare che nelle tradizioni di popoli e terre da noi lontani, popolazioni tribali,  c’è ampio materiale di studio per capire meglio i sogni ed entrare  così nel campo dell’antropologia.

E i “brutti sogni”? 

perché compaiono?

vogliono comunicarci con il loro carattere drammatico elementi importantissimi della nostra psiche profonda. Sarebbe utile saper tenerne conto, senza paura. Infatti la tesi centrale del testo che stiamo esaminando è proprio che ogni sogno è un messaggio del nostro mondo interno, da decifrare e integrare nella nostra esperienza, tesi questa cara a tutta la scienza della psicologia.

Parlare di sogni è parlare di simboli .  Un intero capitolo è rivolto a questa realtà simbolica: oggetti catalizzatori di energia che nei secoli e millenni si sono caricati di significati condensati nella loro forma..

Come finisce questo libro ?

Con una bella tesi finale il sogno viene accostato ad espressioni artistiche della letteratura, della musica, della pittura fino a forme d’arte del nostro tempo, la cinematografia. Si parla di Fellini,  forse il maggior nome tra coloro che hanno attinto a piene mani alle visioni oniriche nei loro film. E poi ci sono spiegazioni su Bergman e non manca Chaplin con la bellissima scena degli angeli nel sogno de “Il Monello”.

Buona lettura!

Sommario
libri nutrienti
Titolo
libri nutrienti
Descrizione
Un libro sui sogni, tra i tanti che riposano in libreria. In questo troviamo un notevole excursu storico su sogni e rituali ad essi collegati dall'antichità ad oggi
Autore
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libro surreale

Libro per l’estate

“I TRE CHE VIDERO IL RE”                  

è il titolo del libro che attrae  chi cerca nella lettura di svago elementi per viaggiare fuori da pesanti realtà.

…da questo titolo si apre una storia surreale e inizia un libro speciale

romanzo breve scritto da un autore del Regno Unito nel 2001 , il suo nome è Magnus Mills, non è scrittore di professione ma questo suo libro è sorprendente.

Tutti sappiamo quanti  libri abbondano su scaffali in libreria, quanto del tempo prezioso che troviamo per ritirarci nel mondo speciale della lettura ci sottraggono con libri francamente brutti .

Invece questo libro “I tre che videro il Re” ci accompagna in un mondo surreale affascinante.

Riesce anche a chiudere una vicenda assai improbabile con un fascino e un augurio meraviglioso.

Ve lo racconto?

Non voglio togliere il gusto della sorprendente lettura ma non si può tacere che è una vicenda davvero interessante e di una semplicità pazzesca, in questo mondo di cose complicate

E di che parla?

Di amicizia, di solitudine, di amore e soprattutto di una Casa – una casa strana! –  di un modo di vivere la casa con le sue sensazioni, le sue promesse e le sue atmosfere speciali.

E poi arriva una persona e la vicenda riesce a farsi anche un po’ tesa, in uno scorrere lieve e tranquillo, ci sono sogni di vita e si evocano atmosfere di altri tempi e anche, direi, di altri mondi.

Gli elementi della Natura sono uno sfondo essenziale per dettare ritmi e attività del giorno.

Per me che non finisco mai di comprendere i sentimenti che vivono dietro all’argomento dell’abitare, un libro che ha per protagonista  una Casa è irresistibile e mi sento di consigliare questa serena e lieve lettura a tutti;  è come un viaggio dentro mondi interiori, divertente, sorprendente e anche profondo

Bravo Magnus Mills !

La frase finale è …

Questa mia casa mi ha fatto un buon servizio. Anche se è costruita solo in latta, ha resistito mentre dei regni venivano spazzati via. E’ il mio rifugio e la mia fortezza. Fa che sia anche il tuo tempio.

Sommario
Libro per l'estate
Titolo
Libro per l'estate
Descrizione
romanzo breve centrato sulle emozioni di una casa surreale, emergono sentimenti, relazioni, natura, in un intreccio ricco di attesa
Autore
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Musa ispiratrice

Poesia e psiche

            Poesia e poeti incontrano la nostra psiche quando iniziamo l’adolescenza…

poesie da scrivere

Una poesia di Virtudes Monserrat piacerà per le sue note semplici ma illuminanti, tra le letture estive, la riporto di seguito per chi è poeta e per chi poeta non è, una voce di donna spagnola contemporanea:

S’attarda la notte

in una pigrizia inusitata.

Le palpebre già sognano

un gusto di piume. Una pioggia di baci si arrende al riso

ed il lume di candela stenta

ad abbassare la fiamma.

Domani già bussa sulla mussola molle delle tende

e tu ancora indugi

sull’abbandono

del libro schiuso.

La poesia attinge all’inconscio e se per Freud   c’è un appagamento del desiderio (“Il Poeta e la fantasia” – 1908) ed un giocare come fa il bambino, giocare con parole e sentimenti, sensazioni ed emozioni e soprattutto simboli, per Jung la poesia esprime in modo diretto ciò che la psicologia complessa (analitica) cerca di comprendere e di spiegare.

La Poesia ricostruisce la realtà e ci offre una nuova visione di essa, sfumata, cantata, sognante: tra le Muse della mitologia ellenica che erano considerate il supremo ideale dell’Arte, Talia e Calliope presiedevano agli inni e ai cantici di poesia gaia ed epica.

Nel tempo i nomi delle muse si sono alternati nel presiedere alle diverse arti.

 Teocrito le definisce anche “Pieridi” in quanto nate nella Pieria, una parte della Macedonia ed è curioso e “poetico” osservare che Pieride è anche il nome scientifico che è stato attribuito ad una farfalla che vola tra i cespugli del biancospino, cioè le Muse ispiranti l’arte e la poesia, lievi come ali di farfalla, come farfalla sono cangianti, effimere, ammalianti e spettacolari.

E così è l’arte poetica che promuovono!

Ispiratrici ma anche protettrici queste figure mitologiche del variegato mondo delle Arti umane.

Poetare è quindi fare arte  ed è un ‘arte da proteggere , si tratta di un prodotto delicato da custodire e da difendere; ognuno di noi probabilmente  si cimenta in momenti particolari della vita nell’arte della poesia, comporre versi o solo lasciare libero il pensiero di esprimersi con logiche diverse dall’ordinario, quasi cantando sommessamente oppure urlando una gioia o una sofferenza immense.

Così l’inconscio si esprime, utilizzando anche la forma poetica, quando le sue istanze sono pressanti e non importa- a chi esprime parti di sé con versi da poeta- che la metrica sia corretta, la stesura realmente ricadente nel canone della poesia vera e propria.

Poetico diviene allora il nostro verso, il nostro canto, la nostra parola, quando a guidarla sono le pulsioni forti del sistema inconscio della mente, toccato da esperienze cariche di emozione: così la poesia ci libera e libera le nostre pulsioni dalla gabbia del quotidiano e dà voce immensa allo spirito che anima la vita

Nel 1917 Ungaretti scriveva così la sua “Mattina”, consegnandone all’eternità la memoria evocativa:

M’illumino d’Immenso      

Sommario
Poesia e psiche
Titolo
Poesia e psiche
Descrizione
Poesia nasce nell'inconscio, dai desideri e pulsioni e dà voce alle emozioni trasfigurandole attravero il linguaggio. Freud e Jung con i rispettivi punti di vista ne hanno osservato lo stretto legame con l'inconscio, come produzione psichca che attraverso un linguaggio diverso dal consueto, lirico, aulico, o ironico sublima emozioni forti.
Autore
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basilica cristiana

Jung, spiritualità

       Jung si è interessato approfonditamente  della spiritualità, cercando di definirne le caratteristiche e la funzione nella psiche umana. Come psichiatra C.G. Jung ha incrociato molti fenomeni psichici   comparsi nella mente dei suoi pazienti che si potrebbero considerare attinenti alla sfera spirituale e ha orientato le sue ricerche anche al vastissimo mondo spirituale e alle varie tradizioni di pensiero che nei tempi e nei luoghi diversi del mondo sono fiorite. Ad oggi C.G.Jung è considerato lo psicologo che più di ogni altro ha cercato con ricerche empiriche e studi comparati connessioni utili tra i fenomeni psichici e le risposte spirituali che l’umanità si è data nel tempo; tra gli studi di Jung e le conclusioni a cui è giunto, ha un posto di preminenza la fenomenologia psichica in rapporto alla religione, come espressione della mente, come luogo di espressione e manifestazione dello Spirito.

        Fu proprio l’opera di Jung  “Simboli della Trasformazione” , ricca di riferimenti alla simbologia dello Spirito, a segnare il punto di rottura con Freud.

        Oggi dalle pratiche dello Yoga alle varie altre arti marziali, le varie forme meditative sono presenti in molte proposte per lo sviluppo personale, si conducono corsi e ritiri, seminari di approfondimento e si riconosce l’importanza sul cervello e sulla salute in generale di tutte le pratiche meditative e spirituali in genere.

Jung si è recato in Oriente nei primi decenni del secolo scorso per accedere direttamente alla spiritualità indiana e buddhista e dice lui stesso:

“Non è stata la storia della religione né quella della filosofia ad avvicinarmi al mondo concettuale buddhistico; è stato il mio interesse personale di medico che si propone di curare le sofferenze condizionate dalla psiche, che mi ha spinto a voler conoscere le concezioni e i metodi di quel grande maestro dell’umanità, preoccupato soprattutto del dolore del mondo, della vecchiaia, della malattia e della morte”.

Con queste parole Jung apre la sua prefazione al testo di Karl Eugene Neumann nel 1955 sui discorsi di Gotama Buddha  e  nella stessa prefazione ci ricorda che

“i medici hanno cercato fin dall’antichità , una panacea, una medicina catholica, e grazie ai loro sforzi incessanti si sono inconsciamente avvicinati, e in misura sorprendente, alle idee centrali della religione e della filosofia orientali”.

Da anni l’Occidente si è notevolmente aperto alle concezioni orientali della spiritualità, dapprima affascinato da una impostazione così radicalmente diversa e quindi nuova per la mente occidentale e progressivamente gli studiosi e via via le persone semplicemente interessate e incuriosite si documentavano e approfondivano studi, conoscenze e pratiche cercando anche elementi di continuità con il pensiero occidentale.

Una continuità e infine una complementarietà si trova, studiando testi antichi, accostandosi a testi sacri, ricercando un’esegesi che renda ragione della continua ricerca umana a domande importanti del vivere, e del morire.

Domande che non hanno tempo e la cui risposta impegna la riflessione e il pensiero umani nella ricerca di senso per la propria esistenza; le pagine a cui Jung ha dedicato il proprio contributo sono molte, con innumerevoli contributi rintracciabili nella raccolta completa delle sue Opere edite da Boringhieri, che percorrono lo sviluppo del suo pensiero scientifico lungo tutto l’arco della sua vita, fino al 1961.

Le parole di Jung concludono dicendo:

 “Se perciò io, dal punto di vista medico, riconosco l’aiuto multiforme e l’incoraggiamento che devo proprio alla dottrina buddhistica, mi muovo su una linea tracciata, nella storia spirituale dell’umanità, da circa due millenni”.

Naturalmente questo è appena un riferimento alla vastità della ricerca junghiana inerente la spiritualità e sarà molto interessante trovare ulteriori spunti per approfondire questo argomento in interventi successivi.

angelo

figura celeste alata benevola e protettrice, cara all’anima, vicina al cuore

 

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la valigia dei sogni

IL VIAGGIO

Il viaggio in questi tempi è un’esperienza  comune a molti e non  sempre coincide con una vacanza.

 Partire per un viaggio, per una pausa dal quotidiano, per una vacanza o solo un fine settimana  è un fenomeno sociale relativamente recente: nella nostra area geografica e culturale già un paio di secoli fa le famiglie più abbienti si apprestavano al sopraggiungere dei  primi caldi a partire per le loro ‘ville  in campagna’ o ‘al lago’, da cui il nome villeggiatura. Oggi solo i nonni ancora la chiamano così, pensando a luoghi in cui si resterà per tutta la lunga estate a godere dei benefici di un clima più confortevole.

Era impensabile l’aria condizionata, allora era il ritmo di vita ad essere condizionato dall’aria!

Più che a riposare oggi si va ad esplorare, si sceglie il viaggio, mete spesso lontane che sollecitano l’umano spirito esplorativo e di riposante non hanno nulla.

Per Jung il viaggio fu un’esplorazione d’anima: viaggiò molto e appassionatamente, con i mezzi complicati del 1920 organizzò spedizioni in Africa, (in Kenia e in Uganda) per esplorare le culture più primitive, partecipando ai loro rituali e alla loro vita.

Il primo viaggio africano di cui C.G. Jung ci racconta fu a Tunisi,

 “paese non europeo, dove non si parlava una lingua europea …”così scrive nella sua biografia

a cui giunse via mare, da cui proseguì per il Sahara, fino all’oasi di Nefta e oltre e venne  in contatto a lungo con una civiltà , allora non contaminata da diverse culture, ricca di simboli antichi, abitudini, riti impensabili per un europeo, che gli dischiuse nuove porte sulla struttura psichica e alcuni aspetti spirituali fondamentali per i suoi studi e la concezione di archetipo e di inconscio collettivo che sviluppò meglio più tardi.

Viaggiare  per noi  evoca un cambiamento di rotta alla routine logorante e lascia già intravedere e sognare paesaggi diversi, soprattutto paesaggi dell’anima, cioè possibilità e opportunità che, al momento della partenza, possono apparire sconfinate; perchè le opportunità hanno le radici nell’immaginario e nelle fantasie che riusciamo a costruire nella mente  per  migliorare la nostra vita, per far accadere quei cambiamenti a cui aspiriamo per trovare la nostra porzione di felicità.

Le vacanze dei nostri tempi sono spesso più brevi, last minute, mordi e fuggi e come dice già il nome – vacanze – sono per lasciare  vacante un luogo consueto al quale si ritornerà, rigenerati dopo un tempo di riposo; la consuetudine ad esse nasce per consentire una sana rigenerazione psico-fisica  e un recupero della propria forma, specialmente mentale . Per molte persone la vacanza si traduce in attività fuori dall’ordinario delle proprie giornate, e proprio questa è una delle caratteristiche che rendono tale esperienza- tipicamente umana- così preziosa e importante.

Il viaggio stesso diviene metafora dei percorsi accidentati dell’esistenza

Nella nostra società post-industriale, risolti i bisogni primari, come quello di vivere in clima temperato, la mente ha potuto dirigersi al miglioramento della qualità della vita e hanno trovato spazio i bisogni di esplorazione, di gioco, di relax, di curiosità, di realizzazione di sé.

Oggi, scegliendo la meta preferita per le vacanze, per molte persone è ininfluente il caldo o il freddo che si troverà sul posto d’arrivo; pensiamo ai viaggi in India, umida e piovosa in questo periodo dell’anno eppure meta richiestissima, magari per le tariffe di bassa stagione.  Allora come scelgono i vacanzieri le loro mete preferite?

Ci sono valori e significati soggettivi che conferiscono splendore all’esperienza della propria vacanza e al di là delle motivazioni fisiologiche ci sono spinte psicologiche ed aspettative spiegabili solo all’interno della natura individuale di ognuno, o  neanche spiegabili ma solo…condivisibili empaticamente, forse.

E’ nell’antica istituzione della “festa” che si rintraccia l’origine della vacanza; infatti ne condivide la periodicità,  il cambiamento rispetto al consueto, l’assumere comportamenti diversi e più spontanei ed aperti, spesso anche l’abbigliamento è diverso e diventa da vacanza quasi a sottolineare ancor più che siamo dentro  qualcosa di diverso; oltre ad un’idea di superfluo  che, come una parentesi, lascia vivere un momento libero da preoccupazioni.

C’è maggior caduta delle barriere sociali, ricerca del divertimento e dei piaceri sensoriali come dimostra l’aumento dei consumi di alcol e cibo.

E’ un’ebbrezza essa stessa!

Infine la vacanza esprime sempre, anche se non ne siamo consapevoli, il BISOGNO DI RINNOVARSI, di ricercare dentro di sé la fonte della propria vera natura e di ritrovarsi, al ritorno….

….migliori e un po’ diversi

 e allora che sia..... una Buona Vacanza !

 

Sommario
il viaggio
Titolo
il viaggio
Descrizione
il viaggio è metafora di un cammino esistenziale, oggi si viaggia con facilità ma sempre il viaggio ha segnato i popoli e le culture. Jung nei propri viaggi in terre lontane dal 1920 ha esplorato mondi interni di alcuni popoli e ne ha fatto materia di studio. Oggi si celebra l'importanza del viaggio come parentesi rigenerante, risposta alla curiosità esplorativa, come un momento di festa; sempre più protagonsta delle liste di nozze, mostra il cambiamento dei costumi anche da questo punto di vista.
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